Primo Piano

9 gennaio

09/01/2015 - 

Je Suis Charlie

La strage perpetrata da estremisti islamici nell'attacco alla redazione del settimanale Charlie Hebdo ha riportato in primo piano il tema della libertà d'espressione in Europa e nel mondo. In questi giorni di lutto per il mondo dell'informazione dobbiamo riaffermare il valore imprescindibile di una stampa libera, come lo era quella di Charlie Hebdo, nella costruzione di società realmente democratiche.

Esiste poi il rischio che quanto accaduto a Parigi porti ad un peggioramento della situazione dei diritti umani in Europa, ad esempio con reazioni islamofobiche. Nelle aree più fragili del continente, come in Bosnia Erzegovina, il timore di un peggioramento nei rapporti tra le diverse comunità religiose è naturalmente forte. A Sarajevo sono arrivate immediate condanne della strage e condoglianze alle famiglie delle vittime, e la numerosa comunità islamica del paese ha ieri espresso pubblicamente la propria condanna dell'attacco terroristico con un lungo telegramma del leader religioso, il reis ulema Husein ef. Kavazović, all'ambasciatrice francese a Sarajevo, Claire Bodonyi: il post di Andrea Rossini.

In settimana poi il boom del turismo in Grecia, tra tweet e Hollywood; le discriminazioni in una piccola scuola di paese in Slovenia; Renzi in Albania e il suo special feeling con il premier Edi Rama e infine, tra le altre cose, il viaggio in Moldavia di un funzionario europeo: reportage.

Bloc-notes: Charlie Hebdo, la solidarietà di Sarajevo; Presidenziali in Croazia: sarà balottaggio; Ritorno al Kosovo: una storia illustrata

19 dicembre

19/12/2014 - 

Silenzi

Secondo Sandra Bašić Hrvatin, docente universitaria ed ex presidente del Consiglio sloveno per i media elettronici, non lo dice nessuno. Ma è ormai una realtà. I sistemi mediatici - nel contesto dei Balcani ma anche in quello globale – non sono più al servizio dei cittadini. Tutt'altro. Lo spiega in un'intervista raccolta da Hrvoje Šimičević.

In Azerbaijan è stata arrestata la giornalista investigativa Kadhija Ismayilova. Continua la repressione del regime del presidente Aliyev per mettere a tacere attivisti e giornalisti. Le organizzazioni internazionali a difesa dei diritti umani si attivano, ma da parte dei governi un'imbarazzante silenzio. Un commento di Arzu Geybullayeva.

Giro di vite anche in Turchia, nella notte del 14 dicembre sono stati arrestati una trentina tra giornalisti e operatori dei media locali, con l'accusa di "far parte di un'organizzazione terroristica armata". Immediate le reazioni della comunità internazionale. I retroscena e la cronaca della vicenda nell'approfondimento di Fazıla Mat.

La nostra newsletter tornerà il prossimo 9 gennaio. Serene feste a tutti da OBC!

Bloc-notes: Cluj-Napoca: capitale europea dei giovani nel 2015; Turchia: maxi operazione contro le voci critiche

12 dicembre

12/12/2014 - 

Capolinea

In Ucraina, nonostante la "tregua", si continua a combattere, tant'è che fa notizia che vi sia stato il primo giorno senza vittime. Aleksander, professione autista d'autobus, sa bene che a Donetsk non si è mai smesso di sparare. Per arrivare al capolinea, ogni giorno, rischia la vita. Un reportage di Danilo Elia.

Per molti la Grecia è solo una fermata intermedia nella loro lunga fuga dalla guerra. Ma vi sono rimasti bloccati, in condizioni miserevoli. Da più di 15 giorni 300 rifugiati siriani stanno accampati di fronte al parlamento greco, in piazza Syntagma. Un reportage di Ermal Bubullima e Vincent Lambert dal cuore di un dramma contemporaneo.

