Abbiamo lasciato per anni i paesi confinanti con la Siria ad affrontare da soli una crisi umanitaria spaventosa e ci siamo ricordati della guerra in Medioriente solo quando i profughi hanno preso la rotta balcanica. Adesso da struzzi ci stiamo trasformando in bestie feroci, disposti a tutto per arginare l'afflusso di richiedenti asilo. Arriveranno lo stesso.
Adottare retoriche paranoiche e scelte securitarie, per far crescere le paure, per guadagnare facili punti politici, per non dover assumersi responsabilità nel trovare soluzioni ad una crisi complessa non è umano e rischia di distruggere l'Europa e farci pagare un prezzo enorme.
Noi non ci stiamo. La prossima settimana una sezione del nostro portale sarà a disposizione delle notizie e delle segnalazioni di voi lettori su chi ha deciso di reagire all'attuale deriva prendendosi delle responsabilità, agendo, provando a capirne di più. Questa settimana intanto abbiamo monitorato la situazione lungo la rotta balcanica; abbiamo descritto la vergognosa storia di un ”supereroe” antimigranti in Bulgaria; abbiamo evidenziato il clima di stato d'assedio che si sta diffondendo in Slovenia, nonostante la presenza di richiedenti asilo sia assolutamente limitata.
E' il terzo governo in 12 mesi e probabilmente non durerà molto. La Moldavia sta sprofondando sotto il peso della corruzione della classe politica al governo che si ammanta solo a parole degli ideali europei. L'imbarazzo di Bruxelles in un approfondimento di Danilo Elia.
Non ha che l'imbarazzo della scelta. Alcuni analisti in Serbia sostengono che l'attuale premier Aleksandar Vučić starebbe considerando l'ipotesi di scendere in campo per la poltrona presidenziale. Le analisi di Dragan Janjić e Francesco Martino.
Sbarcati a Lesbo hanno iniziato a distribuire ai turisti copie del loro primo disco, l'unica cosa che si erano portati con sé. In settimana abbiamo incontrato il cantante dei siriani Khebez Dawle, che con gli altri tre componenti della band ha attraversato tutti i Balcani per raggiungere, infine, Berlino.
C'è un'ironia tutta balcanica nel definire Happy Machine l'alambicco utilizzato da molte famiglie in Bosnia Erzegovina per distillare la grappa. Ed è così che i Dubioza Kolektiv, storica band di Sarajevo, hanno titolato il loro ultimo album, uscito oggi. Un'intervista con il loro bassista, Vedran Mujagić.
Inquietano le notizie che continuano ad arrivare dalla Turchia. Di fatto, il sud-est del paese, è in guerra: sarebbero, nei soli ultimi sei mesi, quasi mille i morti tra soldati turchi, militanti del PKK curdo e civili. In settimana la nostra corrispondete Fazıla Mat ci ha riportato una tragica e emblematica vicenda avvenuta nella città di Cizre.
Con il nuovo governo la Croazia rischia di rimanere prigioniera del suo passato più nero: ci racconta il perché Francesca Rolandi, in un suo editoriale. Spostandoci di poco più a nord il nostro corrispondente Stefano Lusa ha intervistato il ministro degli Esteri sloveno Karl Erjavec: tutte le inquietudini dell'Europa nei confronti di profughi e migranti.
Dopo il grande allargamento all'Europa dell'est pochi hanno pensato che si sarebbe necessariamente dovuti arrivare ad una nuova sintesi, che l’est avrebbe certamente fatto sentire il suo peso a livello comunitario. In un commento di Stefano Lusa l'Europa di oggi vista dalle sue periferie e forti paralleli con il 1989.
L'Europa dei muri non è solo quella dell'ungherese Orban o del filo spinato che solca i paesaggi rurali dell'Istria. Le enclave spagnole in Nordafrica, Ceuta e Melilla, da anni sono circondate da reticolati che le separano dal Marocco. Nel 1974 un gruppo di hippy jugoslavi percorreva il percorso al contrario rispetto a quello tentato dai migranti di oggi. Un amarcord di Azra Nuhefendić.
