Occupazione nazifascista e lotta partigiana sono stati uno dei pilastri della narrazione cinematografica in Jugoslavia: insieme ai cliché, il ruolo degli italiani occupatori è stato raccontato con sfaccettature e complessità, che i pochi film italiani sull'argomento non restituiscono
Inizialmente vicina a Israele, col tempo la Jugoslavia ha iniziato a sostenere la lotta di liberazione palestinese. Gli stati post-jugoslavi hanno poi abbandonato i principi del Movimento dei non allineati, assumendo atteggiamenti divergenti verso la questione palestinese
L'imporsi del nazionalismo in Serbia a partire dagli ultimi anni della Jugoslavia è stato accompagnato dal costante tentativo di rivalutare il movimento cetnico e il suo leader Draža Mihailović. Non deve quindi sorprendere che il sindaco di Belgrado abbia proposto di erigergli un monumento
“Gli anni ’90 sono lontani ma noi siamo bloccati in quel decennio. Viviamo nel passato e non possiamo vivere nel presente, né immaginare il futuro. La domanda è: perché? E soprattutto: come possiamo uscire da questa situazione, da questo labirinto?”. Intervista con la storica Dubravka Stojanović
Nel ventennale, l'11 luglio 2015, al Memoriale di Potočari si sono commemorate le vittime del genocidio di Srebrenica perpetrato dalle truppe serbo-bosniache sulla popolazione musulmana, con autorità da tutto il mondo e migliaia di persone, tra le quali familiari delle vittime e sopravvissuti.
Mario Boccia, fotoreporter che ha seguito tutti i conflitti di dissoluzione della ex Jugoslavia, era presente. Riceviamo e pubblichiamo alcune sue foto di allora
Tomislav Buzov non ha potuto tacere di fronte all'ingiustizia, e per questo è morto. Con "L'uomo che non poteva restare in silenzio", miglior cortometraggio all'ultimo festival di Cannes, il regista Nebojša Slijepčević racconta un atto di dignità e scelte morali durante la guerra in Bosnia Erzegovina
A oltre trent'anni dall'assedio Vukovar appare come una bella città di provincia, con quasi tutti gli edifici del centro ristrutturati, compresa la torre simbolo della città, oggi un museo. Le divisioni però rimangono e in molti hanno ormai abbandonato la città
Nei giorni precedenti alla votazione sulla risoluzione Srebrenica all’Assemblea dell’Onu, in Montenegro è circolata una lettera firmata da Carlo Bozzola, controverso cittadino italiano e montenegrino, che negava il genocidio. Il quotidiano Vijesti ha indagato sulle sue dichiarazioni
Prendendo spunto dal 9 maggio, giornata che commemora la liberazione dal nazifascismo, e dal recente insediamento del nuovo governo serbo, la storica Radina Vučetić riflette sull’eredità antifascista e sulla deriva autoritaria in Serbia e in Europa
"Seguendo le riflessioni di Jaspers, le prove e il buon senso, possiamo concludere che i serbi non sono un popolo genocida, anche se a Srebrenica è stato commesso un genocidio". Un commento alla vigilia della votazione all'Assemblea dell'ONU sulla risoluzione su Srebrenica
Le auto-proclamate repubbliche di Donec’k e Luhans’k sono state spesso dipinte come indipendenti, ma era proprio così? Cosa accadeva in quei territori negli otto anni che hanno preceduto l'invasione russa su larga scala del febbraio 2022?
