Un commento per Osservatorio sui Balcani sulla scomparsa del Presidente del Kosovo. Scrive Roberto Morozzo della Rocca, a lungo impegnato con la Comunità di Sant'Egidio nella mediazione tra Belgrado e Pristina e che in questa veste ha conosciuto personalmente Rugova
27 gennaio, giorno della memoria. Le istituzioni croate si interrogano su come tramandare il ricordo di quanto avvenuto durante il regime di Pavelic. Presto un nuovo museo presso l'area memoriale di Jasenovac, ma alle manifestazioni pro Gotovina c'erano anche giovani con i berretti ustascia. Dal nostro corrispondente
Il sindaco serbo del villaggio di Knezevo/Skender Vakuf propone di edificare un monumento per ricordare l'eccidio di 252 bosgnacchi lì avvenuto nel 1992. "Vogliamo prendere le distanze da quel crimine e mandare un messaggio alle generazioni future". Segnali di vita
Oggi a Pristina i funerali di Ibrahim Rugova. Presenti più di 40 delegazioni straniere. Ed i kossovari assistono a quanto sta avvenendo con profonda tristezza. Ma anche timore che il percorso verso l'indipendenza possa essere messo in dubbio
La scomparsa di Rugova ha lasciato un panorama politico complesso e di difficile lettura. Chi lo sostituirà alla Presidenza? Chi guiderà il Kosovo ai negoziati sullo status? E che ne pensano i rappresentanti della minoranza serba?
Leader dalle forti ambivalenze, ha avuto il merito di scegliere la nonviolenza in un contesto regionale e internazionale basato sulla forza delle armi, senza però avere la volontà o capacità di opporsi all'evoluzione violenta del conflitto. Il commento di Mauro Cereghini, direttore di Osservatorio sui Balcani
Dopo le indagini sul Berlusconi serbo nel mirino della procura di Belgrado finisce la Banca centrale e il suo vicegovernatore, arrestato per una tangente di 100.000 euro. Una tangentopoli serba o semplice propaganda elettorale?
Un intervento del prof. Ihsan Dagi, della Facoltà di Relazioni Internazionali alla Middle East Technical University di Ankara, apparso sulle pagine del quotidiano Radikal di sabato scorso. Al centro del ragionamento il contraddittorio atteggiamento delle forze armate turche nei confronti della UE. Nostra traduzione
Furono i primi ad opporsi a Ceausescu e dopo la rivoluzione quelli chiamati a "restaurare l'ordine" coi bastoni. Ora sempre più miniere chiudono e in quelle aperte si lavora senza rispettare i minimi parametri di sicurezza. La settimana scorsa l'ennesima esplosione sotterranea
Il governo kosovaro sembra averla presa sotto gamba mentre Belgrado prende in considerazione sempre ed esclusivamente la comunità serba. Parliamo del processo di decentramento che la comunità internazionale vuol far procedere in modo parallelo ed imprescindibile alla definizione dello status
Tutti cercano d'andarsene ma la Slovenia va controcorrente. Mossa controversa del governo sloveno che ha annunciato l'invio di militari sloveni in Iraq. Per ora solo 4 ufficiali, ma ne dovrebbero seguire di più. La prudenza slovena dimostrata all'avvio della guerra in Iraq sembra ora lasciare il passo ad una linea esplicitamente filo-USA
"Il nostro assassino nazionale", come lo ha definito la figlia del giornalista ucciso da Agca nel 1979, è stato scarcerato ieri mattina ad Istanbul. Se in Italia il suo nome rappresenta l'attentato di piazza San Pietro, in Turchia è uno dei simboli della strategia della tensione condotta da estrema destra, mafia e apparati dello Stato. Nostro servizio
Religione, politica, nazionalismo. Tre elementi, in questi anni, non esenti da drammatici cortocircuiti. Riceviamo e pubblichiamo un commento su una lettera del Patriarca Pavle letta durante l'omelia del Natale ortodosso
Venerdì scorso a Belgrado l'équipe serba ha adottato una piattaforma di lavoro e un programma comune in vista dei negoziati sullo status del Kosovo. Congiuntamente coi rappresentanti delle enclave serbe della provincia, il governo di Belgrado ha riaffermato che il Paese conserverà la sua «integrità territoriale»
Bogoljub Karic, auto proclamatosi Berlusconi serbo e fondatore del partito Forza Serbia, si trova al centro dell'attenzione tanto dei media serbi quanto della magistratura. Sotto inchiesta un contratto tra la compagnia Mobtel e la Mobikos del businessman kosovaro Ekrem Luka