In settimana poi tifo e politica in Serbia, in un'intervista allo psicologo Žarko Korać; la morte del rapper Doktor Flori in Albania; i Balcani e l'energia biotermica; il Natale della diaspora rumena in Italia; il nuovo governo del Kosovo, con il matrimonio di convivenza tra Pdk e Ldk.

Bloc-notes: Macedonia: le proteste degli studenti contro il governo; Europeana: la grande storia delle piccole memorie

5 dicembre

05/12/2014 - 

Suicidio

Un video amatoriale realizzato da uno studente, postato sui social-network, trova il trampolino mediatico prima in Slovenia e poi nel mondo intero. Nella registrazione la relazione tra il preside di una scuola e un’insegnante di matematica. Da quel momento la loro esistenza è cambiata. Due illustri sconosciuti sono finiti alla ribalta della cronaca e le conseguenze per loro e le loro famiglie sono state devastanti. Dopo giorni di gogna mediatica il preside si è suicidato. Una riflessione di Stefano Lusa sull’etica del giornalismo.

C'è un ponte, a Yerevan, noto per essere il luogo scelto da molti armeni per porre fine al loro destino. Quello dei suicidi è sintomo di una profonda sofferenza sociale che attanaglia l’Armenia. Si stima che dal 2003 al 2013 vi sia stato un aumento dei suicidi di più del 100%, passando da 377 a 768 casi l’anno. Ne parla Simone Zoppellaro in un suo approfondimento sulla situazione sociale in Armenia.

In settimana inoltre – tra le altre cose - la conferma di Dodik alla presidenza della Republika Srpska in Bosnia; l'abbandono di Mosca al progetto del gasdotto South Stream e il suo sguardo rivolto alla Turchia; l'esito delle elezioni in Moldavia e un'intervista su una mostra a Sarajevo che ha per protagonista Alan Ford, un'eroe del fumetto italo-jugoslavo.

Bloc-notes: Operazione speciale in Cecenia; Audizioni EYE: le idee diventano realtà; Putin chiude South Stream ed apre alla Turchia; Elezioni in Moldavia: i pro-russi non sfondano, gli europeisti non vincono

Dibattito on-line! Nel conflitto in Ucraina l'Ue è parte della soluzione o del problema? Abbiamo prolungato il dibattito sino al prossimo 9 dicembre!

28 novembre

28/11/2014 - 

Prigionia

Alcuni vi sono rinchiusi da più di due anni, in condizioni miserevoli, che portano a gravi conseguenze fisiche e psichiche. E' drammatica la situazione nel centro di detenzione per migranti a Amygdaleza, a dieci chilometri da Atene. Recenti proteste a seguito della morte di un detenuto hanno portato alla liberazione immediata di 30 di loro. In settimana l'approfondimento di Ermal Bubullima.

Licenziata, poi riassunta e di fatto tenuta in ostaggio dal proprio editore attraverso un'innumerevole serie di processi. Ora infine i giudici le hanno dato ragione ma lei, una delle migliori giornaliste investigative della Croazia, ha deciso di abbandonare la professione. Nataša Škaričić ci spiega il perché in una lunga intervista raccolta da Hrvoje Šimičević.

In settimana poi molto Caucaso e oriente: le origini della stampa in Iran e la locale comunità armena raccontata da Simone Zoppellaro; le divisioni all'interno della coalizione di governo in Georgia descritte dal nostro corrispondente Tengiz Ablotia e infine Marilisa Lorusso descrive la nuova escalation di violenza in Nagorno Karabakh e il rischio che il troppo fragile cessate il fuoco tra Armenia e Azerbaijan salti.

Bloc-notes: Est o Ovest? Il 30 novembre politiche in Moldavia; Balcani: decine di migliaia di persone ridotte in schiavitù; Slovenia- Croazia: la guerra della salsiccia

Dibattito on-line! Nel conflitto in Ucraina l'Ue è parte della soluzione o del problema? Discutine su balcanicaucaso.org con due parlamentari europei, Jacek Saryusz-Wolski e Helmut Scholz.

