Da Belgrado, migliaia di studenti hanno marciato per 80 chilometri per raggiungere Novi Sad e partecipare al blocco dei ponti sul Danubio, a tre mesi esatti dalla tragedia del crollo della pensilina della stazione, mentre proseguono le proteste in tutta la Serbia. L'aggiornamento del corrispondente di OBCT, Massimo Moratti (3 febbraio 2025)
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Riusciranno le proteste in corso in Serbia, che ininterrottamente proseguono da tre mesi, a portare ad un cambio di governo e a contribuire alla lotta alla corruzione? L'analisi di Massimo Moratti, corrispondente di OBCT da Belgrado, ne ha parlato in diretta alla trasmissione "Il Vaso di Pandora" con la conduzione di Stefano Lusa (31 gennaio 2025)
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A tre mesi dalla tragedia avvenuta a Novi Sad, che ha dato via alle proteste degli studenti con la richiesta di giustizia per i morti e lotta alla corruzione, la partecipazione di piazza si sta allargando ad altre fasce della popolazione. L'analisi di Massimo Moratti, corrispondente di OBCT da Belgrado, a "Terzo tempo. Il settimanale di Esteri" (1 febbraio 2025)
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Dalla sua indipendenza, la Georgia ha dovuto affrontare una dialettica complessa, e a tratti violenta, tra il concetto di nazione e le sue molte minoranze, sfociata in guerre sanguinose. Una dinamica che però continua ad evolvere, come nelle recenti proteste antigovernative
Dopo le elezioni del 28 novembre, non riconosciute dall'opposizione, le proteste della società civile proseguono con la richiesta di nuove elezioni e il rilascio dei prigionieri politici. La situazione in Georgia, in un contesto di repressione delle libertà civili, per voce del corrispondente di OBCT Federico Baccini, a "Radio InBlu" (31 gennaio 2025)
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L’assenza di bandiere dell’UE alle manifestazioni anti-governative dimostra che l’adesione all’Unione è diventata una questione divisiva nel Paese candidato. Intervista a Srđan Majstorović, presidente del board dell’European Policy Centre (CEP)
Il Kosovo torna alle urne il prossimo 9 febbraio: dopo aver portato a termine il mandato con un governo monocolore, il premier Albin Kurti e il suo “Vetevendosje” cercano una nuova vittoria, ma dopo un quadriennio complicato, secondo gli analisti il risultato è tutt’altro che scontato
Non si fermano le proteste in tutta la Serbia di studenti e cittadini, nei giorni scorsi il primo ministro Miloš Vučević ha dato le dimissioni. Ne ha parlato il corrispondente da Belgrado di OBCT, Massimo Moratti, ai microfoni di Radio 24 (29 gennaio 2025)
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Dopo mesi di protesta degli studenti e a seguito dell'attacco violento ad alcuni di loro, avvenuto nella notte del 27 gennaio a Novi Sad, il primo ministro Miloš Vučević si è dimesso. L'aggiornamento di Massimo Moratti, corrispondente di OBCT da Belgrado (28 gennaio 2025)
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Le dimissioni del primo ministro della Serbia e il possibile rimpasto del governo della Serbia dopo due mesi di proteste degli studenti, iniziate dopo la tragedia di Novi Sad. L'analisi di Massimo Moratti, corrispondente di OBCT da Belgrado, alla trasmissione "Caterpillar (28 gennaio 2025)
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Le proteste degli studenti in Serbia contro la diffusa corruzione spingono il premier Vučević alle dimissioni. Alla base delle manifestazioni il crollo di una pensilina a Novi Sad che ha provocato la morte di 15 persone. L'aggiornamento di Massimo Moratti, corrispondente di OBCT, alla trasmissione "Esteri" (28 gennaio 2025)
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In Serbia continuano la mobilitazione e le proteste popolari contro la corruzione e per la giustizia per le vittime del crollo della tettoia della stazione a Novi Sad. Un resoconto dettagliato degli ultimi giorni
Il potere in Serbia, scosso dall’ondata di proteste massicce che proseguono ormai da tre mesi, cerca di correre ai riparti organizzando contro manifestazioni e rilanciando la fondazione di un nuovo movimento politico. Uno scorcio della manifestazione a Jagodina dello scorso 24 gennaio
Rosen Zhelyazkov del movimento GERB è il nuovo premier bulgaro. La fiducia al suo esecutivo, retto da una coalizione eterogenea, mette fine almeno per il momento alla lunga crisi politica in Bulgaria, ma anche la parola fine ai tentativi di marginalizzare l'ex premier Boyko Borisov
