A Tirana lo conoscono tutti, perché durante il regime riuscì a far captare a miglia di famiglie i segnali tv che arrivavano dall'estero. Ma pagò con torture e detenzione. E per farsi coraggio, cantava Johnny Dorelli
5 mila euro per compensare i traumi psicologici per aver assistito al massacro. A beneficiarne i militari olandesi che indossavano i caschi blu dell'Onu in quel luglio del 1995. I Paesi Bassi e le responsabilità del genocidio
L'Istituto di Cibernetica di Kiev è stato tra gli snodi nell'Urss dello studio e sperimentazione sui computer. Per molti anni vi lavorò il matematico Viktor Gluškov, che sognava un'amministrazione sovietica "senza carta", ma non fece i conti con Leonid Brežnev
Condannato per la sua storia familiare, condannato per la grande passione per Adriano Celentano. La tragica vita di Gezim Peshkepia racconta molto degli anni del regime in Albania. Un contributo del progetto "Grande Padre"
Un viaggio in Spagna, a Toledo per la precisione, sulle tracce degli ebrei sefarditi che furono cacciati nel XV secolo dalla penisola iberica e arrivarono in Bosnia Erzegovina. L'occasione per una profonda riflessione sulla memoria, sull'Olocausto, sulle tragedie della storia
Una testimonianza forte quella di Vera Bekteshi, scrittrice e fisica teorica. La sua memoria torna agli anni del regime per capire quanto di quella eredità resta ancora nella quotidianità dell'Albania odierna. Un progetto ideato e realizzato dal giornalista Christian Elia e dalla fotografa Camilla De Maffei
Nel settembre 1995 un convoglio di civili serbi scappava da Donji Vakuf in Bosnia Erzegovina, in direzione Banja Luka. Il convoglio cadde in un agguato mentre attraversava il villaggio abbandonato di Bravnice, 81 persone rimasero uccise. I sopravvissuti chiedono giustizia
È un portale molto cliccato fondato da un blogger che si propone di far scoprire luoghi e situazioni in Ucraina poco conosciute, sia agli stessi cittadini ucraini che a livello internazionale. Quest'anno, Ukrainer.net, si è occupato di Holodomor. Un'intervista
Tra il 1932 e il 1933 milioni di ucraini trovarono la morte per fame. Una terribile carestia dietro alla quale vi è stata non solo la politica di collettivizzazione imposta dal governo sovietico, ma anche la volontà di Stalin di annichilire le aspirazioni nazionali dell'Ucraina
Una foto in posa, come quelle che si facevano all’epoca, cercando di raccontare storie di vita attraverso i dettagli di scatti il più possibile curati. Siamo ad Alba di Canazei, nel mezzo delle Dolomiti della Val di Fassa asburgica, ed è il 1917.
Una riflessione dettata dalla recente morte di Momčilo Krajišnik, alto funzionario della Republika Srpska e criminale di guerra condannato dal Tribunale dell’Aja
E' morto ieri Momčilo Krajišnik, criminale di guerra condannato dal Tribunale dell'Aja per persecuzione, deportazione e trasferimento forzato dei non serbi dalla Republika Srpska durante il conflitto. Se ne è andato nel giorno della controversa “Giornata dell’unità serba, della libertà e della bandiera nazionale”
La Georgia non può continuare a vedersi esclusivamente come vittima nei conflitti separatisti che la riguardano. Occorre ripartire dal riconoscere le proprie responsabilità e dallo sforzarsi di guardare il conflitto con gli occhi di chi sta dall'alta parte del confine
Puzzavano di pesce e facevano un lavoro molto duro. Ma si guadagnavano da vivere da sole. In passato, in quasi tutti i villaggi della costa adriatica si trovava un conservificio, fabbriche che spesso impiegavano donne dell'entroterra dalmata o della Bosnia Erzegovina. Un progetto di ricerca raccoglie i ricordi di queste lavoratrici
Erion si muove nel suo laboratorio con un’attenzione che racconta di anni di esperienza. Un luogo magico, quasi segreto, celato in un angolo della splendida esposizione permanente del Museo Nazionale Iconografico Onufri a Berat, Albania. Erion è uno dei più esperti restauratori e conservatori del museo
Il Grand Hotel Avala di Budva, il Galeb di Ulcinj… alberghi che hanno contribuito al prestigio del Montenegro ai tempi della Jugoslavia socialista. Alcuni sono stati distrutti, altri sono entrati a far parte di catene internazionali
Miodrag Živković, uno dei più importanti autori di memoriali sul territorio della ex Jugoslavia, è morto a Belgrado lo scorso 31 luglio all’età di 93 anni. Nato a Leskovac, Serbia centrale, nel 1945 si trasferì adolescente a Belgrado dove, finiti gli studi, dalla metà degli anni ‘50 cominciò a partecipare ad una serie di importanti progetti per la realizzazione di memoriali dedicati alla Resistenza e alla lotta partigiana.
