Intendeva titolare così, Cloaca Maxima, una sua tetralogia. Che però non ha mai terminato. Vladimir Arsenijević è un artista che sta attraversando intensamente il suo tempo: dal punk, al post-punk, alla scrittura dall'esilio in Messico sino al ritorno nella Belgrado che stava per liberarsi di Milosević
Vladimir Vysotsky, il più grande, amato e discusso poeta, attore e bardo dell'Unione Sovietica, ha visitato il Montenegro per due volte. La prima, nel 1974, per girare il film jugo-sovietico "Единственная дорога/Okovani šoferi", la seconda durante una tournée del teatro moscovita Taganka. Al Montenegro e ai montenegrini Vysotsky ha dedicato versi di appassionato rispetto e ammirazione.
Una sequenza di polaroid d’antan dai colori nient’affatto sbiaditi. Gesù e Tito è un libro che racconta, in Bosnia, il quindicennio tra il 1970 e il 1985. Anni che annunciano la fine di un mondo
Si è aperta a Roma l'edizione 2012 del festival del cinema del Mediterraneo. Quest'anno il paese ospite è la Slovenia ma nutrite sono le presenze di film anche dagli altri paesi dei Balcani. Una rassegna
Zatvoreno, chiuso. Due assi di legno impediscono l'ingresso al Museo Nazionale, a Sarajevo. Fondato nel 1888 non è sopravvissuto al "dopoguerra freddo" che mina ogni istituzione comune in Bosnia Erzegovina
Forse il grande pubblico non se n'è ancora accorto, ma il cinema è uno dei migliori biglietti da visita della Turchia contemporanea. Inizia giovedì "Mamma li turchi", seconda edizione del Film Festival Turco di Roma. Una rassegna
All'alba del 16 ottobre del 2007, Toše Proeski moriva in un incidente sull'autostrada Zagabria-Lipovac. A soli 26 anni era una stella della musica macedone, ma anche uno dei più popolari cantanti pop dell'ex-Jugoslavia. Alla notizia della sua morte centinaia di fan si ritrovarono in diverse città dei Balcani, da Zagabria a Skopje, passando per Sarajevo e Belgrado.
Nato dopo la Seconda guerra mondiale, cresciuto sotto il regime di Enver Hoxa e faticosamente sopravvissuto nell'Albania democratica. Il cinema albanese sarà protagonista a Milano dal 9 all'11 ottobre
Lo scrittore sarajevese Dževad Karahasan descrive l'incendio e distruzione della Vijećnica in una nuova edizione di Diario di un trasloco, da poco disponibile in italiano. La letteratura dell'assedio
"In queste terre sotto le ceneri languiva l’infanzia d’Europa, il nostro oblio e le nostre paure, la storia si confondeva con il mito, il vero con l’irreale e le ombre di quelli spazzati dalla Shoah e dei deportati si mischiavano ai presenti". A Trento la mostra Genti di Dio e la sua autrice Monika Bulaj
L'incendio era durato tre giorni, dal 25 al 28 agosto del '92. La ricostruzione dura da vent'anni, tanto che i più scettici erano già pronti a scommettere che non sarebbe mai finita. Qualche giorno fa, invece, i cittadini di Sarajevo hanno ritrovato l'incanto della Vijećnica, la Biblioteca, uno dei più importanti simboli della capitale bosniaca.
