Urška Lampe, storica e ricercatrice slovena, ha studiato a fondo le sorti dei prigionieri di guerra italiani deportati in Jugoslavia dopo la Seconda guerra mondiale. Ne è nato un libro e una mostra, consultabile anche online
Un lavoro rigoroso e raro, frutto anche di un impegno collettivo, "Nazionalismi e 'pulizia etnica' in Bosnia Erzegovina" scava nel conflitto evitando logiche manichee, senza perdere però la capacità di distinguere tra aggressori e aggrediti. Una recensione
Il teologo fiumano Severino Dianich, nel Giorno del Ricordo ha fatto appello a non strumentalizzare politicamente la vicenda degli esuli. Attraverso la sua esperienza di esodato, nel 1948, ha evidenziato i motivi che hanno portato all'abbandono delle terre d'Istria, Fiume e Dalmazia
Ha fatto il giro del mondo, sabato 25 gennaio, la notizia della morte di Dražen Dalipagić Praja, uno dei migliori giocatori di pallacanestro jugoslavi e mondiali di tutti i tempi. Un ricordo a firma di Božidar Stanišić
In occasione della Giornata della Memoria Božidar Stanišić ha scritto questo testo commemorativo sulla figura e l'opera dello scrittore Ivan Ivanji. Con "La mia bella vita all’inferno" Ivanji racconta la sua esperienza nei lager nazisti dove fu deportato nel 1944
La Gagauzia è la regione moldava in cui la memoria della carestia del 1946-47 è più viva. Anche qui, però, l'atteggiamento verso i fatti del passato è segnato dalle divisioni del presente: una distanza che rischia di crescere sempre di più. Ultima puntata del nostro reportage
Le riflessioni sul passato riflettono le questioni aperte nel presente: una considerazione che vale anche per la memoria della carestia del 1946-47 in Moldova, paese segnato da progetti nazionali contrastanti. Seconda puntata del nostro reportage
In Moldova si è iniziato a discutere pubblicamente della carestia del biennio 1946-47, che colpì la Bessarabia appena annessa dall'Unione Sovietica. La ricostruzione dei fatti appare chiara, ma la società resta divisa su interpretazione e responsabilità. Reportage in tre puntate
Occupazione nazifascista e lotta partigiana sono stati uno dei pilastri della narrazione cinematografica in Jugoslavia: insieme ai cliché, il ruolo degli italiani occupatori è stato raccontato con sfaccettature e complessità, che i pochi film italiani sull'argomento non restituiscono
Inizialmente vicina a Israele, col tempo la Jugoslavia ha iniziato a sostenere la lotta di liberazione palestinese. Gli stati post-jugoslavi hanno poi abbandonato i principi del Movimento dei non allineati, assumendo atteggiamenti divergenti verso la questione palestinese
L'imporsi del nazionalismo in Serbia a partire dagli ultimi anni della Jugoslavia è stato accompagnato dal costante tentativo di rivalutare il movimento cetnico e il suo leader Draža Mihailović. Non deve quindi sorprendere che il sindaco di Belgrado abbia proposto di erigergli un monumento
“Gli anni ’90 sono lontani ma noi siamo bloccati in quel decennio. Viviamo nel passato e non possiamo vivere nel presente, né immaginare il futuro. La domanda è: perché? E soprattutto: come possiamo uscire da questa situazione, da questo labirinto?”. Intervista con la storica Dubravka Stojanović
Nel ventennale, l'11 luglio 2015, al Memoriale di Potočari si sono commemorate le vittime del genocidio di Srebrenica perpetrato dalle truppe serbo-bosniache sulla popolazione musulmana, con autorità da tutto il mondo e migliaia di persone, tra le quali familiari delle vittime e sopravvissuti.
