Primo Piano

20 marzo

19/03/2015 - 

Controlli

In Kosovo il ministro per lo Sviluppo economico ha recentemente dichiarato che nel XXI secolo coloro che guadagnano 300 euro al mese non dovrebbero avere sette figli e che serve saper far meglio i conti. Il problema sta quindi nella scarsa capacità di controllarsi? Per Shqipe Gjocaj è piuttosto la consapevolezza su salute, procreazione e parità di genere la componente imprescindibile di ogni politica di pianificazione familiare.

Ciascuno ha ricevuto un proprio faldone contenente anni di intercettazioni delle proprie telefonate. In Macedonia quella di scoprirsi controllati e spiati è un'esperienza vissuta purtroppo da centinaia di giornalisti, e non solo. Da settimane lo scandalo intercettazioni sta scuotendo il paese. Un editoriale a firma di Meri Jordanovska.

Fuori controllo: l'Holiday Inn, a Sarajevo, è uno dei simboli più famosi della città. Ora è ridotto in rovina. E' stato dichiarato in bancarotta dallo scorso giugno ma ora è sotto il controllo di un sedicente proprietario che continua a gestirlo, in modo totalmente illegale. Un reportage di Rodolfo Toè.

Bloc-notes: 007 alla Metelkova; “Non soffochiamo Belgrado”: ora è anche un magazine; Romania: si dimette il ministro delle Finanze; Solidarietà a Gordana Katana; Macedonia: Gruevski nega tutto sullo scandalo intercettazioni; Croazia: no a privatizzazione delle autostrade

Ricerche: "L'allargamento inevitabile? Bosnia Erzegovina e Kosovo verso l'integrazione nell'UE". Scaricabile dal nostro portale un paper firmato OBC e Fondazione Circolo Fratelli Rosselli

13 marzo

13/03/2015 - 

Diritti e rovesci

Brillano solo su un lato le medaglie che verranno assegnate ai Giochi olimpici europei, la cui prima assoluta si terrà a Baku nel giugno prossimo. E' infatti l'ennesimo grande evento internazionale ospitato dall'Azerbaijan, per mascherare la sua immagine di paese dove i diritti umani vengono costantemente e pesantemente violati.

Dall'Azerbaijan alla vicina Armenia: il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa, Nils Muižnieks, ha reso pubblico martedì il rapporto sullo stato dei diritti umani nel paese. Al centro dell'attenzione la violenza contro le donne e l'indipendenza dei giudici. Una nostra intervista.

E' un percorso avviato in Slovenia negli anni '80 e che arriva - forse - a compimento trentacinque anni dopo. Il nuovo codice di famiglia sloveno equipara le coppie LGBT a quelle etero. Ma sulla nuova legge vi è l'ombra di un possibile referendum abrogativo. Buona lettura!

Bloc-notes: Petrolio in Adriatico: stop alla firma dei contratti d'esplorazione; Munizioni; Macedonia: le frodi elettorali del VMRO-DPMNE

Ricerche: "L'allargamento inevitabile? Bosnia Erzegovina e Kosovo verso l'integrazione nell'UE". Scaricabile dal nostro portale un paper firmato OBC e Fondazione Circolo Fratelli Rosselli

6 marzo

06/03/2015 - 

Determinazione

Coraggiose, determinate, che non hanno paura di prendere decisioni difficili. Sono le protagoniste dei film di Aida Begić che negli ultimi anni ha contribuito a raccontare la Bosnia Erzegovina, la giustizia non fatta, le prospettive che non ci sono. Bergamo Film Meeting le dedica ora un importante omaggio. L'articolo di Nicola Falcinella.

Coraggiose e determinate si sono rivelate anche le donne della cooperativa Insieme. Sono tornate a lavorare e vivere insieme nella regione di Srebrenica. Ora la cooperativa, che produce e trasforma piccoli frutti, distribuisce i suoi prodotti di Pace anche in Italia. Un approfondimento di Nicole Corritore.

In settimana poi una panoramica sulla strategia energetica della Croazia; un reportage a firma di Danilo Elia sui “Tulipani neri”, volontari che rischiano la vita per dare una degna sepoltura ai caduti in conflitto; una rassegna di Simone Zoppellaro sull'ormai prossimo centenario del genocidio armeno; un lungo viaggio nel mondo dell'high tech e delle start-up balcaniche.

