"Paprike" ovunque. Rosse, splendenti, aromatiche. Appese ad asciugare in lunghe collane sulle pareti esterne delle case, affastellate negli spazi nascosti dei cortili, mosse appena dal vento ancora caldo che, da sud, accarezza la valle ondulata della Morava. Tutta la regione di Leskovac, in Serbia meridionale, è famosa per la qualità e l'abbondanza dei suoi peperoni, dolci o piccanti. Tra settembre e ottobre, stagione della raccolta, il villaggio di Dolna Lokošnica, diventa però il vero regno della "paprika": utilizzata per ripieni di carne, riso e formaggio (sir) oppure tritata per dare vita ad una spezia odorosa e penetrante. "Senza paprika", dicono i suoi abitanti, "a Dolna Lokošnica non c'è vita".
E' arrivato anche il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, per inaugurare stamattina la seconda linea della metropolitana di Sofia, capitale della Bulgaria. In mattinata Barroso, invitato speciale del primo ministro Boyko Borisov, visiterà alcune delle stazioni e parteciperà alle cerimonie insieme al presidente Rosen Plevneliev e a una folta delegazione di ministri.
"Questo ponte fu eretto, al tempo del più grande tra i sultani, Süleyman figlio di Selim (che durino ancora a lungo la sua salute e la sua sicurezza) dal suo visir Mustafa Paşa. Che Dio lo protegga per la costruzione del ponte, frutto del suo comando: la più duratura tra le sue opere buone, destinata all'eternità".
Piazza Syntagma, moderna agorà della democrazia greca, è a pezzi. La piazza di Atene, situata di fronte al parlamento greco, in questi anni è stata ridotta a campo di battaglia da numerose manifestazioni sfociate in guerriglia urbana.
“Non ci vedo niente di male”, ha risposto sibillino il premier bulgaro Boyko Borisov. Lo scoop, uscito nelle scorse settimane, è del quotidiano “Presa”: la squadra di calcio dilettante del “Vitosha Bistritza”, di cui Borisov è centravanti e stella assoluta, ha utilizzato l'Airbus governativo per andare al mare, a Varna, e giocare un'amichevole contro il “Chavdar” di Etropole, formazione di cui è presidente un altro politico di maggioranza, il parlamentare Emil Dimitrov.
Un'edizione rilegata del classico del pensiero cinese “L'arte della guerra” di Sun Tzu, con una dedica in bella vista sulla pagina d'apertura, tratta dall'opera stessa: “Se non puoi sconfiggere un avversario, o fartelo amico, meglio lasciarlo stare”.
Tutti i politici hanno un sogno: entrare, presto o tardi, nei libri di storia. Non molti, però, hanno la fortuna di realizzarlo in vita, o addirittura ancora in carica. Boyko Borisov, volitivo premier bulgaro al primo mandato, può dire di avercela fatta.
Momento storico? Coraggio? Opportunismo politico? La stretta di mano tra l'ex presidente serbo Tadić e il premier kosovaro Thaçi, avvenuta la scorsa settimana a margine del “Croatia summit” di Dubrovnik, ha scatenato reazioni contrastanti.
Al vertice UE del prossimo 28-29 giugno erano gli ospiti più attesi. E invece il nuovo premier greco Antonis Samaras e il suo ministro delle Finanze, Vassilis Rapanos, non ci saranno. Sono entrambi in ospedale: Samaras per un'operazione alla retina, Rapanos (economista di area PASOK) per un malore che gli ha impedito di prestare giuramento.
Sabato 16 giugno 2012. Le cinque di pomeriggio. Un gruppetto di turisti vocia di fronte al cancello d'entrata all'acropoli di Atene, il monumento più noto della capitale ellenica e icona della Grecia nel mondo. Il cancello però è chiuso, anche se la targa scintillante all'ingresso riporta che l'orario d'apertura è fino alle otto.
Degree in Media Studies from the University of Trieste. He worked in the field of international cooperation in Kosovo before becoming a journalist. He has been living and working in Sofia, Bulgaria, since 2005 where he has collaborated with various Italian and international media providers. He speaks Bulgarian, Serbo-Croatian, Slovene and Macedonian. Based in Sofia, he has been working for Osservatorio Balcani e Caucaso since 2006.