Una settimana interamente dedicata alla fotografia, seguendo i principi del turismo responsabile, per scoprire Sarajevo sotto sei diverse prospettive. Il bilancio dell'iniziativa organizzata in agosto da Feedback, Shot Viaggi Reportage e Fotografija.ba
Le maggiori istituzioni culturali della Bosnia Erzegovina, incluso il Museo Nazionale, la Galleria d'Arte e la Cineteca Nazionale, sono in stato di abbandono. Lo Stato non le sostiene, perché farlo significherebbe riconoscere l'esistenza nel Paese di un patrimonio culturale e storico comune. Una parte del mondo artistico della capitale ne propone la privatizzazione. Il dibattito
La lunga storia del cinema azero, dal documentario del 1898 sui pozzi di petrolio alla desolazione attuale, passando per il musical sovietico. Il governo cerca di aiutare l'industria locale vietando le serie straniere, ma è meglio sperare nei giovani registi
Nel versante ovest di Cipro si trova un piccolo altare del secondo millennio a.C. con scolpite le corna del Minotauro. Da lì parte il viaggio nell'isola di Afrodite, nei suo labirinti antichi e nuovi. La dominazione dei Greci più antichi fino ai Romani, ai Bizantini e i Templari di Riccardo Cuor di Leone e la realtà dei luoghi della Cipro di oggi, anche della sua dimenticata e isolata parte nord, più bella di quella immaginata da ogni nostalgia di parte
Nell'intero spazio post-jugoslavo tutti si ricordano di Top Lista Nadrealista: creata da un gruppo di ragazzi di Sarajevo, questa trasmissione dall'humor corrosivo ha fatto ridere l'intera federazione socialista dal 1984 al 1991, prendendo in giro le contraddizioni di una società in piena crisi. Un'intervista ad uno dei suoi indiscutibili protagonisti, Zenit Đozić
A Sarajevo un nuovo spazio, dedicato alla memoria di Srebrenica, vive grazie a finanziamenti turchi. Con poco sostegno delle istituzioni locali. L'arte, la memoria e la cooperazione in quest'intervista a Ivica Pandžić, portavoce dell'associazione che gestisce la galleria-memoriale "11/07/95"
E' tra i massimi esponenti internazionali del graphic journalism e ha realizzato diverse produzioni con artisti quali Charles Alverson, Peter Blegvad e Robert Crumb. Il fumettista serbo Saša Rakezić, in arte Aleksandar Zograf - da anni pubblicato da OBC - arriva in Italia l'11 agosto per presentare il suo libro 'Segnali'. Un'intervista
La “città bianca” sta vivendo un momento di grande effervescenza culturale. Ong, centri culturali, squatters, tutti attivissimi nel recuperare gli spazi pubblici abbandonati. CaféBabel ha seguito le loro tracce
Locarno è il festival che ha lanciato il nuovo cinema romeno, e non solo. Ma quest'anno poco spazio per i Balcani. Tendenza confermata a Venezia, che vede i Balcani più in giuria che in concorso. Una rassegna
Pochi chilometri al largo di Istanbul, nel Mar di Marmara, sorgono le Isole dei Principi. Destinazione turistica per chi vuole lasciarsi alle spalle, almeno per qualche ora, la frenesia dell'immensa megalopoli sul Bosforo, le isole sono state per millenni laboratorio di contaminazioni culturali. A testimoniarlo, pietanze, odori, sapori e parole, oggi sospese tra ricordo e oblio
Un po’ sottotono rispetto alle edizioni precedenti e per la prima volta coincidente con la giornata del ricordo del massacro di Srebrenica, il Film Festival di Sarajevo premia il romeno Radu Jude
Un blitz di Angelina Jolie, regista di “In the Land of Blood and Honey”, e l’attesa anteprima di “Djeca – Buon anno, Sarajevo” di Aida Begić. È iniziato all’insegna delle donne il 18° Sarajevo Film Festival
Un documentario premiato a Cannes racconta alcune ore passate su un'ambulanza a Sofia. Una delle sole 13 che debbono far fronte alle esigenze della capitale della Bulgaria. Non riuscendoci
Sarajevo, 20 anni dopo l'assedio. Colloquio con il celebre poeta, sceneggiatore e drammaturgo bosniaco sulla città che per secoli in Europa ha rappresentato l'incontro di fedi, nazioni, culture
Dopo il successo della versione cartacea del 2009 esce ora l'e-book di "Porno bloc. Rotocalco morboso della Romania post post-comunista". Un rotocalco contemporaneo su una realtà, quella della capitale romena, inedita e fascinosa. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Numerosi i film in programma al prossimo Sarajevo Film Festival, tra cui “Djeca – Children of Sarajevo”, menzione speciale all’ultimo Festival di Cannes. Il film di Aida Begić non solo avrà il compito di aprire il Festival bosniaco ma farà anche il suo debutto italiano all'imminente 48° Mostra del nuovo cinema di Pesaro
Il saggio di Stefano Petrungaro decostruisce con un linguaggio accattivante uno dei principali stereotipi che connotano ancor oggi i Balcani: quello della loro violenza. Permettendo di capirli per quello che sono
Il 65° Festival di Cannes si è chiuso con il premio per la miglior sceneggiatura a Cristi Mungiu per “Beyond the Hills” e quello per le migliori attrici alle sue protagoniste Cosmina Stratan e Cristina Flutur. Palma d’oro per il miglior cortometraggio al turco “Sessiz-be Deng - Silence” di L. Rezan Yesilbas
Di madre bosniaca e padre montenegrino, Jakuta Alikavazovic è nata in Francia ma porta ancora dentro sé una lingua frammentata, il serbo-croato, come il Paese d'origine dei suoi. Fuga in blu è la sua prima opera tradotta in italiano. Un'intervista sul rapporto tra memoria e passato, sui destini dei migranti, sulla parola e il silenzio