E' una delle cantanti Jazz più famose di Bulgaria e Turchia. E la sua vita rispecchia i destini della minoranza turca in Bulgaria. Ma non ha mai rinunicato ad essere ponte tra differenti culture.
Suzana Erova. E' questo il nome che durante gli anni '80 era stato attribuito a Yaldaz Ibrahimova dalla autorità bulgare. Si era nel pieno del cosiddetto "processo di rinascita", durante il quale il regime comunista per promuovere l'unità nazionale aveva imposto ai bulgari appartenenti alla comunità turca di cambiare i loro nomi. Nonostante le autorità affermassero che il cambio di nomi avveniva in modo "volontario" si scatenarono una serie di proteste che portarono ad arresti ed uccisioni. Nel solo 1986, secondo Amnesty International, furono 250 le persone arrestate e 100 quelle uccise in scontri con la polizia.
Ora Yaldaz ha potuto recuperare il suo nome. Un nome che le ha portato fortuna. In turco significa infatti "stella" ed in effetti ora è una delle artiste più affermate non solo della comunità turca in Bulgaria ma nella stessa Turchia. Cinquant'anni, vive ad Ancara - con il marito che è un parlamentare turco - ma è spesso per concerti a Sofia, Parigi e Mosca. Meno fortuna aveva avuto durante il regime e solo in pochi e ristretti circoli gli spettatori avevano avuto la possibilità d'ascoltare la sua voce. Poi la caduta del muro di Berlino ed il successo.
Yaldaz è molto legata alla tradizione musicale dei Balcani ed è conosciuta per variazioni jazz di musica tradizionale bulgara e turca. Quest'ultimo è ad esempio il tema principale del suo cd "Balkanatolia". Nel cd "Marjanja" esplora invece la musica zigana. Caratteristiche invece ancora diverse ha il cd "Canzoni per giovani ed anziani", che Yaldaz ha presentato al pubblico lo scorso 24 settembre. 15 canzoni per bambini in prevalenza originarie di Bulgaria e Turchia ma anche di altri Paesi europei. All'album hanno partecipato musicisti sia bulgari che turchi. Tra questi Hristo Yotsoр, Vassil Parmakov, Dimiter Shanov, Julian Yanushev, Hristo Andreev, Mustafa Erdogan e Vekat Sakman.
E Yaldaz continua a provare ad indagare nelle commistioni tra culture differenti. "Recentemente ho mescolato una canzone di Mozart, derivata da una canzone popolare austriaca con una canzone composta nello stesso periodo dal musicista turco Dede Effendi. Il risultato è secondo me stupefacente e le sensibilità musicali espresse sono molto simili. Questo ancora una volta dimostra che culture anche molto diverse possono trovare una base comune di scambio", ha dichiarato recentemente in un'intervista al quotidiano bulgaro Standart.
Yaldaz molto ha contribuito ad avvicinare nuovamente la comunità bulgara con quella turca. Processo non facile dopo 850.000 nomi cambiati e, nel 1989, 300.000 appartenenti alla comunità turca obbligati a trasferirsi in Turchia. Ora la comunità turca in Bulgaria rappresenta, secondo il censo del 2001, circa il 10% della popolazione complessiva. Il turco viene insegnato anche a scuola, la comunità turca ha propri giornali e media elettronici e propri rappresentanti in Parlamento. Poco dopo la caduta del comunismo l'allora Primo ministro Ivan Kostov, recatosi in Turchia, si era scusato con gli esuli dalla Bulgaria per le violenze perpetrate nei loro confronti durante il "processo di rinascita".
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