Ha costruito la sua carriera politica sul nazionalismo macedone. Ora Ljubco Georgievski ha richiesto ed ottenuto la cittadinanza bulgara e si è scatenato il putiferio. Le difficili relazioni tra Sofia e Skopje
Il sociologo turco Ayhan Aktar, intervistato dal quotidiano Radikal, descrive la Cipro del dopo referendum. Nazionalismi, ruolo delle élites, economia drogata e ambiguità europee. In marcia verso due Stati?
Estrema destra e cristiani ortodossi attaccano il gay pride di Bucarest, ma la polizia interviene. "Vogliamo entrare nell'Unione Europea, non a Sodoma e Gomorra", afferma un vescovo. L'eredità del periodo comunista
Le dichiarazioni del primo ministro della Republika Srpska, Milorad Dodik, su un referendum per l'indipendenza dell'entità hanno provocato il più grande terremoto della Bosnia Erzegovina dopo Dayton. Questa l'analisi dell'autorevole editorialista Senad Pecanin (Dani)
C'è un vento che spira dal Montenegro. Quello della voglia di referendum. Se ne parla in modo sopito in Kosovo ma soprattutto in Republika Srpska. Dove il primo ministro Milorad Dodik scopre di essere allergico alla Bosnia Erzegovina
Partite di calcio, magliette dal nuovo design. Mobilitazione in Croazia per raccogliere denaro per sostenere la difesa, all'Aja, dell'ex generale Ante Gotovina. Il tutto tra mito, nazionalismo e business
Cosa significa essere bosniaco? Quale il ruolo dell'appartenenza religiosa durante la guerra? In questo lavoro di ricerca si approfondisce il tema dell'Islam in Bosnia Erzegovina, prima e dopo il conflitto degli anni '90
Sarà anche morto e sepolto, ma Milosevic continua a esercitare la sua influenza su una nazione ancora riluttante a guardare in faccia il proprio passato
Due auto si toccano in autostrada. Su una di queste il leader del partito ultranazionalista Ataka. Un ragazzo alla guida dell'altra viene brutalmente picchiato. Ne scoppia un caso che finisce in parlamento e rischia di far sgretolare lo stesso Ataka
In Slovenia continuano le preoccupanti ingerenze del potere politico nel mondo dell'informazione. A Delo, uno dei più diffusi quotidiani del Paese, defenestrato Ervin Hladnik Milharčič, direttore del supplemento settimanale. Intellettuale goriziano, colto e poliglotta, notoriamente anticonformista è un'icona del giornalismo sloveno
All'inizio del mese la Bulgaria ha festeggiato l'indipendenza arrivata negli ultimi decenni dell'800. Una commemorazione della quale quest'anno è stato protagonista il movimento di destra ed ultranazionalista Ataka. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Nostro reportage tra la minoranza turca, a seguito delle polemiche suscitate da una dichiarazione promossa su iniziativa di alcune Ong della regione di Kazanlak, nella Bulgaria centrale, con la quale si chiede che la minoranza turca venga menzionata nella costituzione bulgara, e che venga soppresso il divieto di creare partiti etnici
Sono venuti dall'intero paese ma anche da Bosnia, Croazia e Macedonia. Per rendere omaggio a colui che considerano ancora la loro guida. Sono convinti che sia stato ucciso e che sia morto innocente. Un reportage da Belgrado
Il premier ed il presidente non commentano, forse per distinguere il destino ''europeo'' della Slovenia dal resto dei Balcani. Ma con Milosevic è stato un rapporto di odio-amore. Il centralismo grandeserbo, enfatizzato con violenza da Slobo, alimentò e legittimò le ansie indipendentiste di Lubiana
In Kosovo non è salutata con gioia la morte all'Aja di Slobodan Milosevic, ritenuto il principale responsabile della politica di repressione nei confronti della comunità albanese. C'è piuttosto insoddisfazione, si voleva infatti arrivare alla fine del processo. Nelle enclave serbe invece lo si considera ancora un eroe
A giugno il 15mo anniversario dell'indipendenza. Il governo ha proposto di inserire nelle celebrazioni una parata militare. Ma la proposta di portare i cingolati sull'asfalto non è piaciuta a tutti
Lo scorso 3 marzo, festa nazionale, migliaia i sostenitori del movimento ultranazionalista Ataka scesi in piazza a Sofia. Contro il governo, contro la minoranza turca, a favore delle nazionalizzazioni
