Ennesime condanne per la Turchia presso la Corte europea dei diritti umani (organo del Consiglio d'Europa). Secondo i giudici di Strasburgo le autorità turche hanno violato libertà di espressione ed equo processo in due casi distinti, nel 1998 e 2002.
“La popolazione delle isole greche dell'Egeo hanno fatto e fanno il possibile per aiutare i rifugiati siriani, nonostante la crisi economica che li colpisce duramente da anni […] La solidarietà che hanno dimostrato non deve essere dimenticata, perché costituisce un contributo importante alla stabilità e alla pace nel mondo”.
Furkat è un giovane ragazzo russo che ha militato nelle fila dell'ISIS. Il nostro media partner Caucasian Knot lo ha recentemente intervistato ed ha inserito, nel testo, anche stralci del suo diario.
Situati lungo le storiche mura Teodosiane, gli orti (Bostanları) di Yedikule rappresentano un continuum di tradizioni e conoscenze che affondano le radici negli ultimi quindici secoli della città sul Bosforo, Costantinopoli prima e Istanbul poi.
Fahrudin Radončić, ex ministro della Sicurezza della Bosnia Erzegovina e attuale presidente dell'Unione per un Futuro Migliore (SBB), è stato arrestato lunedì a Sarajevo.
La Turchia ha infranto la libertà d'espressione, la libertà di assemblea, e il diritto a libere elezioni dei propri cittadini quando, nel 2009, ha messo al bando il partito di sinistra curdo DTP (Demokratik Toplum Partisi, Partito per una Società Democratica).
Il Parlamento europeo ha dato ieri il suo consenso all'Accordo di Stabilizzazione e Associazione tra Unione Europea e Kosovo, firmato in ottobre dopo due anni di negoziati. Per la relatrice del provvedimento, la verde austriaca, Ulrike Lunacek, "Si tratta di una gran bella notizia e di un altro importante passo nel percorso di integrazione del Kosovo in Europa".
Nonostante le proibitive condizioni meterologiche, con temperature che da giorni restano di molti gradi sotto lo zero, migliaia di migranti, rifugiati e richiedenti asilo continuano a percorrere la cosiddetta “rotta balcanica” che corre attraverso la penisola, nel tentativo di raggiungere l'Europa centro-settentrionale.
Nonostante le massicce proteste dell'opposizione davanti al Parlamento moldavo, il presidente Nicolae Timofti ha firmato il decreto che conferma Pavel Filip, del Partito Democratico, alla carica di primo ministro.