A distanza di cinque mesi dalle elezioni la Federazione BiH, entità della Bosnia Erzegovina, ancora non ha un governo. Le già complicate procedure per la formazione dell'esecutivo dell'entità sono aggravate dalla rivalità tra i partiti: in particolare l'SDA non ha alcuna intenzione di andare all'opposizione
I principali organismi di potere che partecipano al processo di nomina del governo della Federazione BiH sono le due camere che costituiscono il parlamento della FBiH (la Camera dei rappresentanti e la Camera dei popoli) e i membri della presidenza della FBiH, composta da un presidente e due vicepresidenti.
Dopo l’insediamento del nuovo parlamento (la prima seduta della Camera dei rappresentanti si è tenuta il primo dicembre 2022, mentre la Camera dei popoli si è insediata lo scorso 17 gennaio), si è proceduto alla nomina dei membri della presidenza della FBiH.
Lo scorso 16 febbraio, accogliendo le proposte avanzate dai gruppi dei delegati, appartenenti ai tre popoli costituenti, della Camera dei popoli, il parlamento della FBiH ha nominato tre componenti della presidenza: Lidija Bradara (proposta dai delegati croati, membro dell’Unione democratica croata, HDZ), Igor Stojanović (candidato serbo, membro del Partito socialdemocratico, SDP) e Refik Lendo (candidato bosgnacco, membro del Partito di azione democratica, SDA).
Dal momento però che i neo eletti membri della presidenza non sono riusciti a mettersi d’accordo su chi ricoprirà la carica di presidente e chi quella di vicepresidente, è dovuto nuovamente intervenire il parlamento. Nel corso di una seduta tenutasi martedì 28 febbraio, la Camera dei rappresentanti ha deciso di conferire a Lidija Bradara la carica di presidente della FBiH. Ora questa decisione deve essere confermata dalla Commissione elettorale della Bosnia Erzegovina (CIK), poi scatterà il termine di trenta giorni entro cui deve essere formato il nuovo esecutivo della Federazione BiH.
Chi ostacola la formazione del governo?
Il conferimento dell’incarico per la formazione del governo è prerogativa del presidente della Federazione BiH. Tuttavia, la Costituzione della FBiH prevede che il presidente possa nominare un candidato per la formazione dell’esecutivo solo previo consenso dei due vicepresidenti.
L’attuale maggioranza parlamentare, composta dall’HDZ e da un’ampia coalizione guidata dall’SDP, ha annunciato che il nuovo governo della FBiH verrà formato a breve. L’SDA dal canto suo ha fatto sapere che ostacolerà la formazione di qualsiasi governo che non coinvolga i suoi rappresentanti.
In una recente intervista, Bakir Izetbegović, leader dell’SDA, ha dichiarato che il suo partito passerà all’opposizione “quando lo deciderà il popolo e non i partiti che [alle ultime elezioni] hanno ottenuto un numero di voti tre volte inferiore a quello ottenuto dall’SDA”. Negli ultimi giorni diversi esponenti del partito di Izetbegović hanno ribadito che non ci sarà un nuovo governo senza l’SDA. Izetbegović ha anche scritto ai leader dell’SDP e dell’HDZ, Nermin Nikšić e Dragan Čović, sollecitando un incontro per discutere della formazione del nuovo esecutivo.
A seguito delle elezioni dell’ottobre 2022 l’SDA è passato all’opposizione a livello statale dopo trentadue anni di governo quasi ininterrotto. Il partito di Izetbegović non sembra però pronto a passare all’opposizione anche a livello della Federazione BiH dove ha governato per ventinove anni, sin dal 1994. L’SDA infatti sostiene di essere uscito vincitore dalle ultime elezioni avendo conquistato 29 seggi del parlamento della FBiH, mentre l’SDP e l’HDZ hanno ottenuto 15 seggi ciascuno. Inoltre, essendosi riconfermato come primo partito all’interno del gruppo dei delegati bosgnacchi della Camera dei popoli della FBiH, l’SDA è riuscito a proporre un proprio candidato alla presidenza dell’entità.