Verrà presentata oggi al Consiglio di sicurezza dell’Onu una proposta di risoluzione sul genocidio di Srebrenica, la cui votazione è prevista per il prossimo 2 maggio. Come prevedibile non sono mancate accese polemiche sia in Serbia che in Republika Srpska
Tra censimenti e confini: come la minoranza italiana ha navigato le acque agitate della storia jugoslava e come oggi si stia spaccando tra Slovenia e Croazia
Nel 1993 Adnan Krešmer ha sette anni e vive a Sarajevo, sotto assedio. Mentre gioca con gli amici nel cortile di casa, viene ferito gravemente alla testa da un cecchino. La disabilità provocata da quel proiettile non gli ha impedito di diventare un atleta di pallavolo seduto. Nostra intervista
Il 6 febbraio scorso è andata in onda in prima serata la fiction RAI "La rosa dell'Istria". È la terza pellicola prodotta dalla tv pubblica negli ultimi venti anni dedicata al tema del confine orientale, alle foibe e all'esodo. Il commento dello storico Eric Gobetti
L'8 febbraio di quaranta anni fa a Sarajevo prendevano il via i Giochi Olimpici Invernali, uno degli eventi, non solo sportivi, più riusciti e ricordati della storia della ex Jugoslavia
Alla commemorazione in memoria dei tre inviati Rai, Luchetta, D'Angelo e Ota uccisi trent'anni fa a Mostar est, Andrea, figlio di Marco, ha parlato di "sofferenza che non cancella le responsabilità". E ha chiesto alle autorità di opporsi "a chi ha bisogno dell'odio per difendere il suo potere" e tiene la città ancora sotto scacco
A cento anni dalla nascita, una mostra a Bucarest ricorda Monica Lovinescu, intellettuale ed autrice radiofonica per Radio Europa Libera, una delle voci più rispettate dell'opposizione democratica al regime totalitario comunista di Nicolae Ceaușescu
Ci sono stati non ebrei che durante l'Olocausto hanno salvato vite umane, anche a rischio della propria di vita. Quest'anno, per la ricorrenza della Giornata della Memoria proponiamo tre storie di Giusti tra le nazioni nell'allora Jugoslavia, selezionate da Božidar Stanišić
Il 28 gennaio 1994 tre inviati Rai, Marco Luchetta, Dario D'Angelo e Alessandro Ota vengono uccisi a Mostar da una granata. Dopo quel tragico evento è nata la Fondazione Luchetta. Intervista a Daniela Schifani Corfini, vedova di Marco Luchetta
Il 30 settembre 1993, durante l’assedio di Sarajevo, mentre cadevano granate di mortaio, Mario Boccia scattò una foto: un uomo e una donna, che corrono tenendosi per mano. Solo anni dopo scopre che l'uomo fotografato è il poeta, recentemente scomparso, Hadžem Hajdarević con la sua compagna
A 80 anni dalla sua fondazione, Diego Zandel riflette sul destino della Jugoslavia federale e socialista. Un viaggio intimo e personale per rispondere garbatamente allo storico Eric Gobetti, e arricchire il dibattito sulle sorti di un paese nato con grandi speranze e morto nella violenza
Grazie alla Frontiera militare, l'Impero asburgico ha fronteggiato per secoli con successo quello ottomano. Un'istituzione militare ma anche politica, che ha segnato profondamente la storia dell'attuale Croazia. Un'intervista nell'ambito del progetto "Extinguished Countries"
Voci dal seminario "Genti diverse venute dall'Est. Gli Altri nel Trentino della Grande Guerra", organizzato da Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa e Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto il 22 novembre 2023. Con Deina Trentino e Viaggiare i Balcani. Con il sostegno di Fondazione Caritro.
“Non era un paese ideale, non lo è mai stato. Ma era un tentativo onesto e coraggioso. È fallito con clamore, ma avrebbe potuto durare”. Breve storia della Jugoslavia federale e socialista: uno stato tra mito, realtà e utopia nato 80 anni or sono
Erano gli anni in cui Mussolini finanziava e armava in tutta Europa chiunque mostrasse un’affinità ideologica al proprio regime. Ed è in quel periodo che si snoda la piccola vicenda di otto ucraini in Italia. Una piccola storia che si incrocia con la grande Storia
Il 9 novembre del 1993 Lo Stari Most, il Ponte Vecchio, simbolo di Mostar, veniva distrutto dall'esercito croato-bosniaco che teneva la parte est della città sotto assedio. Costruito nel 1557 dall’architetto Hajrudin, discepolo di Sinan, padre dell’architettura ottomana classica. Sono trascorsi trent'anni da quel giorno e lo ricordiamo con alcune foto di quegli anni scattate da Mario Boccia.
Esecuzioni arbitrarie, incarcerazioni di massa, torture… Il 12 settembre 1980 il generale Kenan Evren salì al potere con un colpo di stato da cui poi nacque l’attuale Costituzione della Turchia. Un paese che non ha ancora fatto i conti con il retaggio di quell’epoca violenta
Il duce degli ustascia croati Ante Pavelić è vissuto a lungo in Italia, e in particolare a Siena, attraversando fasi diverse nel rapporto con il regime di Mussolini - dall'attentato ad Alessandro I allo scoppio della Seconda guerra mondiale - determinate soprattutto dalle priorità strategiche italiane nei confronti della Jugoslavia