Nikos Anastasiades è il nuovo presidente della Repubblica di Cipro. Il leader del partito conservatore Unione Democratica (Disy) ha vinto il ballottaggio con lo sfidante Stavros Malas, sostenuto dal partito comunista (Akel).
Lo scorso gennaio il tribunale di Belgrado, giudicando sul ricorso presentato dall'ex internato Mujo Vatreš, ha ordinato per la prima volta il risarcimento di un cittadino bosniaco per la detenzione subita nei campi di internamento creati in Serbia negli anni '90.
Questa mattina il premier bulgaro Boyko Borisov ha annunciato nel parlamento di Sofia le dimissioni del governo da lui presieduto. Borisov ha poi dichiarato che il partito di centrodestra GERB, di cui è leader indiscusso, non intende partecipare al prossimo “governo elettorale” che, con tutta probabilità, porterà la Bulgaria a elezioni anticipate.
“Boyko Borisov, dove sei? Scendi in strada con noi!”. In una sera uggiosa di metà febbraio, la folla che ha circondato il parlamento di Sofia chiama il suo primo ministro. Ma l'invito scandito alla luce dei lampioni ha il suono della minaccia. E sembra segnare la fine di un ciclo politico, a pochi mesi dalle prossime elezioni generali.
Il primo turno delle elezioni presidenziali tenute ieri a Cipro non è stato sufficiente ad eleggere il nuovo capo dello stato. Nikos Anastasiades, leader del partito conservatore Unione Democratica (DISY) ha ottenuto il 45,46%. Al secondo posto, col 26,91% si è piazzato Stavros Malas, sostenuto dal partito comunista (AKEL). I due andranno al ballottaggio domenica prossima.
Pristina: bambini giocano sulle lettere d'acciaio alte tre metri del monumento "NEWBORN", inaugurato esattamente cinque anni fa il 17 febbraio 2008, alla dichiarazione d'indipendenza del Kosovo. Agosto 2011
Nel prossimo censimento della popolazione, il primo dopo la guerra, i cittadini bosniaci non potranno dichiararsi semplicemente tali, ma dovranno definirsi etnicamente come serbi, croati, o bosgnacchi.
La lotta (libera e greco-romana), uno degli sport nobili ereditati dalle olimpiadi classiche, è destinata a sparire dal programma di quelle moderne, a partire dal 2020. La decisione, presa dal comitato esecutivo del CIO non è definitiva, e dovrà essere ratificata dall'assemblea il prossimo settembre. Le speranze di salvare la lotta, però, sembrano ridotte al lumicino.
Gli ultimi dati sulle rimesse di chi emigra per lavoro dalla Moldavia parlano chiaro: due terzi delle rimesse arrivano dalla Russia, solo una piccola parte dall’UE.