Mario Boccia, fotoreporter che ha seguito tutti i conflitti di dissoluzione della ex Jugoslavia, era presente. Riceviamo e pubblichiamo alcune sue foto di allora
Tomislav Buzov non ha potuto tacere di fronte all'ingiustizia, e per questo è morto. Con "L'uomo che non poteva restare in silenzio", miglior cortometraggio all'ultimo festival di Cannes, il regista Nebojša Slijepčević racconta un atto di dignità e scelte morali durante la guerra in Bosnia Erzegovina
A oltre trent'anni dall'assedio Vukovar appare come una bella città di provincia, con quasi tutti gli edifici del centro ristrutturati, compresa la torre simbolo della città, oggi un museo. Le divisioni però rimangono e in molti hanno ormai abbandonato la città
Nei giorni precedenti alla votazione sulla risoluzione Srebrenica all’Assemblea dell’Onu, in Montenegro è circolata una lettera firmata da Carlo Bozzola, controverso cittadino italiano e montenegrino, che negava il genocidio. Il quotidiano Vijesti ha indagato sulle sue dichiarazioni
Prendendo spunto dal 9 maggio, giornata che commemora la liberazione dal nazifascismo, e dal recente insediamento del nuovo governo serbo, la storica Radina Vučetić riflette sull’eredità antifascista e sulla deriva autoritaria in Serbia e in Europa
"Seguendo le riflessioni di Jaspers, le prove e il buon senso, possiamo concludere che i serbi non sono un popolo genocida, anche se a Srebrenica è stato commesso un genocidio". Un commento alla vigilia della votazione all'Assemblea dell'ONU sulla risoluzione su Srebrenica
Le auto-proclamate repubbliche di Donec’k e Luhans’k sono state spesso dipinte come indipendenti, ma era proprio così? Cosa accadeva in quei territori negli otto anni che hanno preceduto l'invasione russa su larga scala del febbraio 2022?
Verrà presentata oggi al Consiglio di sicurezza dell’Onu una proposta di risoluzione sul genocidio di Srebrenica, la cui votazione è prevista per il prossimo 2 maggio. Come prevedibile non sono mancate accese polemiche sia in Serbia che in Republika Srpska
Tra censimenti e confini: come la minoranza italiana ha navigato le acque agitate della storia jugoslava e come oggi si stia spaccando tra Slovenia e Croazia
Nel 1993 Adnan Krešmer ha sette anni e vive a Sarajevo, sotto assedio. Mentre gioca con gli amici nel cortile di casa, viene ferito gravemente alla testa da un cecchino. La disabilità provocata da quel proiettile non gli ha impedito di diventare un atleta di pallavolo seduto. Nostra intervista
Il 6 febbraio scorso è andata in onda in prima serata la fiction RAI "La rosa dell'Istria". È la terza pellicola prodotta dalla tv pubblica negli ultimi venti anni dedicata al tema del confine orientale, alle foibe e all'esodo. Il commento dello storico Eric Gobetti
L'8 febbraio di quaranta anni fa a Sarajevo prendevano il via i Giochi Olimpici Invernali, uno degli eventi, non solo sportivi, più riusciti e ricordati della storia della ex Jugoslavia
Alla commemorazione in memoria dei tre inviati Rai, Luchetta, D'Angelo e Ota uccisi trent'anni fa a Mostar est, Andrea, figlio di Marco, ha parlato di "sofferenza che non cancella le responsabilità". E ha chiesto alle autorità di opporsi "a chi ha bisogno dell'odio per difendere il suo potere" e tiene la città ancora sotto scacco
A cento anni dalla nascita, una mostra a Bucarest ricorda Monica Lovinescu, intellettuale ed autrice radiofonica per Radio Europa Libera, una delle voci più rispettate dell'opposizione democratica al regime totalitario comunista di Nicolae Ceaușescu
Ci sono stati non ebrei che durante l'Olocausto hanno salvato vite umane, anche a rischio della propria di vita. Quest'anno, per la ricorrenza della Giornata della Memoria proponiamo tre storie di Giusti tra le nazioni nell'allora Jugoslavia, selezionate da Božidar Stanišić
Il 28 gennaio 1994 tre inviati Rai, Marco Luchetta, Dario D'Angelo e Alessandro Ota vengono uccisi a Mostar da una granata. Dopo quel tragico evento è nata la Fondazione Luchetta. Intervista a Daniela Schifani Corfini, vedova di Marco Luchetta
Il 30 settembre 1993, durante l’assedio di Sarajevo, mentre cadevano granate di mortaio, Mario Boccia scattò una foto: un uomo e una donna, che corrono tenendosi per mano. Solo anni dopo scopre che l'uomo fotografato è il poeta, recentemente scomparso, Hadžem Hajdarević con la sua compagna
A 80 anni dalla sua fondazione, Diego Zandel riflette sul destino della Jugoslavia federale e socialista. Un viaggio intimo e personale per rispondere garbatamente allo storico Eric Gobetti, e arricchire il dibattito sulle sorti di un paese nato con grandi speranze e morto nella violenza