Bloc-notes: Nemtsov: l'Ucraina e la Cecenia

Ricerche: l'Italia, l'Europa e i Balcani. Scaricabile dal nostro portale un paper firmato OBC e Fondazione Circolo Fratelli Rosselli

27 febbraio

27/02/2015 - 

In strada

In una Macedonia sempre più soggetta a dinamiche autoritarie è dalle proteste degli studenti che nasce la consapevolezza che i cittadini possono bloccare la deriva antidemocratica. “Sembravano i meno organizzati ed i più difficili da mobilitare. L'annuncio della riforma dell'insegnamento superiore è stato un detonatore. Hanno trovato il sostegno della popolazione ed hanno preso coscienza del loro ruolo nella società”. Un'intervista al sociologo Artan Sadiku.

La Turchia è ancora sotto shock per la brutale uccisione di Özgecan Aslan, studentessa universitaria di Mersin, sulla costa mediterranea. Migliaia di donne piene di rabbia e di dolore si sono riversate sabato 14 febbraio per le strade di Istanbul e di Mersin, esponendo il nome di Özgecan e la scritta “Non siamo in lutto, siamo in rivolta”. Secondo i dati dell’Associazione per i diritti umani in Turchia nel 2014 sono state uccise 296 donne, mentre ne sono state ferite 776 e 142 hanno denunciato violenze e stupri. L'approfondimento della nostra corrispondente Fazıla Mat.

Per migliaia di cittadini dell'Azerbaijan il crollo della moneta nazionale azera, deprezzata lo scorso 21 febbraio del trenta per cento rispetto a dollaro e euro, ha spazzato via molti dei risparmi. In pochissimi se la sono sentita però di protestare contro le autorità che sino a poco tempo prima avevano negato qualsiasi possibilità di instabilità finanziaria. Il dissenso non viene infatti tollerato, e la paura è quella di finire in carcere.

Bloc-notes: Slovenia e Italia intervengono sulle trivellazioni in Adriatico; Sarajevo più vicina a Bruxelles

Ricerche: l'Italia, l'Europa e i Balcani. Scaricabile dal nostro portale un paper firmato OBC e Fondazione Circolo Fratelli Rosselli

Save the date! Bosnia Erzegovina vent'anni dopo, un futuro perduto? Interverrà Marzia Bona, di OBC

20 febbraio

19/02/2015 - 

Pace

La presidenza tripartita della Bosnia Erzegovina ha emesso un comunicato congiunto contrario all'esportazione di armi verso l'Ucraina, suscitando sconcerto nella fiorente industria bellica locale. La decisione, motivata non dal pacifismo ma dalla crescente influenza di Mosca nel paese, è comunque positiva, perché indica una direzione contraria all'escalation della crisi ucraina. Il commento di Andrea Rossini

La pace e la fraternità sono invece gli obiettivi enunciati da Papa Francesco nell'annunciare la sua visita a Sarajevo il 6 giugno prossimo. Il viaggio del Papa potrebbe aiutare la Bosnia Erzegovina ad uscire dal limbo in cui è bloccata da 20 anni. Molto dipenderà però – secondo Refik Hodžić - dalle sue parole e soprattutto azioni.

La nostra direttrice Luisa Chiodi, aprendo l'evento promosso da OBC presso il Parlamento europeo sulla libertà dei media, ha illustrato il progetto Safety Net For European Journalists, sottolineando i risultati raggiunti dalla nostra rete in 12 mesi di attività. La situazione nel Sud Est Europa resta però grave, come ha sottolineato in un allarmato editoriale indirizzato al commissario per l'Allargamento Hahn la giornalista Ana Petruseva. Buona lettura!

Bloc-notes: La Moldavia ha un nuovo governo; Kosovo: presto il volo Pristina-Belgrado;

13 febbraio

13/02/2015 - 

Mare

E' il mare nostro, il mare di tutti, il mare che ha fatto conoscere a molti, fin dagli anni '70 e '80 del secolo scorso, quella che allora era ancora la Jugoslavia. Un mare frequentato, oggi, da milioni di turisti ogni anno e che rischia più che in passato: dopo la Croazia, è arrivato infatti il via libera allo sfruttamento del petrolio anche nei fondali marini del Montenegro. Abbiamo pubblicato un'intervista a Nataša Kovačević, dell’associazione ambientalista montenegrina Green Home.

