Con Ana Krstinovska, fondatrice e presidente del think tank “Estima” con sede a Bitola, in Macedonia del Nord, e ricercatrice della fondazione greca ELIAMEP, parliamo di sfide e potenzialità della cooperazione regionali nei Balcani occidentali. Un'intervista
La politica di coesione UE non sempre riesce a sostenere in modo efficace lo sviluppo economico nei suoi stati membri. Prima che si apra il suo prossimo ciclo, iniziano a circolare una serie di proposte di riforma
Dopo la sconfitta in Karabakh e la delusione nei suoi tradizionali rapporti di alleanza con la Russia, Yerevan intensifica la cooperazione militare con gli Stati Uniti e partecipa al summit NATO, mentre la Georgia vede sospesa la consueta esercitazione Noble Partner
Il 19 luglio a Belgrado l'UE e la Serbia hanno firmato un memorandum per un partenariato strategico sulle materie prime strategiche, soprattutto litio. Ambientalisti e analisti lamentano però l'assenza di garanzie per la salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini
Le forniture di gas russo – elemento chiave dell’economia della Transnistria – potrebbero continuare ancora per qualche anno, anche se su basi fragili. Chişinău cerca di garantirsi sicurezza energetica, ma una stabilità duratura richiede accordi anche con Tiraspol
Il Presidente romeno Klaus Iohannis ha rimandato in Parlamento la legge n° 255/2024, che era stata approvata dalla Camera dei Deputati nell’ultima seduta prima della pausa estiva. La legge obbligherebbe le famiglie che hanno installato o intendono installare impianti fotovoltaici a dotarsi anche di batterie per l’accumulo dell’energia prodotta in eccesso. Le batterie finora non erano obbligatorie, e l’energia in eccesso poteva essere direttamente immessa nella rete.
La popolazione azera dell'Armenia è gradualmente scomparsa nel corso del XX secolo: non sono però finite le rivendicazioni di Baku e degli esuli, che sognano di tornare in quello che chiamano "Azerbaijan occidentale". Seconda parte del nostro dossier
Le autorità di Belgrado hanno vietato il festival “Mirëdita, dobar dan”, che da anni riunisce artisti e attivisti per i diritti umani provenienti da Kosovo e Serbia: un ulteriore segno dello scivolamento verso un clima sempre più segnato da intolleranza e disprezzo
I Balcani occidentali stanno diventando una miniera di materie prime necessarie per l’imminente “rivoluzione verde”? Le organizzazioni della società civile e molti cittadini di Bosnia Erzegovina, Serbia e Macedonia del Nord rispondono con risolutezza: NO! La battaglia per la tutela dell’ambiente e della salute continua
Etica professionale quasi assente, cattura dei media da parte della politica e insostenibilità finanziaria sono solo alcune delle principali questioni che rendono il panorama mediatico albanese particolarmente allarmante. Un’intervista
L'attivista italo-albanese Arbër Agalliu chiede da oltre un decennio una riforma dell'obsoleta legge italiana sulla cittadinanza, che oltre a rendere la vita impossibile agli aspiranti cittadini italiani, fa sentire moltissimi giovani 'stranieri a casa propria'. Nostra intervista
Sono tre i fronti su cui la Georgia è impegnata nel conflitto in Ucraina: la partecipazione alle Conferenze per la ricostruzione dell’Ucraina, l’attività diplomatica della presidente Zourabishvili e i combattenti della Legione Georgiana dal 2014 al fianco dell’esercito ucraino
A un anno dalle prossime elezioni politiche, il primo ministro albanese Edi Rama ha intrapreso un tour in Europa per rendere i cittadini che vivono fuori dal paese “orgogliosi dell’Albania”. Il problema resta la legge elettorale, che attualmente non consente di votare dall’estero
Anche questa estate rimarranno i controlli di frontiera tra Slovenia e Italia e di conseguenza anche tra Slovenia, Croazia e Ungheria. La sospensione degli accordi di Schengen di libera circolazione viene giustificata con una presunta minaccia terroristica. In realtà si cerca di tenere a bada i migranti irregolari
Per rafforzare la propria posizione politica, il presidente della repubblica de facto dell'Ossezia del Sud ha chiamato gli elettori al voto lo scorso 9 giugno: elezioni segnate da accuse di brogli, confusione e addirittura dal ricorso all'inchiostro simpatico
