Alla radice del conflitto in corso, c’è anche la diversa percezione che i vari paesi europei hanno della sconfitta del nazifascismo e del crollo dell’Unione Sovietica. Una “guerra simbolica” che andava avanti da tempo
The Resource Centre for Public Participation is an NGO that seeks to promote citizens’ participation in the decision-making process. This is particularly difficult in Romania. We interviewed director Oana Preda
L'invasione dell'Ucraina ha portato al centro dell'attenzione mondiale l'interventismo militare russo nelle aree dell'ex-Unione sovietica: un processo che ha però radici profonde, e che dal 2008 riguarda in modo particolare i paesi del Partenariato Orientale
Dal 9 al 12 luglio si è svolta la marcia per la pace organizzata dal Movimento Europeo di Azione Nonviolenta (Mean) verso la capitale ucraina. Hanno partecipato una cinquantina di italiani con storie e estrazioni disparate: tra questi Paolo Bergamaschi, già funzionario della Commissione degli Esteri del Parlamento Europeo. Il suo reportage
In 2017, "Zicer" was born in Zagreb, the Center for Innovation, a municipality space designed to develop and support innovative companies. Zicer is now home to about eighty companies and is the flagship of the city. We talked about it with director Frane Sesnic
L'azienda cinese che gestisce la miniera di Majdanpek, in Serbia orientale, ha iniziato a minare i fianchi del monte Starica, simbolo della città. Nonostante le assicurazioni della società e delle istituzioni, i cittadini protestano e chiedono trasparenza e rispetto per l'ambiente
Come sta cambiando il quadro delle rivendicazioni sociali e politiche femministe, ma anche il ruolo delle donne nella società dell'Ucraina in guerra? Ne abbiamo parlato con l'attivista Viktoriia Pihul del collettivo anticapitalista "Sotsialnyi Rukh"
Nel suo libro "Il lago" Kapka Kassabova ci porta sulle rive dei laghi di Ocrida e Prespa - dove ha le sue radici - in un incrocio di confini e di identità che separano e uniscono Grecia, Albania e Macedonia del Nord
Istanbul celebrated its annual LGBTI+ Pride March in late June under the shadow of intense police repression, in line with Turkish government’s growing intolerance for any form of LGBTI+ expression, from public marches to popular media
La Bosnia Erzegovina sta perdendo la propria popolazione e vi è una mancanza cronica di manodopera in molti settori. Ma la Republika Srpska ha trovato una soluzione: far entrare lavoratori stranieri semplificando le norme sui permessi di lavoro
Il movimento scout ha quasi 100 anni in Montenegro e sembra che non sia mai andato così bene, visto che conta attualmente più di 2000 membri nel paese. Una scuola che prepara all’età adulta e dove i giovani hanno l’occasione di apprendere della natura e della vita in comunità
Sono 12 le condizioni poste dalla Commissione europea affinché Tbilisi ottenga lo status di candidato entro la fine dell'anno. Il governo ha adottato un proprio vago programma per raggiungerle mentre continua nella sua retorica anti Ue
La guerra procede ma dove possibile sono già state avviate operazioni di bonifica di mine e ordigni inesplosi. Le istituzioni ucraine sono affiancate da quelle internazionali, ma per rendere sicuri ai civili i territori dove si è combattuto serviranno anni
In the 1990s Alexander Langer, a South Tyrolean politician and MEP, devoted a great deal of effort to seeking peaceful solutions to the conflict in Bosnia. His writings have now been translated into Bosnian and will be the core of meetings for young people on human rights, ecology, and activism
Edi Puka è la direttrice di una scuola per l’infanzia in Kosovo, da alcuni anni coinvolta nel progetto Pedakos, incentrato sulla prima infanzia e che ha le proprie radici nel territorio di Reggio Emilia. Un’intervista
In questa tesi di laurea un'analisi del discorso del dittatore albanese Enver Hoxha, a partire dalla nascita del movimento comunista albanese fino alla scomparsa del dittatore nel 1985
Sead Đulić è presidente dell’Unione degli antifascisti e combattenti della guerra popolare di liberazione. Un'intervista - dopo l'ennesima devastazione del Cimitero dei partigiani di Mostar - in cui si ragiona sul futuro della Bosnia Erzegovina