La guerra in Bosnia Erzegovina è iniziata per un "piano di destabilizzazione" ordito dall'Arabia Saudita e da Al Qaeda, in combutta con la Nato, gli Stati Uniti e l'Unione Europea. Durante la guerra i cittadini di Sarajevo non sono stati bombardati dall'esercito di Mladić, ma si sono bombardati da soli. Srebrenica, infine, non è mai esistita (gli omicidi di massa perpetrati nel luglio del '95 dall'esercito e dalla polizia serbo-bosniaca sono un'invenzione).
Sobe/Stanze è il titolo del festival internazionale di street art ospitato dalla cittadina croata di Vodnjan (Dignano) nel mese di agosto. Per il secondo anno consecutivo il comune della città ha messo a disposizione di alcuni artisti i muri di luoghi dismessi dietro cui si aprono stanze o spazi da rioccupare e valorizzare.
Nel 2004 Ramil Safarov, un ufficiale azero, era a Budapest per partecipare a un corso di inglese organizzato dalla Nato. Ha ucciso con 16 colpi d'ascia Gurgen Margaryan, un altro partecipante, mentre quest'ultimo dormiva nella sua stanza. Safarov era lucido, l'omicidio volontario e premeditato, l'omicida impenitente. Il movente? Margaryan è armeno. La giustizia ungherese l'ha condannato all'ergastolo, esplicitamente escludendo per l'efferatezza del crimine provvedimenti che riducessero la pena a meno di 30 anni.
E' arrivato anche il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, per inaugurare stamattina la seconda linea della metropolitana di Sofia, capitale della Bulgaria. In mattinata Barroso, invitato speciale del primo ministro Boyko Borisov, visiterà alcune delle stazioni e parteciperà alle cerimonie insieme al presidente Rosen Plevneliev e a una folta delegazione di ministri.
"Questo ponte fu eretto, al tempo del più grande tra i sultani, Süleyman figlio di Selim (che durino ancora a lungo la sua salute e la sua sicurezza) dal suo visir Mustafa Paşa. Che Dio lo protegga per la costruzione del ponte, frutto del suo comando: la più duratura tra le sue opere buone, destinata all'eternità".
Piazza Syntagma, moderna agorà della democrazia greca, è a pezzi. La piazza di Atene, situata di fronte al parlamento greco, in questi anni è stata ridotta a campo di battaglia da numerose manifestazioni sfociate in guerriglia urbana.
In Georgia, architetti contemporanei hanno modo di sperimentare idee originali in contesti dove questo normalmente non avviene: dogane, punti di confine, aeroporti e stazioni di servizio.