Sembrava cosa fatta o quasi, la presidenza di turno dell’Ue in capo alla Repubblica Ceca pensava di mettere all’ordine del giorno di oggi 23 novembre la questione della liberalizzazione dei visti per il Kosovo. Nei giorni scorsi era stato detto che durante l’odierna riunione degli ambasciatori UE, tecnicamente il Comitato dei rappresentanti permanenti (COREPER), si sarebbe persino adottato un testo per l’accordo sulla liberalizzazione dei visti per il Kosovo.
Diverse migliaia di persone hanno manifestato domenica pomeriggio nel centro di Mitrovica Nord su appello della Lista Srpska. Il presidente di questo partito tele-guidato da Belgrado, Goran Rakić, ha sottolineato le due richieste della comunità serba del Kosovo: la formazione (attesa dall'estate 2015) di un'Associazione di comuni a maggioranza serba del Kosovo e il ritiro della decisione del governo kosovaro sulla reimmatricolazione dei veicoli con targhe rilasciate in Kosovo dalla Serbia.
Riconoscimento reciproco di carte d'identità, diplomi e qualifiche professionali: a Berlino lo scorso 3 novembre sono stati firmati tre accordi tra i sei paesi dei Balcani occidentali, per facilitare la libera circolazione dei cittadini e rilanciare l'integrazione regionale.
“Più di due decenni dopo il conflitto armato in Kosovo, la coesione sociale è ancora ostacolata dall'impunità per crimini di guerra, casi irrisolti di persone scomparse, mancanza di accesso alle riparazioni per tutte le vittime di guerra, ostacoli al ritorno sostenibile degli sfollati e divisioni etniche.”
Mercoledì 12 ottobre, nell’ambito della Settimana Europea delle Regioni e delle Città , si è svolto il seminario "EU4 Balkans Youth ". Il seminario ha affrontato il tema del coinvolgimento dei giovani nelle politiche a loro dedicate, e la cooperazione che avviene in questo campo tra i paesi balcanici e l’Unione europea.
La rete di donne "Nisam tražila" (Non me la sono cercata) nata nei Balcani a seguito della denuncia di violenza sessuale da parte dell’attrice Milena Radulović a carico di un suo ex docente, Miroslav Aleksić, oggi pomeriggio scenderà in piazza in diverse città della Bosnia Erzegovina, dopo l’ennesimo femminicidio, al grido di "Naš bol je vaš sram".
Il Nobel per la Pace è stato assegnato quest'anno all’attivista dissidente bielorusso Ales Bialiatski, all’organizzazione per i diritti umani russa "Memorial" e all’associazione per i diritti umani ucraina "Center for Civil Liberties".
L'Unione europea invierà una "missione civile" in Armenia lungo il confine con l'Azerbaijan per "creare fiducia" tra i due paesi e aiutare a delineare i confini. Lo hanno annunciato i rappresentanti dei due paesi oggi dopo un incontro a cui hanno partecipato anche Ue e Francia a Praga.
La tessitura è stata per centinaia di anni un'arte molto apprezzata in Armenia e in tutto il Caucaso. Un mestiere che però ora, dopo essere sopravvissuto a imperi e cambiamenti culturali, si trova ad affrontare una minaccia esistenziale, in parte dovuta alla diminuzione del numero di tessitori, in parte alla domanda limitata di tappeti tradizionali.