Ciascuno di noi, ciascuna famiglia, in questi giorni sta come in una bolla: rarefatti i contatti sociali, se non attraverso l'etereo e impalpabile web o la più corposa voce al telefono.
E' un senso di attesa preoccupata quella vissuta da molti cittadini del sud-est Europa, di Turchia e Caucaso. Il virus non si è ancora ampiamente diffuso ma la consapevolezza di sistemi sanitari spesso precari e con poche risorse e di sistemi politici destrutturati non rassicura. Tutt'altro.
In settimana approfondimenti da Serbia, Albania, Caucaso del nord, Georgia, Macedonia del Nord, Croazia e Romania. Tutti raccolti in un dossier.
Appello! In tempi di coronavirus decine di attivisti e attiviste di paesi dell'Europa sudorientale hanno lanciato un appello affinché rifugiati e migranti siano tutelati senza discriminazioni ed esclusioni
È quando si è forzatamente isolati che emerge prepotente il valore del senso di comunità. Il coronavirus colpisce potenzialmente tutti ed è quindi più facile – anche se non scontato – che si reagisca compatti. Ora è il tempo della resistenza, sociale ed istituzionale, e della solidarietà con chi si trova più esposto. Dopo sarà tempo di valorizzare questa tragica esperienza come forza per un cambiamento sociale.
Partendo dal rafforzamento del senso di comunità, in chiave aperta ed inclusiva: le nostre vite sono in questi giorni gravemente condizionate, ma pensiamo alla tragedia siriana e quanto sta influendo da anni su centinaia di migliaia di famiglie costrette alla fuga.
Questa settimana abbiamo seguito questi due tracciati: da una parte, grazie ai nostri corrispondenti, abbiamo raccontato come i paesi del sud-est Europa stanno reagendo all'emergenza Covid-19, qui il dossier. Dall'altra abbiamo continuato, in un altro dossier, ad approfondire tematiche legate alla crisi dei rifugiati lungo il confine tra Grecia e Turchia. Buona lettura.
La casa è un luogo che ci protegge, culla dei nostri affetti, rifugio sicuro. Ed è per questo che uno dei motti più efficaci che hanno contraddistinto il processo di allargamento europeo è stato “Europa casa comune”. Ma casa di chi?
Martedì, in segno di unità la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, il rappresentante della Croazia in quanto presidente di turno dell'Ue Andrej Plenković e il presidente del Parlamento europeo David Sassoli si sono recati in Grecia.
Solo da quest'ultimo sono però arrivate parole a sottolineare che il progetto politico dell'Unione europea deve porsi l'obiettivo di garantire il diritto all'asilo, deve essere casa comune, deve saper accogliere. Questo non sta accadendo per le migliaia di persone che in questi giorni stanno soffrendo - e anche morendo - lungo la frontiera tra Turchia e Grecia. Gli articoli di Francesco Martino, di Deniz Şenol Sert e Ilhan Zeynep Karakılıç, di Hikmet Adal.
È perlomeno la 43ma volta nella sua carriera politica che Milorad Dodik minaccia di recidere la Republika Srpska dalla Bosnia Erzegovina. È l'ennesima lacerazione nazionalista in un paese che avrebbe quanto mai bisogno di responsabilità, mediazione e costruzione di canali di dialogo. L'approfondimento di Angelo Sasso.
Sono migliaia le sarte impiegate nell'industria tessile in Georgia. E spesso subiscono minacce, turni massacranti e misere paghe, nonostante si producano cappotti da 4000 dollari. La seconda parte di un'ampia inchiesta in cui la giornalista investigativa Tamuna Chkareuli si è recata in incognito nella fabbrica Geo-M-Tex di Tbilisi.
In altre parti della Bosnia Erzegovina si sono manifestate espressioni di intolleranza e ostilità contro i migranti. Non a Tuzla, dove il tessuto sociale della città sembra reggere, fedele alla lunga tradizione di lotte sociali, auto-organizzazione, antifascismo, comunanza di culture. Un articolo di Alfredo Sasso.
In un forno di Ditrău, cittadina della Transilvania a maggioranza ungherese, lavoravano due operai originari dello Sri Lanka. La popolazione locale, sindaco in testa, ha fatto in modo che venissero allontanati. Una vicenda disumana in cui si interseca emigrazione, scarsi diritti sul lavoro e razzismo. In settimana ce l'ha raccontata Christian Elia.
Abbiamo inoltre analizzato la delicata situazione politica in Serbia a meno di tre mesi dalle elezioni politiche ed amministrative; abbiamo raccontato in un reportage i drammatici effetti del cambiamento climatico sul lavoro delle contadine dell'Azerbaijan; infine abbiamo pubblicato un commento su quello che viene definito un tentativo di giustizia transizionale, ovvero la Corte speciale del Kosovo; e molto altro ancora. Buona lettura!
Hocus pocus, abracadabra… inizia così un approfondimento firmato da Arzu Geybullayeva sulle recenti elezioni politiche in Azerbaijan. Con una formula magica che ha però, nella realtà azerbaijana, poco a vedere con i film Disney. È piuttosto magia nera: il regime – ancora una volta – ha ampiamente truccato il voto e in Azerbaijan nel nuovo parlamento non c'è nemmeno un soffio di democrazia.
