Il prossimo 11 luglio, come ogni anno, verranno tumulati a Srebrenica i resti delle persone scomparse nel genocidio del 1995, riconosciuti attraverso l’analisi del DNA nell’ultimo anno. Mentre a Nezuk si prepara in direzione di Srebrenica la partenza, prevista per l’8 luglio, della “Marš mira” (Marcia per la pace).
Siamo alle solite, a febbraio in Italia si parla di Foibe. Da quando è stato istituito il giorno del ricordo (10 febbraio) non passa anno in cui la polemica sulle foibe e l’esodo giuliano dalmata non si accenda. In passato, ce ne siamo occupati con vari materiali che qui segnalo, si è passati da una polemica interna a quella di livello internazionale tra presidenti della repubblica. Diatribe sterili, che hanno il pregio di sollevare polveroni senza spiegare nulla della storia, complessa e per niente manichea, di quel periodo.
Nella giornata di mercoledì 14 settembre a Milano circa quattromila tifosi della Dinamo di Zagabria, venuti per la partita di Champions League allo stadio S. Siro contro il Milan, dopo aver provocato una rissa, hanno sfilato per le strade della città facendo il saluto romano. Quello che segue è il comunicato stampa emesso dall'Unione dei combattenti antifascisti e degli antifascisti della Croazia.
Il 22 agosto il consiglio municipale di Tuzla ha votato per assegnare ad Alexander Langer la cittadinanza onoraria post-mortem e ha proposto di dedicare spazio alla memoria del suo impegno per la pace, nell’ambito della iniziative relative agli anni 1992-1995.
Al Cimitero militare austro-ungarico di San Giacomo, a Bolzano, si trovano diverse tombe di soldati bosniaci, contraddistinte da una mezzaluna. Si tratta di tracce presenti in diversi cimiteri della Grande Guerra del Trentino-Alto Adige/ Südtirol, testimoni della presenza tra le file austro-ungariche di reggimenti reclutati in Bosnia Erzegovina, all’epoca ormai annessa ai territori della Corona portata da Francesco Giuseppe.
A Mostar è stato devastato il memoriale ai partigiani, progettato negli anni '60 dal grande architetto e filosofo Bogdan Bogdanović, in memoria dei partigiani caduti durante la Seconda guerra mondiale. Il memoriale è stato per decenni simbolo e luogo molto amato, dagli anni ‘90 però vittima del revisionismo storico e lasciato in totale stato di abbandono e oggetto di attacchi vandalici. La devastazione recente non ha però precedenti.
Settembre 1923: il Partito comunista bulgaro scatena una rivolta contro il governo di Aleksandar Tsankov, entrato in carica a luglio grazie al colpo di stato militare che ha messo fine al governo degli agrari ed alla vita del loro leader storico, Aleksandar Stamboliyski.
“Divenuta maggiorenne nella Jugoslavia del dopoguerra, mia nonna si era vista come una parte intrinseca del tessuto sociale socialista. Come posso dare un senso al suo mondo oggi?”. Lura Limani, autrice di una bellissima long story costruita sul ricordo di sua nonna, ripercorre il mondo che, come lei scrive, “la generazione di mia nonna ha costruito e abitato e che è solo uno spettro nel Kosovo contemporaneo”.
Non lontano dalla città di Kjustendil, nella Bulgaria occidentale, sorge "Kadin Most", il "ponte del giudice", uno dei più suggestivi costruiti in Bulgaria durante i secoli in cui il paese è stato parte integrante dell'impero ottomano.
Le truppe tedesche abbandonano l'Albania sul finire del novembre 1944, nell'ambito della più vasta ritirata nazista dalla penisola balcanica. Da allora l'Albania festeggia la Liberazione il 29 novembre, un giorno dopo la più importante festa dell'indipendenza, proclamata il 28 novembre 1912.
OBCT ha aderito alla neo costituita rete internazionale di ricerca sulla storia e le memorie collettive in Europa (NEHME ), promossa da Carlo Spagnolo, professore ordinario di storia contemporanea e responsabile della Cattedra Jean Monnet dell’Università di Bari .
Una foto in posa, come quelle che si facevano all’epoca, cercando di raccontare storie di vita attraverso i dettagli di scatti il più possibile curati. Siamo ad Alba di Canazei, nel mezzo delle Dolomiti della Val di Fassa asburgica, ed è il 1917.
Miodrag Živković, uno dei più importanti autori di memoriali sul territorio della ex Jugoslavia, è morto a Belgrado lo scorso 31 luglio all’età di 93 anni. Nato a Leskovac, Serbia centrale, nel 1945 si trasferì adolescente a Belgrado dove, finiti gli studi, dalla metà degli anni ‘50 cominciò a partecipare ad una serie di importanti progetti per la realizzazione di memoriali dedicati alla Resistenza e alla lotta partigiana.
Anche quest’anno, il 2 agosto, si ricorderanno i 2.897 prigionieri rom del campo di concentramento di Auschwitz portati alle camere a gas di Birkenau in quel giorno d’estate del 1944. Nel 2015, la data venne proposta come European Roma Holocaust Memorial Day dal Parlamento Europeo, riconoscendo la giornata internazionale di commemorazione promossa nel 2009 dal Roma National Congress e dall’International Romani Union.
È passato un secolo dall’incendio del Narodni dom di Trieste, principale centro culturale di sloveni e croati in città, attaccato da fascisti e nazionalisti italiani insieme ad altri simboli e personalità della comunità slava triestina.