Venticinque anni dopo l'azione militare denominata Tempesta (Oluja) per la prima volta alle celebrazioni a Knin ci sarà anche Boris Milošević, deputato del Partito Democratico Indipendente Serbo (SDSS) e vice-Primo ministro. Un fatto che può far sperare
C'è preoccupazione in Serbia dopo che la Direzione per la prevenzione del riciclaggio di denaro in seno al ministero delle Finanze ha avviato una serie di controlli sui dati bancari di giornalisti e ong locali, la maggior parte dei quali rappresentano le voci critiche al regime
Anche quest’anno, il 2 agosto, si ricorderanno i 2.897 prigionieri rom del campo di concentramento di Auschwitz portati alle camere a gas di Birkenau in quel giorno d’estate del 1944. Nel 2015, la data venne proposta come European Roma Holocaust Memorial Day dal Parlamento Europeo, riconoscendo la giornata internazionale di commemorazione promossa nel 2009 dal Roma National Congress e dall’International Romani Union.
Furono in migliaia dopo la Seconda guerra mondiale a lasciare l’Italia per trasferirsi nella Jugoslavia socialista. Una storia di cui si è scritto molto nel corso degli anni, ma che due nuove ricerche rivisitano sulla base di documentazione inedita
A 25 anni da uno dei momenti più tragici della recente storia europea, a Reggio Emilia previsti due incontri - il 15 e 17 luglio - per offrire, attraverso la ricostruzione storica, spunti per l’analisi del presente. Nella seconda giornata interverranno Marco Abram e Alfredo Sasso, di OBCT, e il fotoreporter giornalista Mario Boccia
È passato un secolo dall’incendio del Narodni dom di Trieste, principale centro culturale di sloveni e croati in città, attaccato da fascisti e nazionalisti italiani insieme ad altri simboli e personalità della comunità slava triestina.
Radio Popolare ha dedicato uno speciale alla commemorazione delle vittime di Srebrenica in corso al Memoriale di Potočari dell'11 luglio. Alfredo Sasso, collaboratore di OBCT ha ricostruito cosa accadde, le responsabilità e il processo di revisionismo e negazione del genocidio in corso (11 luglio 2020)
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Sabato 11 luglio Rai Radio3 dedica la propria programmazione a Srebrenica, nel 25esimo del genocidio. Mentre al Memoriale di Potočari sarà in corso la commemorazione delle vittime, con un numero ridotto di presenze a causa delle misure di sicurezza dovute alla pandemia Covid-19
E’ iniziata il 7 luglio la campagna “Insieme contro il virus della negazione” promossa da “SENSE Centro per la giustizia transizionale” con il coinvolgimento di realtà della società civile di Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro e Kosovo
Non si è ancora placata la polemica sollevata dalla messa tenutasi lo scorso 16 maggio nella cattedrale di Sarajevo per commemorare le vittime di quello che in Croazia viene chiamato massacro di Bleiburg, avvenuto nel maggio 1945
Condividere dei video sulla Prima guerra cecena è costato ad un cittadino ceceno residente a Kaliningrad una condanna a tre anni e mezzo di carcere. Non è la prima in un contesto dove le autorità russe mirano a nascondere la storia del conflitto russo-ceceno