A volte alcune canzoni, con la loro magia, riescono ad attraversare i decenni ed i confini. In settimana Ahmed Burić ha dedicato un suo pezzo alla canzone "Bella ciao", spaziando dalla versione cantata nel 1969 da Boris Dvornik, attore leggendario del cinema jugoslavo, passando dalle Sardine per arrivare all'inaugurazione di Rijeka/Fiume 2020 Capitale europea della cultura.
Abbiamo inoltre dedicato un approfondimento alle - tiepide - reazioni nei Balcani alla proposta della Commissione europea su nuovi criteri per l'allargamento; abbiamo affrontato con l'approccio del datajournalism la qualità del trasporto su rotaia in Grecia; abbiamo infine pubblicato - tra le molte cose - un reportage sulle miniere di cromo in Albania. Buona lettura!
Benché vi siano paesi europei come Polonia, Bulgaria e Romania che sembrano propendere per il contrario, l’UE intende abbandonare il carbone entro il 2050. Non basta però puntare sulle rinnovabili se le banche europee, nonostante gli impegni dichiarati, continuano a investire nel carbone. In settimana Gianluca De Feo ne ha scritto nel contesto del nostro network Edjnet.
La storia recente dell'Azerbaijan – dove tra l'altro domenica si vota per le politiche – può essere scritta con le tracce di petrolio. Ed è una storia drammatica per i cittadini del paese e per l'ambiente: un articolo di Marilisa Lorusso.
Abbiamo poi pubblicato un aggiornamento sulla situazione degli sfollati interni in Serbia; in vista dell'assegnazione degli Oscar abbiamo scritto di "Honeyland", film macedone e infine – tra le altre cose – abbiamo guardato alla Brexit dal punto di vista dei Balcani. Buona lettura!
Il Giorno della Memoria è un ricordo quanto mai necessario delle vittime della violenza di nazismo e fascismo ed un'opportunità, nel nostro quotidiano, di non dare per scontata una società democratica e rispettosa dei diritti.
In tal senso questa settimana Božidar Stanišić ci ha regalato una storia emblematica. Quella di Ženi Lebl, giovane ebrea nata e cresciuta in Serbia durante il periodo dell’occupazione nazista. Prigioniera prima nei lager tedeschi e poi nel campo di Goli Otok.
Abbiamo poi pubblicato un'inchiesta sulle compravendite fantasma di immobili in Croazia; un reportage sulla riforma delle cure psichiatriche in Moldavia; abbiamo scritto delle insopportabili minacce ricevute dal giornalista bosniaco Dragan Bursać; e molto altro. Buona lettura!
In evidenza! In occasione dell'inaugurazione di Fiume Capitale europea della cultura 2020, OBC Transeuropa, l'ISREC e il Comune di Lucca propongono un incontro di crowdsourcing di testimonianze sulla storia di Fiume.
La Serbia è avvolta da settimane in una cappa di smog. Ma per il suo presidente Aleksandar Vučić è un buon segnale, significa che l'economia è in ripresa: la gente ha più soldi per acquistare macchine e le industrie stanno aumentando la produzione. Un'analisi – più seria di quella presidenziale – a firma di Antonela Riha.
Ferrovia vs trasporto su gomma per ridurre l'inquinamento? Ma sono concorrenziali i treni? Con Edjnet abbiamo realizzato un'ampia inchiesta sui treni in Europa. Don't Miss the Train ci racconta di velocità di percorrenza, costi dei biglietti, tempi medi per raggiungere una stazione: dalla Svezia al Belgio, dalla Slovenia alla Bulgaria.
Inoltre, in settimana: avviato un nuovo filone di indagine del nostro progetto Esvei dedicato alla cybersecurity; le motivazioni del premio OBCT assegnato al Trieste Film Festival; un'intervista sulla valorizzazione del formaggio di capra in Albania; un racconto sull'Adriatico e Capo d'Otranto; un approfondimento sugli scambi commerciali tra Serbia e Croazia; e molto altro. Buona lettura!
Save the date!A Trento, martedì 28 gennaio, la direttrice di OBCT Luisa Chiodi, Leonora Zefi e Marco Boato parleranno del libro "Dialogo sull'Albania", edizione di testi di Alexander Langer e Alessandro Leogrande
E' fondamentale esserci e partecipare alle politiche che si terranno il prossimo 9 febbraio in Azerbaijan, nonostante il rischio siano una farsa. Non ha dubbi Rasul Jafarov, noto avvocato difensore dei diritti umani ed ex prigioniero politico che intende candidarsi col partito REAL. Un'intervista a firma di Claudia Ditel.
Ci siamo anche noi al Trieste Film Festival che si apre oggi. Anche quest'anno infatti, ad uno dei documentari in concorso, verrà assegnato un premio da Obct. Nicola Falcinella ci racconta questi sette giorni di proiezioni tutte dedicate all'est Europa.
Save the date! Il 24 gennaio a Fiume Capitale europea della cultura 2020, OBC Transeuropa e ANVGD Torino propongono un incontro di crowdsourcing di testimonianze sulla storia della città