Le associazioni dei giornalisti hanno reagito con preoccupazione dopo l'attacco della scorsa notte al giornalista di Telma TV, Pavle Belovski, il quale è stato aggredito mentre svolgeva le sue funzioni professionali.
Il giornalismo d'inchiesta in Macedonia ha toccato il fondo, con giornalisti che affrontano ogni giorno ostacoli e pressioni. Alla conferenza "Nuove generazioni di giornalisti d'inchiesta – Sfide e Prospettive" gli esperti hanno sottolineato la necessità di creare una maggiore consapevolezza sulla libertà di stampa.
Indagare e fare informazione sui crimini di guerra è ancora una grande sfida per i giornalisti nella regione. Persino quando vogliono scrive in maniera oggettiva e professionale su quest'argomento, spesso non hanno supporto dai loro editori.
I politici albanesi stanno utilizzando portali online per diffondere informazioni false per sostenere le proprie campagne e denigrare i propri oppositori. Alcuni giornalisti si prestano a questa dinamica.
La pubblicazione del più grande giornale di sinistra in Ungheria, Nepszabadsag, è stata sospesa la scorsa settimana. Il proprietario del giornale, la Mediaworks, controllata da un uomo d'affari austriaco, Heinrich Pecina, dichiara che la sospensione ha ragioni puramente economiche, in quanto Nepszabadsaq stava generando delle perdite negli ultimi anni. Tuttavia molti giornalisti, come anche molti lettori, asseriscono che c'è una motivazione politica dietro la decisione.
Omicidi, incarcerazioni e altri metodi per ridurre al silenzio i giornalisti sono usati troppo spesso, in Europa come in altre parti del mondo. In questo editoriale Mogens Blicher Bjerregård sottolinea l'importanza di stare dalla parte di chi è minacciato.
Le esperienze dei giornalisti che lavorano nelle redazioni in Bosnia Eerzegovina indicano che le politiche editoriali dei media, sotto l'indiretta pressione di élite politiche ed economiche, creano un'atmosfera in cui è lampante quali siano i temi dei quali i giornalisti non dovrebbero occuparsi.