Una promessa mancata è come una bugia? Se è così l'Ue sta perdendo sempre più credibilità nei Balcani. Non per colpa delle sue istituzioni. La Commissione insiste da mesi sull'apertura dei negoziati di accesso con Albania e Macedonia del Nord. Ma la Francia si è messa di traverso. L'analisi di Gentiola Madhi.
Trasformare Belgrado in una “grande metropoli moderna”. Rischia di essere solo una grande bugia questa promessa del presidente serbo Vucic. Belgrado sta infatti affondando sotto i cantieri, che però non vanno al cuore dei problemi infrastrutturali della città ma rischiano solo di affossarne l'identità. L'articolo di Milica Čubrilo Filipović.
Save the date! L'unificazione europea e i Balcani: a Bertinoro, per parlare di allargamento, oggi e domani saranno presenti molti esperti di OBC Transeuropa
È stato di fatto uno scellerato via libera quello dato dall'amministrazione Trump alla Turchia per la drammatica operazione militare attualmente in corso sul territorio siriano. Le conseguenze geopolitiche si valuteranno nelle prossime settimane e mesi ma intanto vi sono già molte vittime tra i civili e migliaia di persone in fuga. La Rete italiana per il disarmo denuncia che la Turchia è uno dei principali clienti dell’industria bellica italiana.
Il prossimo 18 ottobre arriverà il via libera ad Albania e Macedonia del Nord per l'apertura dei negoziati di integrazione europea? Non è detto. Restano dubbi sul voto favorevole della Francia. L'ennesimo posticipo danneggerebbe ulteriormente la credibilità nella regione delle istituzioni Ue. L'articolo ed alcuni grafici a firma di Ornaldo Gjergji.
In settimana poi le conseguenze sui rapporti Belgrado-Pristina dopo le recenti elezioni politiche in Kosovo; un festival dedicato alle produzioni agricole locali nel nord dell'Albania; un racconto sulla solitudine a Belgrado; un'intervista a Rumena Bužarovska, scrittrice e promotrice del movimento #MeToo in Macedonia. E molto altro! Buona lettura.
Save the date! L'unificazione europea e i Balcani: a Bertinoro, per parlare di allargamento, il 18 e 19 ottobre saranno presenti molti esperti di OBC Transeuropa
Per Svetlana Aleksievič è la storia delle persone comuni a parlare più di ogni altra cosa. Ed è quest'accogliere il mondo e questi incontri che la premio Nobel ha voluto e saputo raccontare in oltre quarant’anni di attività e nei cinque libri che l’hanno resa famosa in tutto il mondo. La nostra Martina Napolitano l'ha incontrata.
Sono migliaia le persone che in condizioni disperate continuano a percorrere la rotta balcanica per entrare nell'Ue. Un fenomeno che seppur perduri da anni non ha ancora spinto le istituzioni locali e internazionali a garantire i diritti umani basilari ai migranti. Drammatica l'insufficienza dei campi di accoglienza in Bosnia Erzegovina. Nicole Corritore ha intervistato Silvia Maraone.
L'abbandono di una miniera a Vareš, cittadina di montagna della Bosnia, ha portato un regalo inatteso: un lago dalle acque cristalline. Quando il progetto di farne un sito di prova per nuove tecnologie minerarie lo ha minacciato, è diventato teatro di una vittoriosa lotta per i beni comuni. Il reportage di Marco Ranocchiari.
Situato al confine tra Macedonia del Nord e Albania, il lago di Ohrid è uno dei laghi naturali più antichi e profondi d'Europa. È nella lista del patrimonio mondiale Unesco dal 1979 ma ora, a causa di abusivismo edilizio e inquinamento, potrebbe esserne espulso. L'articolo di Ilcho Cvetanovski.
L'Adriatico milioni di anni fa era un lago. E tutt'oggi ne presenta ancora alcune caratteristiche: le sue sponde non sono mai troppo distanti. Egidio Ivetic, nel suo Quale Adriatico?, pubblicato in settimana, ci spiega perché i tempi sono maturi per immaginarlo come qualcosa di unitario e non il mare che ci divide dall'”altro”. Buona lettura!
Nell'anniversario del centenario dell'impresa dannunziana a Fiume, l'Alto Adriatico si trova quantomai diviso. A Fiume una mostra denuncia le violenze fasciste dell'occupazione italiana, dall'altra, a Trieste, a D'Annunzio si dedica per l'occasione una statua. Gli articoli di Denis Romac e di Marko Medved.
