Doccia fredda per Belgrado al recente summit europeo del 9 dicembre. La valutazione in merito all'ottenimento dello status di Paese candidato slitta a marzo. Tempi duri per i Balcani occidentali, eccetto per la Croazia che firma il trattato di adesione e nel luglio 2013 diventerà il 28° membro dell’UE
La disputa sul nome con la Grecia ha bloccato in questi anni l'integrazione della Macedonia in molte organizzazioni internazionali. A seguito di una recente decisione della Corte internazionale di giustizia dell'Aia forse qualcosa cambierà
Il summit di Bruxelles segna l'inizio di un lungo percorso destinato a ridisegnare le fondamenta dell'Unione europea. La larga adesione al patto sull'unione di bilancio sembra per il momento scongiurare la nascita di un'Europa a più velocità, temuta dai paesi dell'est, ma tutto potrebbe cambiare in fretta. Per i Balcani occidentali le prospettive di ingresso si fanno ancora più lontane
Un settore in piena espansione, con investimenti esteri tra cui l’italiana Enel, rischia di rimanere bloccato dalla scarsa capacità delle rete di trasporto dell’energia elettrica prodotta dai parchi eolici romeni. L'energia c’è, mancano le strutture
Buone leggi, ma nessuna implementazione da parte di istituzioni che raramente operano in modo coordinato. Ed una società che continua a minimizzare il fenomeno. Un approfondimento sulla violenza domestica in Montenegro
Nel dicembre '92 la 'Marcia dei 500' pacifisti arriva a Sarajevo sotto assedio. Un viaggio simbolico che apre la strada a iniziative di aiuto alle popolazioni dei Balcani, reinventando la cooperazione e la solidarietà internazionale italiana. Alla Marcia partecipano anche rappresentanti istituzionali. Tra loro Gianfranco Bettin, allora deputato e oggi assessore al Comune di Venezia. Un'intervista
Il 16 dicembre il parlamento moldavo cercherà per l'ennesima volta di eleggere un presidente. Dal 2009 infatti il Paese è in una situazione di stallo costituzionale. La maggioranza europeista ha i numeri per governare, ma non per nominare un capo di Stato. E perde consensi
Ci sono diverse pagine nella storia turca che attendono di liberarsi dalla propria “versione ufficiale”. Quella del massacro di migliaia di aleviti curdi di Dersim compiute durante il primo periodo repubblicano è una di queste. Le scuse offerte da Erdoğan a nome dello Stato turco e i dubbi sulla “sincerità” dell’apologia
Valdete Idrizi, per anni alla guida del Community Building Mitrovica, lavora con serbi e albanesi per tenere vivi i ponti tra le due comunità nella città divisa. OBC l'ha intervistata nei giorni più tesi della crisi delle barricate. Per la Idrizi, l'escalation è dovuta agli errori di chi, comunità internazionale inclusa, ha tentato scorciatoie all'unica strada sostenibile: quella del dialogo
Il prossimo 10 dicembre verrà inaugurato il primo convivum Slow Food in Albania. Non solo grazie al sostegno della società civile italiana ma soprattutto a seguito della volontà cocciuta di un giovane cuoco albanese, che ha voluto puntare sui prodotti locali. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
La crisi economica internazionale, e la stagnazione politica interna, stanno colpendo duramente la Bosnia Erzegovina. I poveri nel Paese sarebbero ormai un milione. Manifestazioni di protesta contro i rincari di luce e gas
In Ossezia del Sud, alle recenti presidenziali, sconfitto il candidato sostenuto dal Cremlino. Ma è uscita di fatto sconfitta anche la vincitrice del ballottaggio, Alla Dzhioeva, che si è vista annullare il voto dalla locale Corte suprema. Dopo questa tornata elettorale l'Ossezia del Sud è ben lontana dall'essere uno Stato indipendente e democratico
Nell'incertezza che avvolge l'Europa dei 27 proseguono le trattative con i Paesi candidati all’allargamento. E se dei dubbi affiorano nell'aprirsi a nuovi membri, ulteriori perplessità sorgono nell’osservare le differenze di trattamento che l’Ue riserva ai suoi aspiranti aderenti
Maggioranza assoluta per la coalizione di centrosinistra Kukuriku, guidata dai socialdemocratici di Zoran Milanović. Pesante sconfitta per l’HDZ dell'ex premier Jadranka Kosor, travolto dagli scandali di corruzione. Crisi economica e giorni difficili attendono però il nuovo esecutivo
Tutti s'aspettavano la vittoria dei Democratici dell'ex premier Janez Janša. Ed invece ad ottenere la maggioranza relativa è stato a sorpresa Zoran Janković, con il suo partito "Slovenia positiva". Gli elettori che in passato lo avevano eletto con maggioranze schiaccianti sindaco di Lubiana ora gli hanno consegnato la poltrona di premier
La Galleria Nazionale della Bosnia Erzegovina riapre, ma solo per il tempo di una mostra. A metà dicembre chiuderà nuovamente al pubblico, senza che alcuno dei suoi problemi abbia trovato una soluzione. Lo sconcerto degli artisti che si sono mobilitati a sua difesa. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Il Kosovo sta costruendo un'autostrada per connettersi all'Albania: un'opera da un miliardo di euro, il 25% del budget kosovaro del 2010. Secondo Andrea Capussela, ex direttore dell'ufficio economico dell'ICO, il progetto è economicamente insostenibile, segnato da procedure d'appalto poco trasparenti, e rischia di portare Pristina alla bancarotta
L'ultimo reality targato Murdoch, "Go Greek for a week", guida il pubblico britannico alla scoperta dell' "economia allegra" che avrebbe portato la Grecia sull'orlo del baratro economico: baby pensionati, incentivi esagerati, evasione fiscale. Ma se alcuni dei fenomeni denunciati sono reali, tante le imprecisioni e il sarcasmo, che hanno suscitato reazioni polemiche greche
Grazie alle proprie risorse energetiche, l'Azerbaijan ha avuto per anni una crescita del PIL tra le più rapide al mondo (35% nel 2006). Un fondo nazionale è stato stabilito per gestire questi ingenti proventi. Iniziative internazionali a favore della trasparenza tengono sott'occhio la principale compagnia energetica del Paese. Ma opacità e corruzione sembrano dominare non quando si accumula ricchezza, ma quando essa viene spesa
La Bulgaria è scesa ieri in piazza per dire no alla riforma del sistema pensionistico proposta dal governo di centro-destra. E i 25mila manifestanti riuniti dai sindacati nel centro di Sofia sembrano aver convinto il premier Boyko Borisov a fare marcia indietro. Un fotoracconto di Ivo Danchev, con testi del corrispondente OBC Francesco Martino