I socialdemocratici di Racan (SDP) e i tudjmaniani di Sanader (HDZ) cercano possibili alleanze in vista delle prossime elezioni politiche. La destra nazionalista, in vantaggio nei sondaggi, sembrerebbe più isolata
All'inizio di aprile, quando il primo ministro Ivica Racan ha annunciato che le prossime elezioni politiche avrebbero avuto luogo nell'autunno 2003, sono iniziate le discussioni sulle possibili future alleanze. E' chiaro a tutti che i due maggiori partiti della scena politica croata, il partito di opposizione HDZ (Comunità Democratica Croata) e il partito leader della coalizione di governo SDP (Socialdemocratici), non saranno in grado di dare vita ad un nuovo governo da soli. La ricerca di alleati sta diventando disperata.
Secondo un ampio sondaggio condotto dal settimanale di Zagabria Globus, che ha intervistato circa 2000 persone, l'HDZ e l'SDP avranno la maggioranza dei voti nelle dieci circoscrizioni elettorali. A seconda della circoscrizione, l'HDZ potrebbe ottenere dal 13,9 al 34,5% di tutti i voti, mentre l'SDP dal 13,1 al 26,7%.
Il settimanale Globus sostiene anche che a parte l'HDZ e l'SDP, l'unico altro partito che potrebbe avere nelle varie circoscrizioni elettorali più della soglia del 5% dei voti necessari ad entrare nei governi locali è il Partito del Popolo Croato (HNS). Il Partito Croato dei Contadini (HSS) dovrebbe superare la soglia del 5% in nove circoscrizioni.
Globus conclude che l'HDZ, nonostante il fatto che otterrà probabilmente la maggiore percentuale dei voti in sette circoscrizioni elettorali su dieci, potrebbe non riuscire a governare la Croazia. Il governo sarebbe ancora della coalizione di sinistra grazie alla alleanza formata tra SDP e HNS. Se anche l'HSS si unirà a questa coalizione, cosa che appare molto probabile, la destra rappresentata dall'HDZ non avrà alcuna possibilità.
Secondo il settimanale Nacional, i tre partiti di coalizione dell'attuale governo - l'SDP, l'HNS e l'HSS - hanno già deciso di presentarsi insieme alle prossime elezioni. Il settimanale ritiene che i partiti avrebbero già deciso anche come dividere tra di loro le funzioni più importanti. Secondo Nacional, il nuovo primo ministro sarebbe Zlatko Tomic, presidente dell'HSS, mentre l'attuale primo ministro Ivica Racan diventerebbe presidente del Parlamento. I due quindi scambierebbero le proprie attuali posizioni. Vesna Pusic, presidente dell'HNS, dovrebbe diventare ministro degli Esteri. Nonostante le smentite dei leader dei partiti della coalizione, le speculazioni di Nacional appaiono molto convincenti. La decisione di Racan di lasciare a Tomcic la posizione di futuro primo ministro sarebbe di grande interesse per l'HSS, il cui possibile passaggio alla destra potrebbe mettere a rischio la vittoria della sinistra.
Se vincerà la sinistra, Tomcic diverrebbe quindi capo del governo, una cosa che non potrebbe sperare aderendo ad una eventuale coalizione con l'HDZ. Nel caso di una vittoria della destra, primo ministro sarebbe il presidente dell'HDZ Ivo Sanader.
Sanader sa bene che nonostante il suo partito goda del sostegno della maggior parte dell'elettorato croato, potrebbe non essere in grado di formare il nuovo governo. Il 17 aprile scorso ha deciso di incontrare i suoi potenziali alleati. La discussione su di una possibile coalizione di destra guidata dall'HDZ includeva Drazen Budisa, presidente dell'HSLS, Mato Granic, leader del Centro Democratico (DC) e Anto Djapic, alla guida del Partito Croato dei Diritti (HSP).
Il problema di Sanader è costituito dal fatto che, secondo il sondaggio condotto dal settimanale Globus su di una larga fetta della popolazione croata, nessuno di questi partiti gode di un forte sostegno da parte dell'elettorato. L'HSLS, che ha abbandonato la coalizione di governo dopo essere stato alleato dell'SDP nelle elezioni precedenti, supererà la soglia di sbarramento del 5% in solo tre circoscrizioni elettorali. Un po' meglio dovrebbe fare il Centro Democratico, che supererebbe questa soglia in sei circoscrizioni, mentre l'HSP dovrebbe ottenere più del 5% in una sola circoscrizione. Un altro problema che Sanader si trova a dover affrontare è che questi partiti rappresentano i suoi unici partners potenziali nella scena politica croata attuale.
Pochi giorni prima di Pasqua, il presidente croato Stjepan Mesic ha dichiarato inaspettatamente che le elezioni politiche non avranno luogo prima della primavera del 2004, allorquando il governo si aspetta dei risultati positivi grazie alle recenti riforme.
"Le elezioni sono sempre pianificate per il momento in cui il governo ritiene di avere le maggiori opportunità di vincere" - ha dichiarato lapidariamente Mesic.
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