La sparizione di un giornalista, poi la sua comparsa dopo giorni di ricerca. L’opinione pubblica e le organizzazioni dei giornalisti sono rimaste per giorni col fiato sospeso, mentre le istituzioni hanno mostrato tutta la loro debolezza
Alle elezioni del 24 giugno viene data quasi certa la vittoria dell'Akp di Erdoğan. Sarà però centrale il risultato del Partito democratico dei popoli pro-curdo (Hdp), il cui candidato Selahattin Demirtaş è in carcere da 18 mesi. Ne parlano a Radio3 Mondo Dimitri Bettoni di OBCT e Linda Dorigo, giornalista esperta di Medio Oriente (20 giugno 2018)
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In vista delle elezioni del 24 giugno, il corrispondente di OBCT Dimitri Bettoni ha analizzato la situazione socio-economica e politica in Turchia e come si sta svolgendo la campagna elettorale ai microfoni di Radio Onda d'Urto (19 giugno 2018)
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La Turchia si appresta alle elezioni politiche e presidenziali del 24 giugno col nuovo assetto voluto dal presidente Recep Tayyip Erdoğan. Abbiamo analizzato la situazione alla vigilia del voto col costituzionalista Fikret Erkut Emcioğlu
Il 24 giugno in Turchia si vota per le presidenziali e le elezioni legislative anticipate. La campagna elettorale si sta svolgendo in maniera dura e violenta. Ne parla Dimitri Bettoni, corrispondente di OBCT da Istanbul (18 giugno 2018)
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Come in Serbia anche in Bosnia Erzegovina i cittadini hanno protestato per l’aumento del prezzo del carburante, bloccando il traffico sulle principali strade del paese. Anche in BiH però le proteste non sono riuscite ad incidere sulla leadership al potere
A dieci anni dalla guerra russo-georgiana, l’indipendenza delle due regioni secessioniste è stata formalmente riconosciuta dalla Siria. Plauso di Mosca, critiche dall'Unione europea
Centinaia di cittadini hanno deciso di bloccare la strade della Serbia per protestare contro l’aumento del prezzo del carburante. Il governo accusa l’opposizione di aver strumentalizzato i cittadini, in realtà è il malcontento il vero motore delle proteste
L'intesa tra Stati Uniti e Turchia prevede il ritiro dei curdi siriani da Manbij, in Siria, e la sorveglianza congiunta dei due paesi. Su Radio3 Mondo le analisi di: Fazila Mat,giornalista di OBCT Transeuropa, Marco Ansaldo corrispondente in Turchia di Repubblica e Marina Calculli, esperta di Medio Oriente dell'Università di Leiden (11 giugno 2018)
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Sono passati ormai 5 anni da quando la Croazia è entrata nell'Unione europea, anni in cui la destra nazionalista è tornata al potere e Zagabria ha abbandonato la politica di riconciliazione coi paesi della regione
A maggio l'Azerbaijan ha celebrato i cent'anni dall'inizio della sua storia repubblicana. Ma dei principi democratici che ispiravano i padri fondatori è rimasto ben poco
Nonostante la forte opposizione interna i governi di Macedonia e Grecia stanno tentando di risolvere la disputa sul nome, che si trascina dal 1991. Anche si raggiungesse una mediazione, non basterà solo questo per rafforzare le relazioni bilaterali
Le recenti elezioni amministrative hanno riconfermato la leadership in molte città, compresa la capitale Podgorica, del partito di Đukanović. Perché il paese da trent’anni non cambia?
I democratici di Janez Janša vincono le elezioni in Slovenia, anche grazie alla retorica anti-migranti. La frammentazione politica però rende difficile formare una maggioranza solida nel nuovo parlamento di Lubiana
Una vittoria politica che però non assicura la possibilità di formare un governo: è quella ottenuta ieri dal veterano della politica slovena Janez Janša, il cui Partito Democratico Sloveno (SDS) ha ottenuto una larga vittoria relativa, arrivando quasi a toccare il 25% dei voti nelle elezioni politiche anticipate.
La rivista culturale Pangea ha intervistato la nostra ricercatrice Fazıla Mat: un quadro sulla Turchia di oggi, dalla repressione della libera informazione ai complessi rapporti con l'Unione europea
Tra meno di un mese la Turchia andrà a rinnovare il parlamento ed eleggere il presidente. Gli attori in lizza, alleanze e sondaggi in un paese che si appresta ad elezioni anticipate in stato di emergenza
La nuova ondata di migranti che passano dalla Bosnia Erzegovina per poter raggiungere l'UE ha trovato riluttanti e impreparate le autorità ma non la gente. I bosniaco-erzegovesi, memori del loro calvario, si sono subito prodigati in gesti di aiuto
Nikol Pashinyan è diventato premier, la cosiddetta rivoluzione di velluto armena ha dato i suoi frutti. Ora però inizia la vera sfida, cambiare il paese. Per poterlo fare il neo-premier avrebbe bisogno quanto meno di una maggioranza parlamentare
Per il ministro della Difesa la Serbia dovrebbe cambiare rotta rispetto a Bruxelles, per il presidente della Repubblica la strada europea non è in discussione. Semplici divergenze, crisi politica o solito gioco di due voci per due pubblici differenti, quello locale e quello dell'UE?
Il recente comizio elettorale che il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha tenuto a Sarajevo ha messo in luce le difficoltà della Bosnia Erzegovina di oggi e le contraddizioni dell'Europa
Come gli Stati Uniti di Donald Trump anche il governo romeno vorrebbe spostare al più presto la propria ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. Ma il presidente Iohannis - e l'Ue - dissentono
La giornalista investigativa del quotidiano montenegrino Vijesti Olivera Lakić è stata ferita a colpi di pistola davanti alla sua abitazione, nello stesso luogo dove era stata picchiata sei anni fa. Il difficile mestiere del giornalista in Montenegro
Olivera Lakić, giornalista d'inchiesta del quotidiano Vijesti, è stata ferita in un agguato a Podgorica. Il caporedattore del quotidiano, Mihailo Jovović, racconta a Radio Popolare che fare giornalismo in Montenegro è molto difficile, quasi impossibile (10 maggio 2018)
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Le proteste che hanno scosso l'Armenia hanno portato all'elezione a primo ministro di Nikol Pashinyan. Il nuovo governo dovrà affrontare questioni complesse, come racconta Monica Ellena a Radio Radicale (10 maggio 2018)
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Con l'elezione a primo ministro del leader della Rivoluzione di velluto Nikol Pashinyan la generazione digitale ha mandato in pensione quella analogica? Un commento
Vojislav Šešelj, leader del Partito radicale serbo, ha lanciato l'ennesima provocazione: recarsi sul luogo dei crimini che ha commesso 26 anni fa e per i quali è stato condannato all'Aja