Il 5 luglio scorso le elezioni politiche. Ora l'annuncio dell'accordo raggiunto per il nuovo governo. Ma in Macedonia aleggia ancora lo spettro degli scontri armati del 2001
Ha costruito la sua carriera politica sul nazionalismo macedone. Ora Ljubco Georgievski ha richiesto ed ottenuto la cittadinanza bulgara e si è scatenato il putiferio. Le difficili relazioni tra Sofia e Skopje
Le elezioni sono terminate. La vita in Macedonia può proseguire. L'esame "di democrazia" è stato superato, anche se non con i voti migliori. Lo studente non è proprio brillante, ma almeno si applica
Dopo le elezioni politiche in Macedonia in cui ha vinto l'opposizione, gli albanesi rimangono divisi e schiacciati sui rispettivi schieramenti politici, la DUI di Ali Ahmeti e il DPA di Arben Xhaferri. Reportage tra gli albanesi di Macedonia
Il Consiglio d'Europa sostiene la riforma della Bosnia di Dayton, esortando i politici bosniaci ad abbandonare i meccanismi di rappresentanza etnica e a rivedere la divisione territoriale del paese. La risoluzione di Strasburgo arriva però nel mezzo di una campagna elettorale infuocata
È stata una campagna elettorale connotata da gravi incidenti, colpi d'arma da fuoco e bombe lanciate contro le sedi dei partiti. Pesanti critiche e rimproveri da parte della comunità internazionale. Ora non resta che votare
Le dichiarazioni del primo ministro della Republika Srpska, Milorad Dodik, su un referendum per l'indipendenza dell'entità hanno provocato il più grande terremoto della Bosnia Erzegovina dopo Dayton. Questa l'analisi dell'autorevole editorialista Senad Pecanin (Dani)
Il 5 luglio gli elettori macedoni sceglieranno il nuovo parlamento. NATO, OSCE e UE avvertono: se il paese vuole continuare il cammino di integrazione, non si devono ripetere i brogli e le intimidazioni del passato
C'è un vento che spira dal Montenegro. Quello della voglia di referendum. Se ne parla in modo sopito in Kosovo ma soprattutto in Republika Srpska. Dove il primo ministro Milorad Dodik scopre di essere allergico alla Bosnia Erzegovina
Da Belgrado arriva il riconoscimento dell'esito della consultazione referendaria montenegrina. "E' ora di concentrarsi sul futuro della Serbia" ha affermato Tadic "il Montenegro potrà sempre contare su Belgrado come amico e come rilevante partner economico e politico"
Per i simpatizzanti di sinistra difficile accettare la definitiva frantumazione del sogno jugoslavo mentre il bulgaro medio professa indifferenza. Le reazioni a Sofia al referendum in Montenegro
E' un'ulteriore frammentazione, stanco epilogo di un processo iniziato negli anni '90. E nel quale si è confuso drammaticamente il diritto all'autogoverno con il diritto all'autodeterminazione. Un commento
Il presidente della Commissione referendaria annuncia i risultati ufficiali del voto in Montenegro. 55,50% voti per il Sì, 44,50% No. Contestazioni da parte del blocco unionista per il voto a Podgorica. Sabato la decisione definitiva
Il giorno del referendum vissuto da Belgrado. Tra SMS che anticipavano il risultato, funzionari internazionali e ragazzi locali. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Pollice e indice alzati in segno di vittoria, macchine riempite all'inverosimile, a Podgorica esplode la festa del si'. Altissima l'affluenza, oggi i risultati ufficiali
Dal Kosovo si guarda con interesse al risultato del referendum in Montenegro. Ma i politici commentano in sordina: meglio vincano i ''sì'' all'indipendenza, ma il nostro destino non dipende da quello dei nostri vicini
Quali le possibili conseguenze del referendum sul piano del diritto internazionale e interno e sulla questione della cittadinanza di serbi e montenegrini? Un editoriale del quotidiano belgradese Politika
Quanti sono gli elettori? In che percentuale voteranno a favore o contro l'indipendenza del Montenegro? Come voteranno le minoranze? Il referendum s'avvicina e la stampa locale ''dà i numeri''
Il 21 maggio prossimo in un referendum si deciderà il futuro status della Repubblica montenegrina. Indipendente o federata alla Serbia? La campagna referendaria si fa sempre più accesa. Non mancano colpi bassi e scandali
La Camera dei Rappresentanti bosniaca non trova l'accordo sulle riforme costituzionali. La strana alleanza di chi ha votato contro. I partiti sono rimandati alle elezioni di ottobre. Sconcerto nella comunità internazionale. Per l'Unione Europea serve uno stato che funzioni
Anche in Croazia, tra l'elettorato della diaspora emerge la stessa spaccatura che c'è stata in Italia, con la vittoria di misura del centro sinistra. Tenendo conto della votazione di entrambe le camere, la sinistra ottiene complessivamente il 50,35% e la destra il 49,6%
Reagisce cauto il governo di centrodestra che in campagna elettorale aveva apertamente appoggiato Silvio Berlusconi. Gli italiani in Slovenia? Diversamente da quelli in Croazia si sono schierati in modo convinto con Prodi
Un filmato registrato all'inizio di marzo mostra una scena in cui presunti sostenitori del partito di governo persuadono un uomo a votare a favore dell'indipendenza all'imminente referendum. Divampano le polemiche tra governo e opposizione sull'autenticità del filmato
Recenti sondaggi sull'opinione pubblica mostrano che il partito attualmente più forte è il Partito radicale serbo, formazione di ultradestra che gioca la carta del populismo. Segue di diverse lunghezze il Partito democratico del presidente Tadic. Quest'ulimo però continua ad essere il politico che riscuote la maggior fiducia dei cittadini
Dopo mesi di battaglie e consultazioni, e dopo aver accolto le proposte dell'UE, finalmente il parlamento ha approvato la data in cui si terrà il referendum sull'indipendenza
Nessuno conosce il numero esatto delle persone con handicap che in Serbia vivono in istituti. Queste strutture sono sovrappopolate, con scarso personale, a volte senza medici né medicine. I bambini che vi entrano spesso ci restano per tutta la vita. Viaggio nel mondo del grande oblio