Mikheil Saakashvili (nel 2017) © Krysja/Shutterstock

Mikheil Saakashvili (nel 2017) © Krysja/Shutterstock

Nonostante le pessime condizioni di salute l'ex presidente della Georgia, Mikheil Saakashvili resta in carcere. A stabilirlo è stato un tribunale georgiano lo scorso 6 febbraio. La battaglia legale per la liberazione del terzo presidente georgiano prosegue ora presso la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo

21/02/2023 -  Marilisa Lorusso

Lo scorso 6 febbraio il giudice Giorgi Arevadze ha reso nota la decisione del tribunale georgiano competente sul rilascio di Mikheil Saakashvili. Il terzo presidente georgiano sta scontando un condanna di sei anni di reclusione per abuso di potere ed è sotto processo per altri tre capi di imputazione. È rientrato in Georgia nell’autunno 2021 ed è stato arrestato. La sua detenzione, come buona parte della sua vita, è stata rocambolesca, ed ora il suo stato di salute imporrebbe – stando ai medici e a diversi osservatori – un suo trasferimento fuori dal carcere, e fuori dal paese. Per questo era cominciata una battaglia legale che dopo la decisione negativa della Corte si può dichiarare perduta. Ora il caso passerà alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo.

Mikheil Saakashvili ha commentato dal suo profilo Facebook : “L'udienza del tribunale georgiano si è rivelata una burla. Le nostre prove si basavano su un esame meticoloso da parte di un team di medici di alto livello provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera e Georgia. Quasi tutti mi hanno visitato, alcuni più volte. Gli esperti del governo non si sono nemmeno presi la briga di farmi visita una volta, ma la corte ha creduto a loro e non al team internazionale, fra cui un premio Nobel che ha detto che se rimango in prigione, morirò. Quindi ora ho praticamente una condanna a morte e rimarrò in prigione con le varie malattie letali che ho e con un verdetto del tribunale che nessuno al mondo, tranne la Russia, riconosce. Non è un caso che Lavrov abbia elogiato più volte il governo georgiano nelle ultime settimane e abbia anche attaccato me. Putin ha promesso di appendermi 'per le palle' e sembra il suo procuratore l'oligarca russo Ivanishvili ci stia riuscendo”. L’ex presidente cita la minaccia pronunciata da Vladimir Putin contro di lui nel 2008.

Le reazioni

Il Movimento Nazionale Unito, storico partito di Saakashvili, ha immediatamente dichiarato la mobilitazione. Peraltro, nel partito si sono appena tenute le primarie per l'elezione segretariato ed è emersa rafforzata la corrente vicina a Saakashvili: ha infatti prevalso Levan Khabeishvili su Nikor Melia. Khabeishvili è più vicino allo zoccolo duro degli unionisti del periodo saakashviliano come Vano Merabishvili. Quest'ultimo è un ex potente ministro degli Interni nonché ex Primo ministro che ha scontato la pena in carcere, è tornato in libertà e ha mobilitato i suoi fedeli nel partito in occasione del voto .

Il nuovo segretario ha reso noto che il partito ha intenzione di abbandonare i lavori del parlamento e iniziare una protesta che avrà come obiettivi sia i palazzi governativi che le abitazioni dei vertici del Sogno Georgiano, incluso Bidzina Ivanishvili, il burattinaio del partito secondo l’opposizione. Melia si è ripromesso di ricompattare anche altri partiti dell’opposizione con lo scopo di liberare Saakashvili. È un progetto ambizioso, perché Saakashvili è per la Georgia una figura altamente divisiva. La presidenza Saakashvili ha rappresentato uno spartiacque nella storia georgiana, ma ha lasciato cicatrici profonde che la corrente polarizzazione non solo non ha curato, ma ha acuito, anche ora che l’ex presidente è in condizioni fisiche estreme e ha più volte dichiarato di non essere più interessato a rimanere a fare politica in Georgia, di voler tornare in Ucraina, di vedere solo là il proprio futuro.

In carcere in Georgia Saakashvili avrebbe anche subito un tentativo di avvelenamento. Massimo D’Angelo, avvocato di Saakashvili ha dichiarato alla CNN  che l'ipotesi di avvelenamento è stata confermata dal test di capelli, campioni di unghie e tessuto, precisando che un'analisi medica dettagliata ha mostrato la presenza di metalli pesanti, inclusi mercurio e arsenico nel corpo dell’ex presidente. L'avvocato di Saakashvili ha affermato inoltre che diversi paesi, tra cui Polonia, Francia, Stati Uniti e Ucraina, sono disposti ad accoglierlo, poiché deve essere trasferito immediatamente. Il team investigativo di Bellingcat - che sta seguendo l’avvelenamento di Navalny - ha aperto un'indagine su richiesta di Saakashvili. D’Angelo non ha dubbi che il mandante del presunto avvelenamento sia il Cremlino, e che lo scopo sia quindi portare a termine la condanna a morte formulata da Putin 15 anni fa.

Le conseguenze

Saakashvili rimane per ora in carcere e la reputazione della Georgia subisce un altro colpo. Nessun presidente aveva mai fatto questa fine. La storia del paese e delle sue presidenze è certo stato drammatica. Il primo Presidente, Zviad Gamsakhurdia era scappato durante il conflitto interno, ed era morto all’estero, ma il rimpatrio della sua salma era stato omaggiato con gli onori di Stato. Il secondo, Eduard Shevardnadze è stato travolto dalla Rivoluzione delle Rose, capeggiata da un allora giovane e vigoroso Mikheil Saakashvili, ma nonostante le accuse pesantissime verso la sua presidenza e gli abusi che la avevano caratterizzata, il vecchio presidente è stato lasciato invecchiare nel paese, e morire nella propria casa.

Questa brutta pagina della storia georgiana sa molto di vendetta personale, o su commissione, e come ha notato l'attuale presidente Salomè Zourabishvili rischia di mettere ancora più in forse la candidatura georgiana all’Unione Europea. Questo dubbio è palesemente riverberato nel testo della Risoluzione del Parlamento Europeo adottata il 15 febbraio, con 577 favorevoli e 33 contrari. Con il testo approvato l’Europarlamento ribadisce il suo invito alle autorità georgiane a rilasciare l'ex presidente Mikheil Saakashvili e a consentirgli di ricevere adeguate cure mediche all'estero per motivi umanitari e come mezzo per ridurre la polarizzazione politica e invita la Presidente della Georgia ad avvalersi del suo diritto costituzionale di graziare Mikheil Saakashvili. La Zourabishvili ha però sottolineato che essendo Saakashvili in carcere anche per processi ancora in corso, graziarlo non risolverebbe la situazione.

L’Europarlamento ricorda poi alle autorità georgiane che hanno la responsabilità di garantire la salute e la dignità dell'ex presidente e sottolinea il fatto che la situazione di Saakashvili continuerà a danneggiare la reputazione della Georgia e a ostacolare le sue prospettive di candidatura all'Unione Europea. La morte in custodia di Mikheil Saakashvili sarebbe un duro colpo per la democrazia georgiana e per la reputazione internazionale del paese.