21 novembre

21/11/2014 - 

Sorpresa

Da mesi si dava per scontato che il prossimo presidente della Romania sarebbe stato il socialdemocratico e attualmente primo ministro Victor Ponta. Ed invece, dal secondo turno delle presidenziali, tenutosi domenica scorsa, è uscita la sorpresa del conservatore Klaus Iohannis. Per alcuni una seconda rivoluzione, dopo quella dell'89. L'articolo di Mihaela Iordache.

Un anno fa falliva improvvisamente Belle Air, l'unica compagnia aerea battente bandiera albanese. Creatura di un'altra era politica, il suo fallimento venne salutato da più parti come la fine di un monopolio nepotista. Ma a un anno di distanza nessun progetto alternativo è seguito alla distruzione. Un approfondimento di Nicola Pedrazzi.

In settimana inoltre i movimenti civici a Belgrado a difesa degli spazi urbani; la nuova sfida per il commissario Kostas Charitos, il popolare personaggio dei romanzi noir dello scrittore Petros Markaris; i centocinquant’anni dalla nascita del grande commediografo e scrittore Branislav Nušić.

Bloc-notes: A Firenze, i Balcani come non li avete mai visti; Presidenziali in Romania: a sorpresa vince Iohannis

Dibattito on-line! Martedì della settimana prossima lanceremo un dibattito on-line su ruolo e responsabilità dell'Unione europea nella crisi ucraina. Su www.balcanicaucaso.org potrete commentare gli interventi di due parlamentari europei, Jacek Saryusz-Wolski e Helmut Scholz.

14 novembre

12/11/2014 - 

In miniera

Il suo è come uno scavo in miniera, tratti che sono precisi e lineari colpi, a scavare paesaggi, visi, oggetti. E tutto mentre la luce, con sofferenza, lascia spazio al buio. A Treviso inaugurata una personale dell'artista bosniaco Safet Zec. Un'introduzione a firma del curatore della mostra, Domenico Luciani.

Nessuno sa dove siano, forse nascosti nei meandri di una miniera? Il primo ministro serbo Aleksandar Vučić ha assicurato che il paese ha quasi 50.000 occupati in più quest'anno, rispetto all'anno scorso. Ma molti analisti dubitano delle cifre fornite dall'esecutivo.

Una miniera nel cuore delle Alpi. In Slovenia gli sforzi legati alla promozione delle rinnovabili e alla tutela dell'ambiente guarda all'ambiente alpino e al legno. Un approfondimento a firma di Nataša Stuper, ulteriore contributo per il nostro dossier “Energia nei Balcani. Quale alternativa?”.

Bloc-notes: Šešelj di ritorno a Belgrado; La caduta del Muro a Bruxelles; Rama a Belgrado

Da non perdere! Oggi a Trento "Cercavamo la pace: dalla mobilitazione della società civile italiana durante le guerre nei Balcani degli anni Novanta alla cittadinanza europea di oggi". Un convegno

7 novembre

07/11/2014 - 

Eulex

Lo scandalo EULEX che sta scuotendo l'Unione europea e il Kosovo ha colpito al cuore la credibilità della più grande missione estera dell'Unione. In settimana ne abbiamo scritto in modo approfondito e con rivelazioni inedite.

A firma di Violeta Hyseni Kelmendi abbiamo pubblicato un'ampia panoramica sulla vicenda: da dove è partita, chi ne è coinvolto, quali le reazioni in Kosovo ed a livello internazionale. Andrea Lorenzo Capussela ci ha invece fornito uno sguardo – per molti versi controcorrente - fin nel cuore della questione: a suo avviso occorre dare credito limitato alle rivelazioni dell'ex procuratore Eulex Maria Bamieh. Le sue argomentazioni in un articolo che avrà ampia eco.

