La Bulgaria è stata incondizionatamente al fianco degli USA durante la campagna in Iraq. Ora i primi compiti per il contingente mandato da Sofia. Ed i primi contatti per le imprese bulgare interessate alla ricostruzione.
In Iraq iniziano ad essere operativi i militari bulgari. Martedì scorso vi è stato il passaggio di consegne tra i militari USA ed il battaglione di peacekeping bulgaro. Compito di quest'ultimo sarà il controllo della città di Kerbala, un centinaio di chilometri a sud di Baghdad.
Il contingente bulgaro rientra nell'area di responsabilità dell'esercito polacco che si estende, a sud di Baghdad, dalle frontiere con l'Arabia Saudita all'Iran. L'area è abitata in prevalenza da comunità sciite. In quest'area è stato dispiegato un contingente internazionale di 9200 unità. 2400 soldati sono stati messi a disposizione dalla Polonia, 1600 dall'Ucraina, 1300 dalla Spagna e poi a seguire Bulgaria, Romania, Repubbliche baltiche e Paesi del Sud America.
"Siamo molto grati alla Bulgaria per aver messo a disposizione propri uomini" è stato il commento del Presidente polacco Aleksnader Kwasniewski nei giorni scorsi in visita a Sofia.
Da poco rientrato da una visita lampo in Iraq il Ministro degli esteri Salomon Passy. "Una visita rischiosa ma necessaria per dimostrare solidarietà alle nostre truppe ed ai nostri diplomatici" ha dichiarato quest'ultimo al rientro "è stata inoltre una visita molto proficua per porre le basi per gli investimenti delle aziende bulgare". Passy ha sottolineato che durante gli incontri ufficiali tenuti in Iraq ha affrontato in modo quasi esclusivo l'argomento della ricostruzione e del ruolo delle aziende bulgare in questa fase.
Il Ministro degli esteri bulgaro ha invece negato di aver discusso l'invio di funzionari civili bulgari nella città di Kerbala per prendersi carico dell'amministrazione della città chiarendo che per ora il contributo bulgaro si limiterà alle operazioni di peacekeeping. vedi anche:
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