Fare giornalismo nei Balcani è sempre più un'impresa. E i giornalisti locali chiedono all'Ue un cambio di passo: occorre più schiettezza nel denunciare le tendenze repressive della libertà dei media e non si deve continuare ad inseguire la chimera della “stabilità regionale”. Un approfondimento di Matteo Trevisan sui Podgorica Media Days.
Erol Önderoğlu, giornalista turco, è un amico di Obct. Abbiamo collaborato assieme per anni sui temi della libertà dei media. Nel luglio scorso, assieme a due colleghi, era stato assolto in primo grado in un processo dove lo si accusava di “propaganda terroristica”, “giustificazione di atti criminali” e “incitazione al crimine”. Ora la procura ha fatto però appello proseguendo quello che altro non è che un tentativo di intimidire i giornalisti e i difensori dei diritti in Turchia. L'articolo di Paola Rosà.
Il 25 luglio 1992 nel villaggio di Zecovi, situato a pochi chilometri da Prijedor, in Bosnia Erzegovina, vennero uccisi 150 civili. Tra di loro 29 familiari di Fikret Bačić, tornato a fine guerra per cercarne i corpi e portare i responsabili a processo. Nel giorno della commemorazione dell'eccidio, Nicole Corritore ha raccolto la sua testimonianza.
“C'è da uscire!”, è questo lo slogan che accompagnerà i partecipanti al primo Pride mai organizzato in Bosnia Erzegovina. Dopo i fatti drammatici del 2008 la manifestazione che si terrà domenica 8 settembre sarà un'occasione di riscatto e di passi avanti per i diritti LGBT nella regione. L'approfondimento e le infografiche di Alfredo Sasso.
Subito dopo il matrimonio è iniziato ad essere un problema anche solo uscire di casa con le amiche. Poi sono arrivate le botte. La storia di Gayane, in Armenia, dove finalmente anche le istituzioni iniziano ad affrontare il problema della violenza domestica. L'articolo di Armine Avetysian.
Sono state risorse fondamentali per il Montenegro: grazie ai loro sforzi, alla loro intelligenza ed alle loro battaglie hanno aperto strade nuove, non solo per le donne montenegrine ma per l'intera comunità. Il Museo delle donne – presentato in un articolo di Damira Kalač – raccoglie le loro storie.
Il cibo è una risorsa. Spesso sprecata. Accade anche in Georgia dove si assiste ad un drammatico dualismo di eccesso e scarsità. Affrontare il problema non è semplice e i primi ostacoli arrivano proprio dalla legislazione vigente. L'approfondimento a firma di Nana Takvarelia.
Per Ilija Trojanow l'Unione europea personifica appieno il caso del dottor Jekyll e del signor Hyde. A partire dalla gestione delle risorse mondiali. Ce lo spiega nella sua “Lettera all'Europa” pubblicata in settimana. Buona lettura!
Save the Date! Quanto la produzione artistica è influenzata dalla situazione sociale, economica e politica dei territori in cui gli artisti nascono, vivono e lavorano? Alla rassegna Oriente Occidente di Rovereto (TN) interviene domenica 1 settembre Luisa Chiodi, direttrice di OBC Transeuropa (CCI)
Un sud-est Europa ormai anemico. È con sempre più insistenza che ricercatori e rappresentanti della società civile denunciano le nefaste conseguenze di una continua emigrazione da molti paesi del sud-est Europa. Partono i giovani, partono i lavoratori più qualificati, come raccontiamo in un approfondimento pubblicato in settimana.
In Bosnia c'è chi parla, in termini biblici, di “terzo esodo”, dopo quello legato alla drammatica guerra che nella prima parte degli anni '90 ha dilaniato il paese, e ad una successiva ondata migratoria legata alla crisi economica e a privatizzazioni selvagge. In un post tutti i numeri del fenomeno: più di 150.000 persone che se ne sono andate dal 2017 ad oggi, 30.000 solo nei primi mesi del 2019.
Un tempo la Aluminij di Mostar era la terza azienda della Bosnia Erzegovina per esportazioni, con la sua produzione di oltre 100.000 tonnellate di alluminio all’anno e quasi un migliaio di dipendenti. Ora è sull'orlo del fallimento. Chi ne è responsabile? Secondo Jasmin Mujanović, di cui abbiamo pubblicato un approfondimento in settimana, l'élite etno-nazionalista.
Il Danubio scorre per più di 1000 km in Romania. Una risorsa rilevante, sia in chiave di trasporto passeggeri che merci. Ma, nonostante alcuni investimenti pubblici nel settore, resta una risorsa mai adeguatamente valorizzata. L'articolo di Costel Crangan.