Diverse migliaia di persone hanno preso parte a Baku, il 10 marzo, ad una manifestazione organizzata dai due principali partiti d'opposizione in Azerbaijan al presidente Ilham Aliyev. I manifestanti hanno annunciato l'intenzione di boicottare le elezioni presidenziali previste per il prossimo 11 di aprile.
“Non ho motivo di rimanere un membro del movimento Vetëvendosje! Ad oggi, non ne faccio più parte”. Giovedì 8 marzo, il sindaco di Pristina, Shpend Ahmeti, ha consegnato la sua lettera di dimissioni dal partito.
Secondo i dati preliminari, sulla base del 70% delle schede scrutinate, sono solo quattro le liste che hanno superato la soglia del 5% alle elezioni locali della capitale serba e si è imposto il partito del presidente della Serbia Vučić.
L'ufficio di presidenza dell'Azerbaijan ha reso noto, oggi 5 febbraio, l'anticipazione delle elezioni presidenziali prima previste per il 17 ottobre 2018 ed ora in programma per aprile. Il presidente Ilham Aliyev aveva reso nota, pochi giorni prima, la sua intenzione di ricandidarsi per un quarto mandato.
Lo scorso 24 gennaio il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha chiesto al governo rumeno di “rivalutare” la riforma della giustizia, ritenendola “pericolosa per lo stato di diritto". Martedì 30 gennaio sulla questione è intervenuta anche l'ex eurodeputata ed attuale Commissaria europea per le politiche regionali Corina Creţu che ha confermato che Bruxelles sta discutendo l'opzione di condizionare la concessione di fondi europei al rispetto dello stato di diritto.
Per il terzo anno consecutivo è stato assegnato il premio "OBC Transeuropa" a uno dei documentari in concorso al Film Festival di Trieste, il più importante appuntamento italiano con il cinema dell'Europa centro-orientale giunto quest'anno alla ventinovesima edizione.
“Orgogliosa, infinitamente felice e grata a tutti i sostenitori! Questa è la Bosnia Erzegovina che vince!” Così Dunja Mijatović ha commentato su Twitter la sua elezione a Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa.
Un artista sloveno ed uno croato hanno deciso di risolvere a modo loro l'annosa disputa sul confine marittimo tra Croazia e Slovenia nel Golfo di Pirano.
I tre principali partiti ungheresi di Romania hanno sottoscritto, lo scorso 8 gennaio, una dichiarazione comune domandando più autonomia per le regioni della Transilvania dove sono maggioritari. La dichiarazione fa seguito ad un progetto di legge a proposito depositato in Parlamento lo scorso 22 dicembre.
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