L'Adriatico pieno di piattaforme petrolifere? Le loro luci potrebbero quindi affiancarsi a quelle esistenti da secoli: le lanterne dei fari. Un reportage pubblicato in settimana racconta la vita – in Croazia e Grecia - dei guardiani dei fari e delle loro famiglie: la formazione dei figli, un sistema sanitario adeguato e regolari collegamenti con la terraferma le loro priorità.

Infine la Bulgaria, che si dimostra più green dei suoi vicini: è tra i pochi paesi europei infatti ad aver annunciato il raggiungimento degli obiettivi della strategia “Europa 2020” sul consumo di energia verde. Al tempo stesso, si parla di crisi del settore e situazione insostenibile. Paradossi, sfide e potenzialità nel reportage del nostro corrispondente Francesco Martino.

Bloc-notes: Bulgaria: carente su diritti di bambini e migranti; Indice della libertà di stampa nel mondo 2015; Grecia – Ue: segnali di fumo; Macedonia: cimici e marionette; Sarajevo, 4 mesi dopo

6 febbraio

06/02/2015 - 

Stagioni

La sentenza della Corte Internazionale di Giustizia, che ha respinto le accuse di genocidio presentate da Serbia e Croazia, apre una nuova stagione. I giudici chiedono ora agli ex contendenti di affrontare i crimini commessi dalle proprie forze, non da quelle del nemico, unendosi alle voci di quelle associazioni – come il Centro per il Diritto Umanitario di Belgrado o Documenta di Zagabria – che da anni lavorano in questa direzione. L'articolo di Andrea Rossini.

Stagione di sangue invece in Ucraina, dove le bombe continuano ogni giorno ad uccidere i civili. Un'altra guerra nel cuore dell'Europa, dopo quella che ha dilaniato negli anni '90 i Balcani, e che prosegue con una spaventosa inerzia. Da Donetsk, il reportage di Danilo Elia.

Un anno di terrore: con una timeline multimediale abbiamo ripercorso l'intero 2014 dell'Azerbaijan, durante il quale il regime al potere ha condotto una stagione repressiva senza precedenti nella storia recente del paese contro giornalisti, oppositori politici e attivisti per i diritti umani, nel silenzio di gran parte della comunità internazionale.

Bloc-notes: Tablet made in Armenia; Macedonia: leader dell'opposizione accusato di tentato golpe; Srebrenica: confermate le condanne per genocidio

30 gennaio

29/01/2015 - 

Liberi

La liberazione di Kobane da parte delle milizie curde, con la ritirata dei jihadisti dell'IS, ha provocato forti reazioni nella vicina Turchia. La questione siriana è sempre più al centro delle preoccupazioni di Ankara. Un approfondimento della nostra corrispondente Fazıla Mat.

A seguito di una decisione della Corte costituzionale della Croazia è uscito dal carcere, in Bosnia, Branimir Glavaš, condannato per crimini di guerra a Osijek. Euforia tra i suoi sostenitori, sconcerto tra le famiglie delle vittime. L'articolo di Drago Hedl . Finalmente liberi dalla Troika? In Grecia vince Syriza e si mettono le basi per un governo, che a detta del nuovo primo ministro Alexis Tsipras garantirà un cambio radicale. I servizi audio di Francesco Martino e l'approfondiemnto di Gilda Lyghounis.

In settimana poi un reportage dalle miniere di Trepça, Kosovo, al cuore di giorni di sciopero; il conflitto istituzionale tra Difensore civico e governo in Serbia; fumetti e nazismo nella Belgrado della Seconda guerra mondiale e il ricordo di Demis Roussos, cantante e bassista greco ai vertici delle classifiche mondiali a partire dalla fine degli anni Sessanta.