L’SDP – che, insieme ai suoi partner di coalizione, ha conquistato il maggior numero di seggi della Camera dei rappresentanti della FBiH – ritiene che un eventuale rifiuto da parte del neo eletto vicepresidente bosgnacco della FBiH, Refik Lendo, di appoggiare la formazione del nuovo governo rappresenterebbe un tentativo di calpestare la volontà della maggioranza parlamentare.
Nelle ultime settimane, Nermin Nikšić, leader dell’SDP, ha a più riprese ribadito di non voler formare un governo con l’SDA. Se poi quest’ultimo dovesse ostacolare la formazione dell’esecutivo, una possibile strada per sbloccare il processo, secondo Nikšić, potrebbe essere un intervento dell’Alto rappresentante in BiH Christian Schmidt. A differenza di Nikšić, gli esponenti degli altri partiti che fanno parte della coalizione riunita attorno all’SDP sembrano tentati di coinvolgere l’SDA nelle trattative sulla formazione del nuovo esecutivo, nonostante dopo le elezioni abbiano assicurato che non avrebbero mai creato un’alleanza con il partito di Izetbegović.
Un altro intervento dell’Alto rappresentante?
Mentre l’SDP auspica un intervento dell’Alto rappresentante in grado di sbloccare lo stallo nella formazione del nuovo governo, l’SDA ha annunciato proteste nel caso Schmidt dovesse intervenire in modo da consentire alla coalizione riunita attorno all’SDP e all’HDZ di formare un esecutivo senza l’SDA. Alcuni analisti ritengono che l’Alto rappresentante non interverrà in tal senso proprio per evitare di discriminare il gruppo dei delegati bosgnacchi nella Camera dei popoli della FBiH.
Lo scorso 16 febbraio l’Alto rappresentante ha accolto con favore la nomina dei tre membri della presidenza della FBiH vedendovi “un passo importante verso la piena implementazione dei risultati delle elezioni e il rispetto della volontà degli elettori”. Schmidt ha poi sottolineato che un nuovo governo deve essere formato entro breve tempo, aggiungendo che seguirà attentamente l’evolvere della situazione.
Una possibile soluzione a lungo termine per evitare lo stallo nel processo di formazione del governo della FBiH sarebbe quella di modificare la Costituzione della FBiH. Tali modifiche possono essere approvate dal parlamento dell’entità o introdotte dall’Alto rappresentante. L’altra strada possibile sarebbe un intervento dell’Alto rappresentante che sblocchi l’attuale situazione, consentendo la formazione di un nuovo esecutivo, lasciando invece ai politici bosniaco-erzegovesi il compito di trovare una soluzione più duratura.
L’attuale governo della Federazione BiH era stato formato nel 2015 sulla base dei risultati delle elezioni del 2014, e ormai da più di quattro anni opera con un mandato tecnico perché dopo le elezioni del 2018, a causa dell’ostruzionismo da parte dell’HDZ BiH, non si era riusciti a formare un nuovo esecutivo. L’HDZ BiH aveva condizionato il suo appoggio al nuovo governo con alcune modifiche della legge elettorale della FBiH che garantissero la cosiddetta “rappresentanza legittima” dei croati nelle istituzioni della Bosnia Erzegovina.
Nell’ottobre 2022 Christian Schmidt ha deciso di utilizzare le sue prerogative, introducendo una serie di modifiche alla normativa elettorale della BiH riguardanti le procedure per l’elezione degli organismi di potere della FBiH. Lo scopo delle modifiche in questione – come aveva spiegato lo stesso Schmidt – era quello di garantire una tempestiva implementazione dei risultati delle elezioni evitando così il blocco delle istituzioni della FBiH.
Dopo le elezioni politiche dell’ottobre 2022 sono stati formati il nuovo governo della Republika Srpska, il consiglio dei ministri della BiH, nonché la maggior parte dei governi cantonali.