La Commissione europea ha pubblicato venerdì il suo terzo e ultimo rapporto sul processo di liberalizzazione dei visti Schengen con il Kosovo, avviato nel 2012.
Il Montenegro ha aperto lunedì 21 altri due capitoli dei negoziati d'adesione all'Unione europea, quelli relativi a Trasporti (numero 14) ed Energia (numero 15). Si tratta di due capitoli considerati facili, in cui il Montenegro è già "moderatamente preparato" nell'armonizzazione della legislazione interna al diritto UE Salgono così a 22 su 35 i capitoli di negoziati sull'acquis europeo aperti dal piccolo paese adriatico, di cui due (quelli su educazione e ricerca) già provvisoriamente chiusi.
I “Progress report” sono lo strumento attraverso i quali la Commissione europea valuta lo stato di avanzamento dei Balcani occidentali e della Turchia nei preparativi per l'adesione all'UE.
L'Alto rappresentante per la politica estera dell'UE Federica Mogherini e il premier kosovaro Isa Mustafa hanno firmato ieri a Bruxelles l'Accordo di Stabilizzazione e Associazione (ASA) tra Kosovo ed Unione europea.
“Sono convinta che in futuro sarà necessario costruire un qualche tipo di barriera o ostacolo fisico [alla frontiera]. Ma non affrettatevi a fare confronti con Srebrenica o con i campi di concentramento [...]. Mi piacerebbe evitarlo, ma non vedo in che altro modo sia possibile difendersi”.
Nessuna novità di rilievo nel processo di normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Kosovo, dopo l'incontro di ieri sera a Bruxelles tra i premier Aleksandar Vučić e Isa Mustafa in presenza del numero uno della diplomazia Ue Federica Mogherini.
Si allontana, a data da destinarsi, la prospettiva dell'ingresso di Romania e Bulgaria nell'area Schengen. La questione doveva essere discussa nel prossimo Consiglio “Giustizia e affari interni” dell'UE, previsto in Lussemburgo l'8 ottobre.
Un miliardo di euro di aiuti dall'Unione europea. Questa, secondo il governo ad-interim greco, la somma di cui Atene avrebbe bisogno per fronteggiare la crisi rifugiati e richiedenti asilo nel paese. Lo ha dichiarato il ministro dell'Economia Nikos Christodoulakis, aggiungendo, però che le speranze di ricevere un aiuto di tali proporzioni sono piuttosto scarse.
E' stato approvato nella notte dal parlamento di Atene, con 229 voti a favore e 64 contrari, il primo pacchetto di riforme che Alexis Tsipras ha concordato a Bruxelles per evitare la "Grexit", l'uscita della Grecia dall'area euro e, potenzialmente, dall'Unione europea.
“Serbia e Macedonia sono diventate il canale in cui convogliare l'ondata di rifugiati che in UE nessuno sembra voler accogliere”. Sono parole dure, quelle con cui Gauri van Gulik, vice-direttore di Amnesty International per l'Europa e l'Asia centrale descrive la situazione sempre più preoccupante nei Balcani occidentali.
L'obiettivo era quello di definire una “road map” capace di portare la Macedonia alle elezioni anticipate, fissate per l'aprile 2016. Obiettivo mancato.
Martedì 2 giugno il Commissario europeo Johannes Hahn ha condotto una negoziazione maratona con i rappresentanti dei quattro principali partiti politici del paese (VMRO-DPMNE, SDSM, DUI e PDSh). Alla fine della giornata si è concordato su una sola cosa: elezioni politiche anticipate per il prossimo aprile.
Non saranno discusse domani a Pristina, come precedentemente annunciato, le proposte di modifica costituzionale che dovrebbero dare luce verde alla creazione del Tribunale speciale sui presunti crimini dell'UÇK.
Si è concluso senza significativi passi in avanti l'incontro di ieri a Strasburgo tra il premier macedone Nikola Gruevski (VMRO) e il leader dell'opposizione socialdemocratica Zoran Zaev. I due politici si sono incontrati nella cornice del dialogo, facilitato dall'Unione europea, teso alla ricerca di una soluzione all'impasse politica che attanaglia il paese, provocata dallo "scandalo intercettazioni" ed esacerbata dal sanguinoso scontro tra polizia ed un gruppo armato albanese a Kumanovo.
L'ambasciatrice tedesca a Skopje, Christine Althauser, ha dichiarato in una tavola rotonda tenutasi nella capitale macedone che servirebbero delle dimissioni per garantire indagini credibili in merito alle accuse di abuso di potere mosse dall'opposizione alla compagine governativa.
In Albania l'opposizione ha introdotto al dibattito parlamentare una proposta di legge che mira a limitare i commenti offensivi e diffamanti postati dai lettori sui portali web, individuando i gestori dei portali come responsabili di quanto viene pubblicato dagli utenti.
Il Parlamento della Bosnia Erzegovina ha adottato ieri mattina una dichiarazione di impegno a proseguire nel percorso di integrazione europea, adottando le riforme necessarie.
Si è concluso con un nulla di fatto il primo incontro tra il nuovo governo greco targato SYRIZA e i partner europei, nella riunione dei ministri delle Finanze dell'Ue (Eurogruppo) tenuto ieri a Bruxelles.
Muro contro muro. Si fa sempre più complessa e tesa la situazione politica in Macedonia. Lunedì, il leader dell'opposizione socialdemocratica (SDSM), Zoran Zaev, ha accusato il governo del premier Nikola Gruevski di utilizzare i servizi segreti per sorvegliare illegalmente attivisti, giornalisti, accademici, giudici e politici, sia dell'opposizione che della stessa maggioranza.
Al voto di domenica scorsa gli elettori hanno scelto ancora di affidarsi alla linea del presidente Petro Poroshenko, che promette di portare l'Ucraina più vicina all'Europa. Ma la situazione nell'est del Paese è ancora molto critica
Dopo il no allo status di candidato per l'Albania del Consiglio europeo dello scorso dicembre il via libera è arrivato infine oggi, a seguito del Consiglio affari generali Ue.
A scrutinio quasi ultimato (85% delle schede) l'eurovoto in Bulgaria segna il largo successo del movimento di centro-destra GERB (Cittadini per lo sviluppo europeo della Bulgaria), guidati dall'ex premier Boyko Borisov.
Le elezioni europee (22-25 maggio) sono ormai alle porte. I risultati elettorali e la composizione del prossimo parlamento di Bruxelles, questa volta assumeranno un significato politico importante ed inedito. Per la prima volta, infatti, la nomina del prossimo presidente della Commissione europea dovrà tenere conto dei risultati elettorali.
Gli abitanti della regione autonoma della Găgăuzia, Moldavia, si sono recati domenica 2 febbraio alle urne in un referendum ritenuto illegale dall'esecutivo di Chișinău e dal tribunale di Comrat, capoluogo della regione.
Il 5 dicembre scorso i ministri degli Interni dell'UE hanno adottato la tanto temuta “clausola di sospensione” per quanto riguarda il regime di visti liberalizzati nei confronti di paesi terzi. Quest'ultima potrà essere applicata già tra poche settimane.
Radio Free Europe è riuscita a visionare una bozza della dichiarazione finale del summit di Vilnius, previsto per i prossimi 28 e 29 novembre, il terzo promosso dall'Unione europea all'interno della cosiddetta Eastern partnership, con la quale l'Unione governa le relazioni con l'area ex-sovietica ai suoi confini.