Il 9 giugno la Bulgaria è tornata per la sesta volta a votare in soli tre anni: con una bassa affluenza ha vinto il centro-destra di GERB, ma restano grandi incertezze sul nuovo esecutivo. Si è votato anche per le europee, rimaste però all'ombra delle politiche
Per gli USA, revisione completa della cooperazione bilaterale con la Georgia. A preoccupare Washington è il comportamento antidemocratico del partito di governo: dopo la legge sugli agenti stranieri e sul rimpatrio defiscalizzato dei beni offshore, in preparazione c’è quella anti LGBT
Un'analisi dei contenuti diffusi dalla principale agenzia di stampa e stazione televisiva della Transnistria mostra quanto insistentemente i media locali parlino di una regione “sotto assedio”. L'espressione è eccessivamente drammatica, ma Chișinău dovrebbe fare di più per dissipare le preoccupazioni concrete dei residenti delle aree controllate da Tiraspol
Con l'opposizione litigiosa e divisa, non sorprende la nuova vittoria del presidente serbo Aleksandar Vučić alla ripetizione delle amministrative dello scorso 2 giugno. Insieme a Belgrado, il partito di governo trionfa anche in roccaforti tradizionali dell'opposizione
Anche alle europee nella politica slovena il tema del janšismo e dell'antijanšismo è stato ancora una volta al centro del dibattito. Ora la partita è finita, ha vinto il centrodestra, ma soltanto di misura. Di contenuti si parlerà un'altra volta
Le elezioni europee hanno sancito in Croazia una nuova vittoria per il Primo ministro conservatore Andrej Plenković, a poco più di un mese di distanza dalle legislative del 17 aprile, che lo avevano già visto uscire vincitore dalle urne. Affluenza al 21%, la più bassa dell’UE
Oltre il 50% (9,3 milioni) dei romeni ha votato domenica 9 giugno per le elezioni europee e locali, confermando ampiamente la preferenza per l’alleanza di governo tra socialdemocratici e liberali
Alle elezioni locali tenutesi in Serbia il 2 giugno il Partito progressista serbo (SNS) del presidente Aleksandar Vučić ha incassato una nuova vittoria. L'analisi di Massimo Moratti, corrispondente da Belgrado di OBCT, alla trasmissione “EstOvest” (9 giugno 2024)
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Domenica 9 giugno milioni di romeni potranno votare per le elezioni europee fuori dal proprio paese di origine. I romeni sono infatti il gruppo più numeroso di cittadini dell'UE che vivono in altri stati membri. 2,5 milioni le schede elettorali inviate dal governo di Bucarest all’estero
Dopo la schiacciante vittoria alle politiche e presidenziali dello scorso 8 maggio, la VMRO DPMNE e i suoi neo-alleati iniziano a delineare le priorità del nuovo governo. Il futuro dell’integrazione europea del paese, legato a difficili riforme costituzionali, resta un rebus dalla difficile soluzione
Per la leadership serba, la recente adozione della Risoluzione dell'Assemblea generale ONU su Srebrenica non era necessaria, e il paese avrebbe già provveduto a processare i responsabili di crimini di guerra. Un'analisi attenta, però, mostra una realtà molto diversa
Si avvicinano le elezioni europee ed amministrative in Romania. Durante la campagna, partiti ed istituzioni hanno speso non poche risorse per attirarsi i favori degli elettori. Significativo anche lo sforzo per identificare e limitare il proliferare di fake-news
Il comunista curdo Ecevit Piroğlu, da quasi tre anni detenuto illegalmente in Serbia, continua lo sciopero della fame nonostante la sua vita sia in pericolo. La richiesta dei suoi avvocati di ricoverarlo in ospedale è stata respinta. Piroğlu però resta irremovibile nella sua lotta per la libertà
Seste elezioni parlamentari in tre anni: il 9 giugno la Bulgaria va di nuovo al voto nel tentativo di superare lo stallo politico che attanaglia il paese. Stavolta, il voto è doppio, visto che si rinnovano anche i seggi del parlamento europeo
Anche se le proteste contro la delimitazione e la demarcazione dei confini avevano iniziato a scemare nelle ultime settimane, piccoli atti di disobbedienza civile potrebbero aver dato nuovo slancio al movimento guidato dall'arcivescovo ribelle che chiede le dimissioni del Primo Ministro