Una Corte d'appello di Belgrado ha confermato la sentenza emessa lo scorso dicembre contro il portale E-Novine, accusato di aver diffamato il giornalista montenegrino Milka Tadić-Mijović.
"Bugie non-censurate", è una mostra promossa dal Partito progressista serbo (SNS) del primo ministro Vučić. Si vuole dimostrare che in Serbia non vi è censura, si ottiene l'effetto contrario.
Centinaia di persone sono in scese in piazza giovedì sera a Zagabria per protestare contro le dimissioni forzate di alcuni giornalisti e l'eliminazione di numerosi programmi del Canale 3 di HRT.
Il governo montenegrino vuole fare luce sull'omicidio di Duško Jovanović? I mandanti dell'omicidio del giornalista di opposizione sono ancora in libertà, ma le autorità hanno appena proposto una ricompensa in cambio di nuove informazioni.
BHRT, il canale televisivo nazionale, rischia di sospendere la sua programmazione a partire dal prossimo 30 giugno, a causa delle difficoltà finanziarie e dell'incapacità del governo bosniaco di adottare una riforma efficace del sistema radiotelevisivo pubblico.
Da qualche mese, dopo il voto sulla nuova legge sui media, è in atto una vera e propria epurazione che coinvolge le stazioni radiotelevisive locali della Vojvodina. Privatizzati uno dopo l'altro, tutti i media stanno passando sotto il controllo di uomini d'affari vicini al partito di governo.
Tutti i redattori della radio-televisione pubblica della Vojvodina (RTV) sono stati rimossi dall'incarico senza spiegazioni mercoledì 18 maggio, dopo le dimissioni del direttore generale e del direttore dei programmi. Saranno sostituiti da giornalisti "fidati", che occupavano queste posizioni nel 1990.
Per ottenere un buon posto di lavoro presso la Radiotelevisione croata (HRT), è meglio prendere la tessera della Società dei giornalisti e pubblicisti croati (HNiP), l'associazione della stampa conservatrice che non nasconde le sue simpatie filo-ustascia.