È da mesi che l'opposizione sogna di far cadere il governo di Janez Janša ma, ancora una volta dovrà pazientare. Oggi infatti era previsto in parlamento il voto di una mozione di sfiducia che, nel caso avesse raggiunto la maggioranza, avrebbe probabilmente portato sullo scranno di primo ministro Karl Erjavec, presidente del Partito democratico dei pensionati sloveni (DeSus).
“Il Kosovo deve trovare una strategia per il futuro, non può tollerare di restare indefinitamente nelle mani di decisioni altrui. Non accetteremo di restare prigionieri di un conflitto congelato […] se succede, andremo al referendum sull'unificazione con l'Albania”.
94.000 euro spesi in una sola notte, per una cena in un ristorante. A pagare il conto Frontex, agenzia europea per il controllo dei confini terrestri e marittimi dell'Unione europea. È avvenuto nel 2015 a Varsavia nell'ambito di un evento di una giornata promosso da quell'anno sino al 2019 denominato “European Border and Coast Guard Day ” descritto da Frontex come “un'opportunità di condividere esperienze e buone pratiche”.
Per sferrare un attacco politico a Vjosa Osmani, presidente ad interim del Kosovo, il ministro degli Interni Agim Veliu non ha lesinato insulti sul suo aspetto fisico. È accaduto in questi primi giorni di campagna elettorale in vista delle legislative anticipate previste per il prossimo 14 febbraio.
In Croazia gli stipendi sarebbero diminuiti del 10% nel corso del 2020. Lo afferma un rapporto di Eurostat, istituto statistico europeo, reso noto a metà dicembre. Dato confermato solo in parte dall'Istituto di statistica croato che vede gli stipendi in calo, ma solo di 1 punto percentuale.
Non potevo crederci, non volevo crederci… questa mattina la successione di messaggi su whatsapp mi è esplosa addosso. Un duro colpo, inaspettato, come la vita spesso sa fare… coglierci impreparati, all’improvviso…
Sono sette, per ora, le vittime accertate del terremoto magnitudo 6.4 che ha colpito oggi la Croazia. Decine i feriti e prosegue la ricerca delle persone rimaste sotto le macerie a Petrinja, cittadina di 20mila abitanti a 45 km da Zagabria, come nei paesini limitrofi.
Crisi umanitaria nel Cantone di Una Sana senza soluzione. Centinaia di migranti vengono sfollati dall’accampamento di Lipa, a 30 km da Bihać, e mentre bruciano le tende alcuni gruppi di cittadini stanno preparando presidi per evitarne l’arrivo in città.