Infine, sempre in settimana, sull'operato di Eulex, abbiamo pubblicato l'opinione – ed una replica sempre a firma di Capussela - di James Hargreaves, statunitense che ha trascorso l'ultimo anno come giudice nella missione europea.

Bloc-notes: Il Trio Mandili; Ars Aevi, la lingua di Dante; Scandalo Eulex: la scelta della Mogherini; La diretta streaming con i volontari; Per Kobane; Presidenziali in Romania: i risultati parziali

Da non perdere! Il 14 novembre a Trento "Cercavamo la pace: dalla mobilitazione della società civile italiana durante le guerre nei Balcani degli anni Novanta alla cittadinanza europea di oggi". Un convegno

31 ottobre

31/10/2014 - 

Dico che

Dico che in Crimea la minoranza dei Tatari e la componente di etnia ucraina risente in maniera particolare di un clima di russificazione, ma intimidazioni e persecuzioni colpiscono anche giornalisti e attivisti critici verso le nuove autorità. E' l'opinione di Nils Muižnieks, Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa che abbiamo intervistato in settimana.

Dico che la storia dell’Europa ha dimostrato che quando ha vinto la speranza, ha vinto il futuro. Quando ha vinto la paura hanno vinto i peggiori istinti, che gli europei per bene, educati ma tendenti all’isolamento dagli altri, non avevano immaginato nemmeno nei loro peggiori incubi. Lo ha affermato il premier albanese Edi Rama in un suo discorso da noi pubblicato.

Dico che i giornalisti del sud est Europa ed europei devono parlare apertamente dei problemi che incontrano nel loro lavoro, dato che di problemi ce ne sono ovunque. E che devono essere più solidali tra loro. Lo ha sottolineato sulle nostre pagine Oliver Vujović, Segretario generale di Seemo che abbiamo incontrato a Skopje durante il SEEMF 2014.

Bloc-notes: Kazani; Impressioni europee sulle elezioni ucraine; Ucraina vince Poroshenko.

Da non perdere! Il 14 novembre a Trento "Cercavamo la pace: dalla mobilitazione della società civile italiana durante le guerre nei Balcani degli anni Novanta alla cittadinanza europea di oggi". Un convegno

24 ottobre

24/10/2014 - 

Velivoli

Grande traffico nelle settimane scorse nel cielo di Belgrado. Innanzitutto è comparso un drone che, trascinando una bandiera della Grande Albania, è atterrato nel bel mezzo della partita Serbia-Albania, valevole per la qualificazione ai prossimi Europei. Ne sono seguiti gravi incidenti. Le considerazioni del nostro Nicola Pedrazzi.

Non droni ma Mig veri e propri, accompagnati a terra da carri armati e altri veicoli corazzati quelli sfilati a Belgrado lo scorso 16 ottobre. Una parata militare in grande stile: sul palco, oltre ai principali politici e funzionari serbi, anche il presidente russo Vladimir Putin. Ma a che pro in un paese coinvolto gravemente nei conflitti che hanno insanguinato la regione negli anni '90? Un'analisi di Dragan Janijć.

In settimana poi un ritratto di Milan Bandić, il sindaco di Zagabria arrestato domenica scorsa e accusato di numerose e gravi malversazioni; un reportage dalla Transnistria, piena di timori per il conflitto in Ucraina; infine due interviste, una a Berislav Blagojević, classe 1979, una delle voci più brillanti e poliedriche della nuova letteratura bosniaco erzegovese, l'altra alla giornalista Zrinka Vrabec Mojzeš, attualmente consulente del presidente croato Ivo Josipović.

Bloc-notes: Voto in Ucraina.

Da non perdere! Alla fiera Fa' la cosa giusta a Trento il 25 ottobre Marzia Bona e Marco Abram di OBC presentano la ricerca "Cercavamo la pace". A "Cercavamo la pace" verrà poi dedicato un convegno il prossimo 14 novembre.