Il 2025 dovrebbe essere un anno decisivo per le riforme costituzionali in Armenia. In cima alla lista di priorità, le modifiche sul Karabakh spinte dall'Azerbaijan, ma anche e soprattutto l'eliminazione di anomalie legislative che rendono vulnerabile la democrazia nel paese
L’Armenia ha annunciato l’intento di diventare membro dell’Unione europea: tuttavia le strette relazioni con Mosca, in particolare in ambito economico ed energetico, complicano la possibilità che Yerevan intraprenda la strada europea
Da quasi due mesi proseguono in Serbia le manifestazioni organizzate da studenti universitari e cittadini, scesi in piazza per chiedere giustizia per le 15 vittime del crollo alla stazione di Novi Sad. Uno studente italiano a Novi Sad con Erasmus ha raccolto alcune testimonianze. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Quanto può incidere sul conflitto in corso in Ucraina l'insediamento di Donald Trump alla presidenza USA e qual è la situazione interna nel paese in guerra, nell'analisi della corrispondente di OBCT Claudia Bettiol alla trasmissione "Buongiorno InBlu" (22 gennaio 2025)
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Dall'Ucraina ai Balcani occidentali, nel suo secondo mandato il presidente degli Stati Uniti potrebbe spingere per un disimpegno dall'Europa. Ma se Bruxelles saprà reagire, il ruolo dell'Ue per la sicurezza di tutto il continente potrebbe uscirne rafforzato
In Moldova si è iniziato a discutere pubblicamente della carestia del biennio 1946-47, che colpì la Bessarabia appena annessa dall'Unione Sovietica. La ricostruzione dei fatti appare chiara, ma la società resta divisa su interpretazione e responsabilità. Reportage in tre puntate
Iniziato negli anni '90, il processo di avvicinamento e potenziale inclusione della Georgia all'Unione europea ha subito pesanti battute d'arresto soprattutto dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, per arrivare oggi ad un vero stallo dopo le elezioni di ottobre 2024
La commissaria UE Kos ha anticipato al Parlamento europeo l'obiettivo di convocare fino a dieci conferenze intergovernative, e l'apertura dei primi capitoli negoziali con Ucraina e Moldova. Resta imprescindibile il sostegno dei Paesi membri, che dovranno esprimere un consenso unanime
Senza alcun compromesso politico all’orizzonte, in Montenegro l’opposizione sembra decisa a continuare a bloccare il parlamento, mentre i rapporti tesi con la Croazia rischiano di rallentare il percorso di integrazione europea di Podgorica
Il 2025 si presenta pieno di sfide per la Romania: insieme all'economia, in primo piano la salvaguardia dello stesso stato democratico nel paese, messo in crisi dalle elezioni presidenziali annullate a sorpresa nell'autunno dello scorso anno
Una vittoria senza precedenti nella storia delle elezioni in Croazia. Ieri al ballottaggio il presidente Zoran Milanović è stato eletto per un nuovo mandato di cinque anni distanziando il suo rivale Primorac di quasi 50 punti percentuali, con un’affluenza di poco superiore al 44%
Gli studenti in Serbia tornano protagonisti: da oltre un mese sono scesi in piazza, dopo che alcuni di loro erano stati aggrediti durante una manifestazione per commemorare le vittime del crollo alla stazione di Novi Sad, in cui sono morte quindici persone
Continuano a Tbilisi le proteste di piazza iniziate a fine novembre per chiedere nuove elezioni. Gran parte della popolazione si rifiuta di accettare l'esito delle controverse elezioni parlamentari del 26 ottobre. Foto e testi di Onnik James Krikorian
Intervista alla corrispondente di OBCT Claudia Bettiol per fare il punto sulla situazione del conflitto in corso in Ucraina, a quasi tre anni dall'inizio dell'invasione russa, alla trasmissione "Bologna e dintorni" di Radio Città Fujiko (11 gennaio 2025)
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Lo stop al gas russo in arrivo attraverso l'Ucraina, insieme a dispute irrisolte sul pagamento di vecchie forniture, hanno creato una vera e propria crisi energetica in Moldova. Particolarmente grave la situazione nella regione separatista della Transnistria
Negli ultimi venti anni i rapporti tra Armenia e Unione europea sono stati altalenanti. Dall’iniziale adesione alla Politica europea di vicinato, passando attraverso la presa di distanza di Yerevan nei confronti di Bruxelles, per poi tornare negli ultimi tempi all’idea di adesione all’Ue