Safety Net for European Journalists: segnaliamo che sono disponibili due importanti pubblicazioni realizzate nell'ambito del nostro progetto europeo sulla libertà di espressione: "Building a Safety Net for European Journalists" a cura della Dr. Eugenia Siapera (Università di Dublino) e Safety Net Manual di South East Europe Media Organisation (SEEMO) entrambi scaricabili gratuitamente dal nostro sito.

Ringraziamo tutti coloro che hanno seguito e partecipato al seminario "Je suis Charlie. Media Freedom in the EU and South Eastern Europe" organizzato in settimana da OBC presso il Parlamento Europeo.

Bloc-notes: La profezia di Jeton Neziraj, brillante drammaturgo kosovaro; Albania: il primo rifugio per persone LGBT; Trivellazioni nell'Adriatico: la parodia di un dibattito pubblico; Grecia: accordo destra-sinistra per il governo; Grecia: vince Syriza

23 gennaio

22/01/2015 - 

Tranquillo, hombre

Zuko Džumhur è stato scrittore di viaggi, pittore, caricaturista, scenografo teatrale e di cinema. Il nostro Božidar Stanišić ha immaginato di incontralo post-mortem ed ha ritratto per noi la sua opera al servizio dell’uomo, sensibile al mondo, conscia della caducità di tutto e sempre nel dubbio di aver scoperto veramente qualcosa. Mi direbbe – scrive Božidar – 'Perché mai ti preoccupi, hombre?'.

Chi invece forse inizia a preoccuparsi è Aleksandar Vučić, premier della Serbia. Potrebbe sembrare paradossale dato che è di gran lunga il politico più di successo nel paese e al governo con una salda maggioranza. Ma l'avere aperto vari fronti conflittuali, dall'Unione europea sino all'interno del suo stesso partito, potrebbe significare che il suo zenit politico è già stato superato. L'analisi di Dragan Janjić.

In settimana infine abbiamo pubblicato interviste – in collaborazione con Seemo - a Veran Matić, Željko Ivanović, Drago Hedl e Dragana Sotirovski, giornalisti che a causa della loro attività hanno subito durante la carriera forti pressioni, aperte minacce e in alcuni casi gravi violenze. E per discutere di libertà di stampa in Europa, la settimana prossima promuoviamo a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, il seminario "Je suis Charlie. Media Freedom in the EU and in South Eastern Europe". Iscrizioni entro lunedì 26 a segreteria@balcanicaucaso.org

Bloc-notes: Addio, Kemal Monteno;Skopje: confermata la condanna per il giornalista Kežarovski

16 gennaio

16/01/2015 - 

Figli

E' figlia di quell'Hdz fondato da Franjo Tuđman ed è la prima donna a ricoprire la carica più alta del paese. La Croazia guarda a centro-destra ed elegge alla presidenza Kolinda Grabar Kitarović. Sconfitto il presidente uscente Ivo Josipović, vittima dei fallimenti del governo Milanović e del fuoco amico. L'approfondimento di Drago Hedl, l'analisi da Mostar di Rodolfo Toè.

Ničije dete - Il figlio di nessuno – è il film d'esordio del regista serbo Vuk Ršumović. La storia di un bambino cresciuto coi lupi, e mandato in guerra dagli umani, una recensione di Mauro Cereghini. Lei il padre lo aveva, ma ci ha vissuto assieme solo da piccola. Disegnare le ha poi permesso di affrontare i vuoti dei racconti della sua storia famigliare. Fatherland è una graphic novel firmata da Nina Bunjevac, che si snoda negli anni '70 tra la Jugoslavia e il Canada. La recensione di Chiara Bonfiglioli.

In settimana poi, tra gli altri, i rivoluzionari col certificato della Romania; la Bulgaria e il suo mal d'Europa; il DAH Teatar di Belgrado, teatro del margine; e infine siamo o non siamo Charlie? Buona lettura!

Bloc-notes: Charlie Hebdo: il quotidiano turco Cumhuriyet pubblica alcune pagine dell'ultimo numero; Legislative in Grecia: 100.000 giovani elettori senza diritto di voto; Presidenziali in Croazia: vince Kolinda Grabar-Kitarović

Save the date! Je suis Charlie. Media Freedom in the EU and in Soth Eastern Europe. Un seminario promosso da OBC al Parlamento europeo. Bruxelles, 28 gennaio 2015.