Si è chiuso ieri a Skopje con un nuovo nulla di fatto il terzo round di negoziati tra i principali partiti macedoni, facilitati dalla comunità internazionale per trovare una via d'uscita alla crisi politica ed istituzionale che stringe il paese dopo lo scandalo intercettazioni e l'operazione di polizia di Kumanovo.
Col trascinarsi del conflitto in Ucraina e il tracollo del gasdotto “South Stream” (poi sostituito dall'alternativa “Turkish Stream”) molti paesi dell'Europa orientale continuano a cercare strade per rafforzare la propria sicurezza energetica.
Milorad Dodik potrebbe presto perdere la maggioranza dell'Assemblea della Republika Srpska (RS). E' in seno al suo stesso partito, l'SNSD, che i recenti progetti di legge - in particolare quello sulla protezione degli spazi pubblici, quello sulle organizzazioni non governative e infine la lotta contro l'economia grigia - che stanno generando dissensi.
E' notizia di oggi la sentenza emessa a carico del ministero della Difesa dalla corte d'appello di Roma in cui viene decretata la "inequivocabile certezza" del nesso causale tra esposizione a uranio impoverito e insorgenza di malattie tumorali.
Gli anni di crisi economica hanno reso più profondo lo scarto economico tra il sud e il nord della Bulgaria. Citando i dati sullo sviluppo regionale nell'UE, il settimanale Kapital fa il punto della situazione nell'ultimo numero pubblicato.
ll 25 maggio del 1995 una granata colpisce il centro di Tuzla e uccide 71 ragazzi, ferendone 240. Si erano incontrati per stare insieme, in un giorno qualsiasi, pur in mezzo alla guerra. I familiari decisero di seppellirli insieme, per mantenere vivo il ricordo dell'amicizia che legava i ragazzi nonostante le divisioni etniche a loro imposte
Le donne russe nei giorni scorsi si sono messe in posa e ritratte con smorfie che evidenziano le rughe e hanno poi pubblicato i loro selfie sui social network.
Bandiere rossonere con l'aquila albanese e cartelli con la scritta “non sono terroristi”. Questi i simboli sventolati ieri a Pristina da alcune centinaia di persone, scese in piazza per protestare contro “l'indifferenza del governo kosovaro” nei confronti degli uccisi e arrestati dopo lo scontro armato del 9 maggio scorso a Kumanovo, nella vicina Macedonia.
Non saranno discusse domani a Pristina, come precedentemente annunciato, le proposte di modifica costituzionale che dovrebbero dare luce verde alla creazione del Tribunale speciale sui presunti crimini dell'UÇK.
Si è concluso senza significativi passi in avanti l'incontro di ieri a Strasburgo tra il premier macedone Nikola Gruevski (VMRO) e il leader dell'opposizione socialdemocratica Zoran Zaev. I due politici si sono incontrati nella cornice del dialogo, facilitato dall'Unione europea, teso alla ricerca di una soluzione all'impasse politica che attanaglia il paese, provocata dallo "scandalo intercettazioni" ed esacerbata dal sanguinoso scontro tra polizia ed un gruppo armato albanese a Kumanovo.