Un clima di nazionalismo insopportabile sta inquinando i rapporti tra Italiani, Croati e Sloveni. Giacomo Scotti, giornalista e scrittore di Fiume/Rijeka, racconta il clima di questi giorni e nella propria analisi contestualizza i fatti storici per i quali oggi in Italia si celebra il giorno del ricordo. Pubblichiamo ampi stralci dell'intervista realizzata in collaborazione con Radio Onda d'Urto
Solo con la caduta di Ceausescu il Paese ha cominciato a riconoscere le responsabilità romene nell'Olocausto e nei crimini commessi dal regime del generale Antonescu, alleato di nazisti e fascisti, nei confronti della comunità erbaica. Ciò che negli anni del comunismo era stato rimosso emerge ora: tra lo stupore e l'incredulità dei romeni.
Ancora polemiche sulla controversa privatizzazione del Kombinat di alluminio di Podgorica (KAP). Secondo il settimanale montenegrino Monitor, la privatizzazione è una farsa, utile solo ad un oscuro gioco di famiglia tra i creditori e il colosso Rusal. Nessuna intenzione di pensare allo sviluppo del Paese e nessuna voglia di proteggere l'ambiente dalla pericolosità del Kombinat
Non è una ricostruzione storica, ma un'occasione per aprire una riflessione su di un periodo oscuro. Così "Il cuore nel pozzo", la controversa fiction sulle foibe prodotta dalla Rai e da Rizzoli audiovisivi, nelle parole di Leo Gullotta/Don Bruno. L'intervista, in collaborazione con Radio Onda d'Urto, è stata realizzata prima della messa in onda del film
Il 2005 dovrebbe essere l'anno decisivo per il Kosovo, l'anno in cui sono previsti i colloqui sulla definizione dello status della provincia. Fino ad ora è stato difficile trovare un'intesa tra i vari interessi in gioco. Ciononostante gruppi indipendenti stanno mettendo a punto nuove soluzioni, una di queste è il Kosovo come euroregione
Si è tenuta ieri a Roma una conferenza stampa in merito alla mancata istituzione della Commissione d'inchiesta approvata in novembre dal Senato con lo scopo di indagare sulle conseguenze dell'uso di proiettili arricchiti all'uranio. "Sull'argomento c'è un atteggiamento del muro di gomma" denuncia il senatore DS Giovanni Forcieri, che ha rilasciato una lunga intervista ad Osservatorio sui Balcani
In Kosovo la situazione sembra congelata. Ma sotto lo strato di ghiaccio (tra l'altro temperature sotto zero in questi giorni e quasi assenza di fornitura di energia elettrica) sembra che la violenza stia nuovamente per scoppiare. Una lettera accorata di un cooperante. Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Come procede la Serbia e Montenegro a distanza di alcuni mesi dall'adozione del principio del «doppio binario», un regolamento diversificato per le due repubbliche in materia economica e doganale in vista dell'associazione dell'Unione statale all'UE? Un aggiornamento dalla nostra corrispondente
Riportiamo alcune reazioni oltre Adriatico allo sceneggiato "Il cuore nel pozzo" trasmesso in questi giorni dalla RAI. Qui di seguito la traduzione di un articolo pubblicato su Vijesti, uno dei maggiori quotidiani montenegrini. Proprio in Montenegro, tra i vicoli della città di Kotor, è stata girata la fiction.
Dure reazioni in Croazia alla proiezione dello sceneggiato televisivo "Il cuore nel pozzo", prodotto dalla Rai e dalla Rizzoli audiovisivi. Secondo il quotidiano di Fiume/Rijeka Novi List, si tratta del peggior film di propaganda mai realizzato. L'opinione di Furio Radin, rappresentante della minoranza italiana al Parlamento di Zagabria, e della Unione dei Soldati Antifascisti. Tace la Zagabria ufficiale
Sulle ferrovie albanesi grava una profonda crisi finanziaria, situazione peggiorata ulteriormente dal crollo di un vecchio ponte, mai restaurato per mancanza di fondi. Per oltre un mese Tirana rimane esclusa dalla rete ferroviaria. Ci si interroga sulla sicurezza del vetusto sistema ferroviario albanese
Il presidente della comunità ebraica bosniaca, Jakob Finci, parla dei recenti episodi di antisemitismo avvenuti in Bosnia Erzegovina. Il commento di Finci sulla delicata situazione dei Bosniaco Musulmani dopo l'11 settembre. La presenza di Greta, ebrea bosniaca sopravvissuta ad Auschwitz e all'assedio di Sarajevo, alla giornata del ricordo nella capitale bosniaca
Le inseparabili vicende dei profughi serbi, croati e bosniaci. La dimensione regionale del diritto al ritorno e il sistema della proprietà sociale in ex Jugoslavia. Il percorso di integrazione europea della Croazia, il caso simbolo di Krstina Blecic e la campagna in corso in vista del giudizio di Appello presso la Corte dei Diritti Umani di Strasburgo. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
E' stato eletto nell'Assemblea del Kosovo, nonostante il boicottaggio delle elezioni della maggior parte degli elettori serbi. Ora ha accettato l'incarico di Ministro per il ritorno e le minoranze. Si chiama Slavisa Petkovic, nuovo arrivato sulla scena politica Kosovara. I serbi lo attaccano, il governo di Haradinaj loda la sua disponibilità a collaborare. Una vicenda esemplare della schizofrenia istituzionale del Kosovo.
Sospettati di terrorismo, tre anni fa i "6 Algerini" erano stati arrestati dalle truppe americane in Bosnia e deportati a Guantanamo, nonostante la giustizia bosniaca li considerasse innocenti. Ora un gruppo di avvocati americani sta conducendo una battaglia legale per i loro diritti. I giudici federali hanno respinto una prima istanza di scarcerazione. Un aggiornamento dal settimanale "Dani"
Una delle questioni meno dibattute e raccontate in pubblico riguarda le violenze subite dalle donne kosovare, durante la guerra del 1999. Oltre 2000 vittime di cui nessuno parla, che non di rado vengono emarginate dalla stessa società in cui vivono, a causa del disonore subito. Nostra traduzione
Nell'area balcanica il desiderio delle annessioni sembra non essersi sopito. Dopo il desiderio di una "Grande Croazia", di una "Grande Serbia" e di una "Grande Albania" ci si chiede se anche le politiche bulgare nei confronti della Macedonia sono un indicatore della persistenza delle sue antiche rivendicazioni territoriali o se si tratta soltanto di intenzioni amichevoli.
A dieci anni dalla fine dell'assedio di Sarajevo un libro che racconta storie di persone incontrate nel corso della guerra nei Balcani tra il 1991 e il 1995. L'autore è Alberto Bobbio, giornalista, inviato speciale del settimanale "Famiglia Cristiana". Riportiamo l'introduzione al libro a firma dell'autore.
Il nazionalismo albanese si differenzia da quello del resto dei Balcani, se quello croato è stato confezionato a Zagabria e quello serbo a Belgrado, il nazionalismo albanese non viene alimentato da Tirana, ma dalle sue periferie o dalla diaspora, dove si coltiva il sogno di una "Grande Albania"
Il 14% della popolazione bulgara vive con meno di 51 euro al mese. Un quadro drammatico per un Paese che con tutta probabilità entrerà, nel 2007, nell'Unione. Le sacche di povertà si trovano soprattutto nelle aree montane ed ai confini del Paese. E le prospettive non sembrano rosee: tra i givani vi sarebbero almeno 200.000 analfabeti.