Da non perdere! Si tengono domani, sabato 30 gennaio, le premiazioni del Trieste Film Festival dove verrà assegnato, per la prima volta, il Premio Osservatorio Balcani e Caucaso
Sembra una pagina della sceneggiatura di un film d'azione hollywoodiano quanto è accaduto alla vigilia di Natale a Lyutvi Mestan, leader di uno dei partiti al governo in Bulgaria: Gli è stata ritirata la scorta e lui e famiglia si sono precipitosamente rifugiati nell'ambasciata turca. Vicende personali, intrighi locali e geopolitica in un approfondimento da Sofia di Francesco Martino.
Non è Hollywood ma è quasi più bella. Nella magnifica Trieste inizia oggi il Trieste Film Festival, dedicato al cinema del sud est Europa. E' la prima edizione senza Annamaria Percavassi, sua ideatrice e direttrice artistica, scomparsa recentemente. Ci sarà anche un Premio Osservatorio Balcani e Caucaso.
Ferdinando detto Fer, ha scritto non molto tempo fa agli amici, da un piccolo paesino della Carnia. Su Danilo Kiš, a ottant'anni dalla nascita, c'era a suo avviso troppo silenzio. Il nostro Božidar Stanišić era tra i destinatari di quella missiva. La sua risposta sulle nostre pagine.
E' un'insolita quiete quella che regna nei quartieri più turistici di Istanbul in questi giorni, dopo l'attentato di martedì scorso. Inquieta la mancanza del caos creativo di questa grande città. In settimana abbiamo pubblicato l'approfondimento di Dimitri Bettoni e le corrispondenze radio di Fazıla Mat.
Ridurre al silenzio. E' questo che le autorità azere dimostrano di volere rispetto a chi dissente. A farne le spese non solo giornalisti e attivisti locali, ma anche giornalisti italiani, finiti su una sorta di lista di proscrizione. In cui è presente anche il giornalista di Osservatorio Balcani e Caucaso Simone Zoppellaro. Abbiamo raccontato in settimana l'intera vicenda.
I Monti Šar sono uno di massicci più rilevanti dei Balcani. Ospitano la specie a rischio della lince dei Balcani, popolazioni primordiali di pini macedoni e sui loro pendii si può trovare anche la grande genziana gialla, pianta medicinale in via di estinzione. Ora sembra concreta la possibilità di tutelarli da deforestazione e cemento dichiarandoli parco nazionale. Un approfondimento del nostro Ilcho Cvetanoski.
Chi sta dietro la montagna? Nel linguaggio comune in Turchia l’espressione “salire in montagna” richiama immediatamente l’esperienza dei giovani curdi che hanno abbandonato la loro vita quotidiana per arruolarsi nel PKK. È di quella montagna che parla un libro recentemente pubblicato di Bejan Matur, poetessa turca. La recensione di Francesco Marilungo.
Non sono appassionati dei monti ma piuttosto di mare, sole e spiagge. Sono i 4 milioni di russi abituati ogni anno a trascorrere le loro vacanze sulle coste anatoliche. Dopo l'abbattimento del caccia SU-24 russo da parte di Ankara però la Turchia è divenuta destinazione sconsigliata ai viaggiatori provenienti da Mosca. Ne approfitterà la Grecia? Un approfondimento di Gilda Lyghounis. Questo e molto alto in questi giorni su OBC. Buona lettura!
In Armenia tramite referendum è stata recentemente approvata una riforma costituzionale che permetterà al presidente in carica di continuare a governare, questa volta nei panni di primo ministro. Legge e politica in un approfondimento a firma di Marilisa Lorusso.
Da Yerevan all'Olanda: il Tribunale dell'Aja ha ribaltato il verdetto emesso in primo grado a carico di Jovica Stanišić e Franko Simatović riaprendo la discussione sulle responsabilità di Belgrado per i crimini commessi in Bosnia Erzegovina e Croazia: l'analisi di Caterina Bonora. Un giudice che si è sentito diffamato e un giornalista condannato a risarcirgli 20mila euro: la vicenda di Dražen Ciglenečki, giornalista del quotidiano fiumano Novi list ed i commenti di esperti e giornalisti in un approfondimento di Sven Milekić.
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