Gli albanesi originari della regione montenegrina di Malesija, presso Podgorica, ora residenti negli USA, sono pronti ad aiutare il loro Paese natale alla condizione che il villaggio di Tuzi venga dichiarato municipalità. Hanno voce in capitolo: 80.000 albanesi originari di questa regione, il doppio di quelli che attualmente vi risiedono, vivono negli Stati Uniti
Per la prima volta in sette anni dalla fine del conflitto armato, un presidente serbo giunge in visita in Kosovo. Nella calda accoglienza riservatagli dalla comunità serba locale, Boris Tadic ribadisce l'inaccettabilità dell'indipendenza della provincia
Il Kosovo sull'orlo del disastro? Da piccoli segnali quotidiani sembrerebbe di no. Il Kosovo del 2005 è un Kosovo diverso da quello del 1999. Il punto di vista di un operatore sul campo. Continuiamo con la pubblicazione di lettere che ci vengono inviate dai Balcani
Il 13 febbraio Diyarbakir attendeva la visita del Primo Ministro Erdogan, poi rimandata per motivi di salute. L'intervista del quotidiano Birgun al sindaco della città, del partito curdo Dehap: la questione della cittadinanza in Turchia e il ruolo svolto dai Curdi nell'avvicinamento del Paese all'Europa
Nessuno in Serbia conosce con precisione le dimensioni dell'emigrazione alla ricerca di posti di lavoro iniziata negli anni sessanta. Una certezza invece sono i trend di tale fenomeno, un tempo orientato prevalentemente verso l'Europa occidentale, oggi verso i Paesi africani e asiatici
Dopo tre mesi dalla sua approvazione sono iniziati i lavori della Commissione del Senato che dovrà far luce sulla controversa questione dell'uranio impoverito. Come Osservatorio sui Balcani ne seguiremo con attenzione i lavori, da qui a fine legislatura
Alekxandra Balmazovic, attrice slovena, è tra le "shooting star" al Festival di Berlino. 21 giovani attrici ed attori ai quali viene data la possibilità di farsi conoscere in ambito europeo. Un'intervista
Il noto scrittore di Mostar, docente all'Università La Sapienza di Roma, interviene sulla questione delle foibe e del giorno del ricordo con un articolo pubblicato sul quotidiano fiumano Novi List. La condanna di tutti i crimini e il rischio delle strumentalizzazioni. Ringraziamo Matvejević per averci reso disponibile il suo testo
Un film si propone di ricordare chi nelle guerre balcaniche ha aiutato il "nemico", a prescindere dalle barriere etnico-religiose. Ma il progetto, coordinato dalla "Nansen Dialogue", è fermo per un motivo paradossale: nessuno vuole parlare apertamente di episodi di solidarietà. La gente, spiega il produttore Srdjan Antic, ha paura della reazione del proprio gruppo
L'ex re, ed attuale Primo ministro, Simeone di Sassonia Coburgo Ghota si è trovato ad affrontare un voto si sfiducia. Lo ha superato, ma il suo governo sembra sempre più traballante. Ed a giugno vi saranno le elezioni politiche.
Nell'Assemblea del Kosovo si sta per discutere la nuova legge sulle emittenze radio e TV. Tra le polemiche. Sono in molti infatti a temere che la politica riesca a condizionare fortemente la libertà di informazione ed espressione.
Un intenso reportage dal confine tra Slovenia e Croazia, divenuto "baluardo" esterno dell'Unione. La migrazione vista con gli occhi dei "passeur" e dei poliziotti di confine.
Migliaia di case vendute da un'agenzia statale croata all'insaputa dei legittimi proprietari, profughi in Serbia. Una variazione criminal-affaristica sul tema della pulizia etnica, che potrebbe mettere a rischio il percorso europeo della Croazia. Il caso della famiglia Dupor raccontato dal quotidiano britannico The Independent. Profughi di cui nessuno vuol sentire parlare
Pubblichiamo una breve rassegna di alcune delle notizie relative al "Giorno del ricordo" e alla fiction televisiva trasmessa dalla RAI, "Il cuore nel pozzo", pubblicate nei giorni scorsi dalla stampa d'oltremare
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa indagine sulla condizione femminile in Albania. Sulla base di dati ufficiali, Lucia Pantella redige un quadro chiaro e sintetico della situazione attuale relativa alla discriminazione sui posti di lavoro e alla disoccupazione femminile nel Paese delle aquile
"Aspettavamo la storia ed invece é arrivata la fiction... La realtà io me la sento nel corpo, quest'agglomerato di cellule che hanno geni misti, e solo poco meno di tre quarti sono italiani, gli altri sono sloveni. Misti come le nostre terre..." L'autrice di questo scritto, triestina, racconta come ha vissuto la visione di "Il cuore nel pozzo". Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
La definizione dei confini, il riconoscimento del genocidio del 1915 e il conflitto tra Armenia e Azerbaijan sono i principali problemi che dividono Ankara da Erevan. Le frontiere tra i due Paesi sono chiuse, non ci sono rapporti diplomatici. Alcuni segnali sembrano però indicare un lento disgelo. La intervista del quotidiano turco Zaman al Ministro degli Esteri armeno
La definizione dei confini, il riconoscimento del genocidio del 1915 e il conflitto tra Armenia e Azerbaijan sono i principali problemi che dividono Ankara da Erevan. Le frontiere tra i due Paesi sono chiuse, non ci sono rapporti diplomatici. Alcuni segnali sembrano però indicare un lento disgelo. La intervista del quotidiano turco Zaman al Ministro degli Esteri armeno
Un clima di nazionalismo insopportabile sta inquinando i rapporti tra Italiani, Croati e Sloveni. Giacomo Scotti, giornalista e scrittore di Fiume/Rijeka, racconta il clima di questi giorni e nella propria analisi contestualizza i fatti storici per i quali oggi in Italia si celebra il giorno del ricordo. Pubblichiamo ampi stralci dell'intervista realizzata in collaborazione con Radio Onda d'Urto
Solo con la caduta di Ceausescu il Paese ha cominciato a riconoscere le responsabilità romene nell'Olocausto e nei crimini commessi dal regime del generale Antonescu, alleato di nazisti e fascisti, nei confronti della comunità erbaica. Ciò che negli anni del comunismo era stato rimosso emerge ora: tra lo stupore e l'incredulità dei romeni.