Le dichiarazioni ufficiali della leadership politica di Tirana sulle preoccupanti vicende nel confinante Kosovo. La popolazione albanese segue con molta apprensione le vicende in corso mediante le dirette dei TG
I tragici sviluppi degli ultimi due giorni in Kosovo vengono seguiti con attenzione e preoccupazione in Albania, dove le autorità hanno ammonito subito la violenza e hanno invitato la popolazione kosovara alla calma. Intanto la polizia ha rafforzato i controlli lungo la linea di confine tra l'Albania e il Kosovo per contrastare l'infiltrazione di "elementi criminali" che potrebbero approfittare dalla presente situazione.
Il Parlamento albanese riunito oggi in sessione straordinaria, ha varato una dichiarazione dove viene condannata fermamente la violenza e viene lanciato un invito alla popolazione a rispettare le istituzioni internazionali e locali. Questa situazione deve finire il prima possibile - si legge nella dichiarazione - "in nome della pace, della stabilità e della cooperazione ma anche in nome degli interessi di oggi e quelli futuri del Kosovo". Il Parlamento di Tirana con questa dichiarazione esprime la sua fiducia nel fatto che tutti i cittadini del Kosovo dimostreranno pazienza, calma e rispetto verso le istituzioni. Alle autorità locali e internazionali viene chiesto "di individuare e portare alla giustizia i provocatori e gli organizzatori degli atti di violenza, ovunque siano, dentro e fuori il territorio del Kosovo, per far ritornare alla normalità la vita dei cittadini".
Più duro nelle sue dichiarazioni è stato il premier Fatos Nano, per il quale quello che è successo in Kosovo in questi due giorni "è il risultato dell'esistenza di strutture parallele amministrative e paramilitari che continuano ad alimentare l'isolamento etnico o a sollecitare la divisione del Kosovo". Durante una riunione di oggi del Governo albanese, Nano affermato che la causa di queste tensioni "non è la convivenza, ma il mancato impegno, il mancato intervento se non il sabotaggio della convivenza".
Nano ha criticato duramente anche le recenti proposte lanciate dal neo premier serbo, Vojislav Kostunica, sulla cantonalizzazione della provincia. "Noi condanniamo di nuovo con forza ogni espressione o atteggiamento che tentino di riattivare gli scenari anacronistici della divisione fra le comunità tramite la parcellizzazione del Kosovo o la sua cantonalizzazione".
Poi, il Primo ministro albanese ha rivolto ai cittadini kosovari un appello alla calma, sottolineando che "l'estensione della violenza danneggia e mette gravemente a rischio il processo di ricostruzione delle istituzioni democratiche e il raggiungimento degli standards richiesti" dalla comunità internazionale. Nano è da l'altro ieri che mantiene contatti telefonici con l'amministratore Onu nella provincia Harri Holkeri e con il primo ministro kosovaro Bajram Rexhepi, ai quali ha espresso l'appoggio di Tirana.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il Presidente della Repubblica d'Albania, Alfred Moisiu, il quale durante una conversazione telefonica con Holkeri ha espresso tutta la sua preoccupazione. Moisiu ha auspicato che "Belgrado capisca quanto stia succedendo e contribuisca positivamente a porre fine a questa situazione". Il Presidente albanese ha contattato telefonicamente anche i leader kosovari come il suo omologo Ibrahim Rugova al quale ha espresso tutto l'appoggio di Tirana. Facendo le sue condoglianze a Rugova per le vittime, Moisiu ha detto che mantenere la calma in situazioni come queste è la cosa migliore da fare.
Da parte sua, la polizia albanese ha rafforzato i controlli lungo il confine tra i due Paesi (lungo 55 km). Fonti ufficiali della polizia di frontiera a Tropoja (nord est) hanno riferito che "vista la situazione in Kosovo, lungo tutta la linea di confine sono stati rafforzati i controlli per contrastare ogni tentativo di contrabbando, traffici illeciti o l'infiltrazione di elementi criminali da entrambe le parti del confine".
Intanto, è diminuita anche la circolazione alla dogana di Morini che collega le città di Kukes (nord est Albania) e quella kosovara di Prizren. Il direttore di questa dogana, Kasem Beqiri, ha precisato che le autorità albanesi continuano a mantenere contatti con le strutture di Unmik (missione Onu in Kosovo). Secondo Beqiri, "nella giornata di ieri si è notata una diminuzione delle persone che passano la frontiera in entrembe le direzioni".
Molto sensibile a tutto ciò che succede in Kosovo è anche la popolazione albanese, la quale segue in tempo reale gli aggiornamenti che vengono dati dai media. Molte televisioni hanno cambiato i loro palinsesti introducendo TG speciali o collegamenti in diretta con Pristina.
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