Approvata una riforma dell'istituzione prefettizia. Se prima i prefetti erano nominati direttamente dal governo ora sono funzionari pubblici. "Riforma necessaria per adeguarsi agli standard europei" sottolinea il governo. Ma l'opposizione protesta: tutti gli attuali prefetti erano stati nominati dalla compagine governativa
Per uscire dalla situazione di impasse in cui versa il Kosovo servirebbe uno scatto di fantasia e di lungimiranza politica che fino ad oggi non c'è stato. Il Kosovo assumerebbe uno status inedito, ma non per questo non sperimentabile. Nostro commento
Kosovo settentrionale, il dramma di Mitrovica, città che dopo la guerra del '99 è rimasta divisa in due, lungo la linea naturale del fiume Ibar. Cosa fare per unificarla? Le voci di alcuni attori locali
Il duro commento di uno dei maggiori intellettuali albanesi alla elezione di Edi Rama a capo del Partito Socialista. La mancanza di una visione di sinistra e i rapporti pericolosi con i poteri mafiosi sono elementi costitutivi della crisi dei socialisti secondo Lubonja, che avverte: l'antiberishismo non basta. Nostra traduzione
Un'inchiesta del settimanale DANI sulla grande truffa del dopoguerra bosniaco: milioni di dollari destinati alla ricostruzione o alle vittime della guerra spariti o finiti in conti esteri; la commissione parlamentare della Federazione BiH che ha indagato sulle malversazioni abolita e il suo rapporto insabbiato. Nostra traduzione
Christian Schwartz Schilling è un politico tedesco con una lunga esperienza di lavoro nel Paese. Dovrà affrontare problemi vecchi ricorrendo sempre meno ai poteri coercitivi della comunità internazionale. Traghetterà la Bosnia Erzegovina verso una piena sovranità?
Un viaggio a Pristina e Belgrado del proprio Ministro degli Esteri e poi incontri di mediazione organizzati sul proprio territorio. La Bulgaria è particolarmente attiva sul fronte kosovaro. Non per interessi commerciali ma piuttosto di geopolitica: uno su tutti salvaguardare la stabilità della Macedonia
Che ne pensa uno storico di quanto sta avvenendo in Kosovo? Alma Lama ha intervistato Mark Krasniqi, professore universitario e leader del Partito Democristiano del Kosovo. Decentramento, ruolo della Chiesa ortodossa, intellettuali e negoziazioni sullo status alcuni dei temi affrontati
18 mila persone alle quali sono stati tolti, nel 1992, i diritti di cittadinanza. Qualcuno si è spinto sino a definirla 'pulizia etnica amministrativa'. Ed ora il governo sloveno pensa ad una legge costituzionale che di fatto neutralizzerebbe la possibilità di arrivare ad una soluzione non discriminatoria nei confronti di questi cittadini fantasma
Il partito di governo, HDZ, in assenza del suo leader e premier croato, ha portato a termine un attacco mal riuscito contro la televisione pubblica, e in particolare contro un popolare talk show, con l'intento di controllarne la programmazione
I capi di stato e di governo dell'UE raggiungono a Bruxelles un accordo sul bilancio 2007-2013. La Macedonia diviene ufficialmente Paese candidato all'Unione, anche se la data di avvio dei negoziati non è ancora definita. Rehn: "L'UE è credibile". Soddisfazione a Skopje
Venerdì si apre ad Istanbul il processo ad Orhan Pamuk. Il celebre scrittore turco descrive sulle pagine di Radikal la sua paradossale vicenda, inquadrandola nell'attuale fase della globalizzazione: "Mentre ci si integra entusiasticamente nell'economia mondiale, monta la rabbia nazionalista". Nostra traduzione
Sarà praticamente impossibile ottenere asilo in Slovenia, e molto verrà lasciato alla discrezionalità della polizia di frontiera. In Slovenia si sta andando verso una riforma in senso del tutto restrittivo della legge sul diritto d'asilo. Associazionismo ed Alto commissariato per i rifugiati protestano, l'UE sta zitta
Il possibile veto francese all'ottenimento dello status di candidato UE alla Macedonia e la recente proposta di budget del Regno Unito rischiano di bloccare il processo di allargamento ai Balcani Occidentali. Sulla questione si pronuncia l'autorevole think tank ESI: si rischia di chiudere con un lucchetto il ghetto balcanico e buttar via la chiave per 7 anni
Il Centro studi belga "Amici dell'Europa" ha organizzato a Bruxelles un incontro sul percorso di integrazione europeo dei Paesi balcanici. Interventi di Rehn, Tadic, Pack, Amato, Djukanovic, Pollo e molti altri. Applausi alla notizia dell'arresto di Gotovina. Nostro resoconto