Il parlamento di Skopje ha approvato la difficile scelta di cambiare il nome costituzionale del paese, che dopo la ratifica greca si chiamerà Macedonia del Nord. Il punto del nostro corrispondente
A cavallo del 2018 e 2019 il premier albanese Rama ha lasciato a casa più della metà dei suoi ministri. Un quadro su questo corposo e dibattuto rimpasto di governo
Il 2018 è stato l’anno in cui la posizione diplomatica della Serbia si è indebolita sia rispetto ai suoi vicini che alle potenze internazionali. Soprattutto rispetto alla normalizzazione delle relazioni con Pristina
Da settimane migliaia di persone si radunano nelle vie centrali della capitale serba per manifestare il proprio dissenso contro il governo e lo strapotere del presidente Aleksandar Vučić, il quale annuncia elezioni anticipate
Oleksiy Bondarenko, collaboratore di OBCT, ha analizzato il processo che ha portato alla nascita ufficiale della nuova Chiesa ortodossa ucraina e le possibili conseguenze di questa indipendenza religiosa dalla Russia, ai microfoni di Rai Radio3 (10 gennaio 2018)
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Si apre tra i dubbi la presidenza della Romania del Consiglio dell'Ue. Il motto del governo romeno è "Europa della convergenza" ma il paese si presenta a questo importante appuntamento profondamente diviso
Il governo di Banja Luka si scaglia contro i manifestanti del movimento Pravda za Davida, con arresti e accuse. L'entità della Bosnia Erzegovina sembra ormai essere preda di un regime autocratico
In Republika Srpska, una delle due entità della Bosnia Erzegovina, il passaggio dal vecchio al nuovo anno si è svolto all'insegna di arresti e tentativi di repressione del movimento Giustizia per David
Nei giorni tra il 2 e il 4 dicembre, Sarajevo è stata la capitale più inquinata al mondo, almeno secondo i dati forniti dalle ambasciate statunitensi che monitorano abitualmente la situazione ambientale delle città in cui hanno sede
Davanti alla scelta del governo di non aprire ad una riforma sulla legge relativa all'istruzione superiore gli studenti hanno optato per un'escalation delle proteste
Malgrado legami storici forti, le relazioni tra Slovenia e Stati Uniti rimangono piuttosto freddi. Da otto anni nessun primo ministro o presidente sloveno viene invitato ufficialmente alla Casa bianca, al Pentagono o al Dipartimento di stato
Le proteste degli studenti scoppiate in Albania sono il risultato di un'indignazione cresciuta dal 2015 nelle aule universitarie, ma si inseriscono nella generale protesta espressa da diversi gruppi di cittadini. L'analisi di Gentiola Madhi, collaboratrice di OBCT, in onda su Rai Radio3 Mondo (18 dicembre 2018)
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Un reportage dalle classi scolastiche di Chişinău, capitale della Moldavia e Tiraspol, capitale dello stato de facto indipendente della Transnistria. Una situazione complessa, con l'apertura di qualche spiraglio di futuro possibile
In un momento in cui la Bosnia Erzegovina ha bisogno di soluzioni concrete per uscire da uno stallo che dura da anni, i nazionalisti locali, Milorad Dodik in primis, si concentrano su questioni di poco conto
Mentre sempre più donne scelgono di entrare in politica nella "Nuova Armenia" rivoluzionaria, il movimento femminista è di fronte a un dilemma: trasformare il sistema patriarcale dall'interno o dall'esterno?
Trionfo per il protagonista della Rivoluzione di velluto alle recenti elezioni politiche in Armenia. La coalizione guidata da Nikol Pashinyan raccoglie il 70% delle preferenze. Unico segnale di debolezza, la bassa affluenza
L'aumento delle rette, la bassa qualità dell'insegnamento e la mancanza di infrastrutture nelle università pubbliche albanesi hanno portato ad un ampio malcontento tra gli studenti. Che stanno occupando le piazze di Tirana e di altre città universitarie
Lo scorso 1 dicembre in Romania si è festeggiato il centenario dalla cosiddetta "Grande Unione" della Transilvania alla Romania. Per molti versi un'occasione mancata per riflettere sul passato e presente del paese
L’ex patron del colosso agroalimentare croato Agrokor ha annunciato la sua volontà di entrare in politica. Tra i punti del suo programma la lotta alla corruzione, nonostante sia tutt’ora sotto inchiesta per frode e - appunto - corruzione
Dal suo recente arresto nel corso di un'inchiesta su appalti e corruzione all'omicidio della conduttrice Viktoria Marinova, il giornalista investigativo Dimitar Stoyanov di "Bivol" fa una panoramica sui punti dolenti dell'informazione in Bulgaria
In Albania è in corso un processo di valutazione dei giudici e dei pubblici ministeri - obbligatorio per continuare la carriera - che ha di fatto bloccato la creazione dei nuovi organi di autogoverno del sistema giudiziario, influenzando la risoluzione delle questioni bilaterali di vecchia data con la Grecia
Di recente la premier serba Ana Brnabić ha negato apertamente che a Srebrenica sia stato commesso un genocidio. L’affermazione ha avuto conseguenze regionali ed anche a livello dell’Ue
A distanza di oltre sei settimane dalla tornata elettorale in Bosnia Erzegovina prende il via la presidenza tripartita a livello statale. Restano però ancora in stallo il governo centrale e quello della Federazione
Il Kosovo non riesce a diventare membro dell’Interpol, la Serbia esulta ma Pristina reagisce con un’azione di polizia volta a far luce sull’omicidio Ivanović e, soprattutto, con l’aumento del 100% dei dazi doganali
Come fermare il declino della Bosnia Erzegovina, trasformatasi ormai in una democrazia etnica? Per Dino Mustafić, uno dei più importanti registi teatrali e cinematografici dell’area post-jugoslava, serve una coraggiosa svolta sociale
Sono ormai 21 i ministri sostituiti dal primo ministro ombra Liviu Dragnea, leader dei socialdemocratici. Ad inizio settimana l'ennesima azione volta a controllare col pugno di ferro la disciplina di partito e il governo del paese
Continua a peggiorare la situazione dei media in Serbia. Recenti fatti di cronaca mostrano come l’accanimento del potere contro i pochi media non allineati sia ormai quotidiano. Per RSF la Serbia rischia la maglia nera della regione
L'ex primo ministro della Repubblica di Macedonia, Nikola Gruevski, condannato a due anni di carcere per l'acquisto illecito di una limousine di lusso, è fuggito in Ungheria in cerca di asilo politico. Lo scandalo sta avendo un impatto rilevante sulla scena politica regionale
Il Partito Socialdemocratico, al potere in Romania, ha rimosso dal loro incarico sette ministri del proprio governo. È stato annunciato ieri. Di fatto la mossa è un tentativo da parte del leader del partito, Liviu Dragnea, di rafforzare la sua presa sul potere mettendo ai margini le voci che in passato hanno criticato il suo operato.