Tra la crisi economica e i debiti crescenti, i grandi media greci stanno chiudendo i battenti uno dietro l'altro. Il giornale Ta Nea è uscito per l'ultima volta l'8 febbraio. Colloquio con Nikos Smyrnaios, ricercatore in Scienze dell'informazione e della comunicazione all'università di Tolosa.
La Serbia ha una delle migliori leggi al mondo per garantire l'accesso pubblico all'informazione. L'unico problema è che le istituzioni non la rispettano. E in futuro la situazione potrebbe essere peggio dell'attuale.
Nel suo rapporto del 2016, Reporters sans Frontières ha contato più di un centinaio di giornalisti rinchiusi. Le accuse di complicità con le organizzazioni terroriste sono quasi sistematicamente usate per giustificare le condanne e i lunghi periodi di detenzione provvisoria. La paura e l'autocensura sono penetrate permanentemente nella società e compromettono sempre più la libertà di espressione e informazione. Reportage da Istanbul.
Giornalisti licenziati, trasmissioni vietate, tentativi di limitare il diritto all'informazione. In Albania la libertà di stampa è sempre più spesso messa in discussione. Reportage da Tirana.
Da 20 anni Omer Karabeg, che è stato una pietra miliare della televisione jugoslava, si è dedicato ad aprire uno spazio per il dialogo per coloro che sono divisi da tutto.
Il settimanale NIN è stato ritenuto colpevole di aver calunniato il ministro degli Interni Nebojša Stefanović, per averlo accusato di essere tra i responsabili della demolizione del quartiere Savamala, a Belgrado, da parte di uomini mascherati nell'aprile 2016.
Reporters sans frontières ha esortato le autorità bulgare a proteggere Dimitar Stoyanov. Il giornalista del sito d'inchiesta Bivol è stato minacciato seriamente e persistentemente da oltre un anno.
In Macedonia, secondo un rapporto dell'ONG statunitense Freedom House "i media non sono liberi", pubblicato alla viglia delle elezioni dell'11 dicembre, un buon esempio di questo è dato dai casi di Tomislav Kezarovski e Zoran Bozinovski.
Sciolta ufficialmente nel novembre 2015, l'agenzia di stampa statale Tanjug continua a emettere propri comunicati, in una totale nebbia giuridica e finanziaria.