"Tera de confin" è la mailing list creata da un gruppo di istriani e dalmati nel mondo. 60 anni dopo la tragedia dell'esodo, il loro ricordo evidenzia un destino singolare: "Ciò che rimane della vittima viene utilizzato come arma contundente negli scontri politici". Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Il Presidente rumeno sorprende gli osservatori nazionali ed esteri con una serie di esternazioni poco diplomatiche. Attacchi alla Russia, difesa delle basi americane, una formula per unificare Romania e Moldavia all'interno dell'UE, una proposta per la Transdnistria. I commenti
Il Tribunale dell'Aja declassifica la famosa testimonianza del 1997 in cui un «alto funzionario croato» raccontava l'accordo Tudjman-Milosevic sulla spartizione della Bosnia e la partecipazione della Croazia alla guerra. Ciò che tutti sapevano ora è anche ufficiale: quel testimone era Stipe Mesic
27 gennaio, giorno della memoria. Le istituzioni croate si interrogano su come tramandare il ricordo di quanto avvenuto durante il regime di Pavelic. Presto un nuovo museo presso l'area memoriale di Jasenovac, ma alle manifestazioni pro Gotovina c'erano anche giovani con i berretti ustascia. Dal nostro corrispondente
Canti, striscioni, insulti contro i Rom. Anche in Romania, come in altri Paesi europei, il razzismo è entrato negli stadi, coinvolgendo non solo i tifosi ma anche dirigenti e commentatori. Sospeso il campo dello Steaua Bucarest, un'intervista a Valeriu Nicolae, dello European Roma Information Office (ERIO)
In occasione della giornata della memoria, un documentario radiofonico riporta alla luce la storia dei campi di concentramento italiani in funzione durante l'occupazione della Jugoslavia, e la vicenda della persecuzione del popolo rom. "Le storie di Stanka e Maria" è prodotto da Radioparole
Tutti cercano d'andarsene ma la Slovenia va controcorrente. Mossa controversa del governo sloveno che ha annunciato l'invio di militari sloveni in Iraq. Per ora solo 4 ufficiali, ma ne dovrebbero seguire di più. La prudenza slovena dimostrata all'avvio della guerra in Iraq sembra ora lasciare il passo ad una linea esplicitamente filo-USA
Il governo Sanader avvia una massiccia campagna informativa volta a favorire i ritorni, ma un nuovo attacco razzista colpisce la minoranza serba in Croazia. Omicidi e aggressioni restano spesso impuniti. L'analisi del Comitato Helsinki di Zagabria. Nostro servizio
"Il nostro assassino nazionale", come lo ha definito la figlia del giornalista ucciso da Agca nel 1979, è stato scarcerato ieri mattina ad Istanbul. Se in Italia il suo nome rappresenta l'attentato di piazza San Pietro, in Turchia è uno dei simboli della strategia della tensione condotta da estrema destra, mafia e apparati dello Stato. Nostro servizio
Un emigrato albanese di 17 anni è stato assassinato a Creta la mattina del primo gennaio. La sua colpa quella di aver «provocato» dei giovani greci sfoggiando una T-shirt coi colori nazionali albanesi. Choc nell'opinione pubblica, in Grecia come in Albania, per il crimine razzista
La Slovenia alza la tensione nella baia di Pirano e con un decreto ''annette'' l'area di mare contesa con la Croazia. Sale il rischio di incidenti, anche tragici. E l'UE balbetta, bloccata dal principio di solidarietà con gli Stati membri
18 mila persone alle quali sono stati tolti, nel 1992, i diritti di cittadinanza. Qualcuno si è spinto sino a definirla 'pulizia etnica amministrativa'. Ed ora il governo sloveno pensa ad una legge costituzionale che di fatto neutralizzerebbe la possibilità di arrivare ad una soluzione non discriminatoria nei confronti di questi cittadini fantasma
Venerdì si apre ad Istanbul il processo ad Orhan Pamuk. Il celebre scrittore turco descrive sulle pagine di Radikal la sua paradossale vicenda, inquadrandola nell'attuale fase della globalizzazione: "Mentre ci si integra entusiasticamente nell'economia mondiale, monta la rabbia nazionalista". Nostra traduzione