Le guerre di dissoluzione jugoslava vengono spesso considerate un capitolo marginale della storia europea, ma le testimonianze di molti cittadini italiani restituiscono la memoria di conflitti che coinvolsero profondamente al di fuori dei confini dei paesi coinvolti
Come vengono ricordati i conflitti degli anni Novanta? Una domanda alla quale il mondo accademico, nell'Europa sud-orientale ma non solo, dedica attenzione crescente. Una panoramica
Un museo che intende trasmettere una visione transnazionale della storia europea. Un progetto ambizioso che non ha evitato polemiche e critiche. Un'intervista alla sua direttrice Taja Vovk van Gaal
Un incontro letterario dedicato alla scrittrice Diana Çuli scatena le proteste di chi non le perdona una recensione scritta negli anni del regime. Cancellato l’evento con la scrittrice, rinviato l’appuntamento con la memoria
Un generale che si rifiuta di battersi fino all’ultimo uomo, un soldato che salva la vita di un soldato considerato nemico. Quale spazio nella memoria pubblica per queste testimonianze?
Nata nel 1922 in una famiglia ebrea aschenazita, Hilda Dajč, trovò la morte nel lager di Zemun, luogo cruciale nella perpetuazione dell’Olocausto nella Serbia occupata. Lì scrisse alcune lettere che sono state conservate e tradotte
Una collana di volumi didattici prodotta da un’eccezionale sinergia tra storici ed esperti di vari paesi si arricchisce ora di un manuale sui conflitti balcanici degli anni Novanta
Un istituto scolastico a Sarajevo viene intitolato a Mustafa Busuladžić, figura controversa di intellettuale islamista, accusato di antisemitismo e giustiziato dalle autorità comuniste nel 1945
Mai come quest’anno le memorie divise sul campo di sterminio del regime ustascia sono state così evidenti. L’aria di revisionismo ha prodotto commemorazioni parallele
A partire dall'analisi di tre celebri romanzi di Andric, Crnjanski e Roth un'indagine sul nazionalismo nei Balcani. Una tesi di laurea. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
A Fiume, un incontro in cui si forniva uno sguardo diverso dalla memoria ufficiale in merito all'Operazione Tempesta del 1995, è divenuto teatro di scontri con forti contestazioni e persino aggressioni ai partecipanti
Dieci anni fa la Commissione Wiesel pubblicava le sue conclusioni sulla Romania: il regime di Ion Antonescu era da ritenersi responsabile per la morte di 280.000 - 380.000 ebrei e 11.000 rom, tutti uccisi tra il 1940 e il 1944. Un decennio dopo, che sguardo sull'Olocausto in Romania?
A est li chiamano banderovtsy, seguaci di Stepan Bandera, e li considerano una specie di neonazisti in versione ucraina. A ovest sono patrioti che tengono viva la memoria di un partigiano ed eroe nazionale. Un uomo morto oltre cinquant’anni anni fa divide oggi gli ucraini
Quanto centrale il ruolo dei conflitti nei Balcani nello scoppio della Prima guerra mondiale? Assistiamo ad un dibattito pubblico ancora con visioni nazionaliste? Quale il significato delle commemorazioni del Centenario in Europa? Un'intervista a Jay Winter
L'attesa rivisitazione architettonica di piazza Slavija, una delle principali di Belgrado, ha molto a che fare con la figura di Dimitrije Tucović, importante esponente del Partito socialdemocratico serbo ad inizio '900. L'intreccio tra storia, politica e architettura nel centenario della Grande guerra
A Belgrado l’edificio che ospitò uno dei primi campi di concentramento nazisti in Europa orientale rischia di essere raso al suolo. Al suo posto sorgerà un centro commerciale. Ma un gruppo di cittadini decide di protestare, impartendo una "lezione di storia" alle autorità
Audio.doc ha creato una piattaforma on-line on l'obiettivo che divenga un archivio di documentazione sui campi e luoghi di internamento durante il ventennio della dittatura fascista. Tra le storie raccolte anche quella di una giovane partigiana slovena
Un museo diffuso, sul territorio, con totem multimediali a mappare i luoghi che raccontano la storia in comune e divisa di due città: Gorizia e Nova Gorica
Nel gennaio del 1994 Marco Luchetta, Dario D'Angelo e Alessandro Ota vengono uccisi a Mostar da una granata. I tre inviati RAI dovevano realizzare uno speciale sui bambini vittime della guerra in ex-Jugoslavia. Un'intervista a Daniela Schifani, moglie di Marco
Aldo è stato detenuto a Goli Otok, il campo di prigionia jugoslavo destinato alla dissidenza politica. Ora, grazie al lavoro di ricerca e denuncia di Giacomo Scotti, la sua storia è divenuta uno spettacolo teatrale
Putin è arrivato al Cremlino sull’onda dei “successi” ottenuti nella seconda guerra cecena iniziata nell’autunno del 1999 e non ha esitato a usare la presa di ostaggi di Beslan come pretesto per rafforzare la propria “verticale del potere”. Due passaggi fondamentali per legittimare le riforme che hanno caratterizzato la doppia presidenza di Putin e dato forma al sistema di potere duramente contestato in queste settimane nelle strade di Mosca
In quei primi mesi del 1992 era passato poco più di un anno dall'avvio della prima Guerra del Golfo. E tutti guardavano al Medio Oriente. Ma ai margini dell'Europa la Jugoslavia si stava sfaldando nel sangue. E il 15 gennaio sloveni e croati aspettavano il riconoscimento delle due neonate Repubbliche
Prijedor 1992-2011: ad un anno dalla ricorrenza del ventennale del massacro, quale significato riveste il ricordo di quegli avvenimenti per le varie nazionalità coinvolte? Un'intervista ci permette di cogliere qual è la situazione della gestione della memoria pubblica nella regione
Il 29 novembre 1992 Elie Wiesel, premio Nobel per la Pace, entrò nella Sarajevo assediata accompagnato da un piccolo gruppo di giornalisti. Tra loro Azra Nuhefendić, che ricorda quel giorno per il nostro dossier sul ventennale dell'inizio delle guerre in ex Jugoslavia
Il 18 novembre di 20 anni fa la città di Vukovar cadeva, dopo mesi di assedio da parte dell'esercito federale e delle milizie serbe. Poco dopo, a Ovčara, avvenne la strage di quanti avevano trovato rifugio nell'ospedale cittadino
Diciotto anni fa, la mattina del 9 novembre 1993, le forze dell'esercito croato HVO distruggevano il Ponte di Mostar. Oggi la mezza luna di pietra è risorta, ma in una città diversa. Le molte vite del Vecchio ponte nel ricordo del nostro corrispondente
Un viaggio attraverso i confini vecchi e nuovi e le numerose memorie divise del '900. Questa la tematica che ha accompagnato 12 insegnanti coinvolti in un progetto di aggiornamento promosso da alcune associazioni italiane. Riceviamo e volentieri pubblichiamo