Benchè numericamente esigua, la comunità ebraica di Serbia è sempre più presa di mira da una schiera di gruppi ultranazionalisti. Un viaggio all'interno dei siti web, pubblicazioni e movimenti antisemiti presenti nella società serba
Confini e numero delle municipalità, competenze dei governi locali. Si chiama decentralizzazione la nuova partita politica giocata in Kosovo. Dura la contrapposizione tra governo ed opposizione. Ed i serbi del Kosovo stanno a guardare
La settimana scorsa hanno occupato in modo pacifico un'aula di un edificio a Lubiana che ospita la rappresentanza della Commissione Europea. Sono stati poi sfrattati violentemente da agenti della sicurezza privata. Continua il calvario dei cancellati, certo non lenito dall'attuale maggioranza al governo
Una manipolazione storica ed un'occasione mancata. E' così che Franco Juri, giornalista istriano, descrive la fiction "Il cuore nel pozzo". Un articolo che affronta le sfaccettature di una storia e di una geografia complessa e intricata qual'è quella istriana e giuliana, italiana, slovena, croata
Alla notizia dell'invito alla Turchia ad avviare i negoziati di adesione all'UE i media bulgari hanno dato scarso rilievo. Sintomo di indifferenza? Secondo alcuni tra i più autorevoli analisti bulgari è piuttosto un segno della maturità dei rapporti di vicinato dei due Paesi
Gli albanesi originari della regione montenegrina di Malesija, presso Podgorica, ora residenti negli USA, sono pronti ad aiutare il loro Paese natale alla condizione che il villaggio di Tuzi venga dichiarato municipalità. Hanno voce in capitolo: 80.000 albanesi originari di questa regione, il doppio di quelli che attualmente vi risiedono, vivono negli Stati Uniti
Il Kosovo sull'orlo del disastro? Da piccoli segnali quotidiani sembrerebbe di no. Il Kosovo del 2005 è un Kosovo diverso da quello del 1999. Il punto di vista di un operatore sul campo. Continuiamo con la pubblicazione di lettere che ci vengono inviate dai Balcani
Il 13 febbraio Diyarbakir attendeva la visita del Primo Ministro Erdogan, poi rimandata per motivi di salute. L'intervista del quotidiano Birgun al sindaco della città, del partito curdo Dehap: la questione della cittadinanza in Turchia e il ruolo svolto dai Curdi nell'avvicinamento del Paese all'Europa
Migliaia di case vendute da un'agenzia statale croata all'insaputa dei legittimi proprietari, profughi in Serbia. Una variazione criminal-affaristica sul tema della pulizia etnica, che potrebbe mettere a rischio il percorso europeo della Croazia. Il caso della famiglia Dupor raccontato dal quotidiano britannico The Independent. Profughi di cui nessuno vuol sentire parlare
"Aspettavamo la storia ed invece é arrivata la fiction... La realtà io me la sento nel corpo, quest'agglomerato di cellule che hanno geni misti, e solo poco meno di tre quarti sono italiani, gli altri sono sloveni. Misti come le nostre terre..." L'autrice di questo scritto, triestina, racconta come ha vissuto la visione di "Il cuore nel pozzo". Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Un clima di nazionalismo insopportabile sta inquinando i rapporti tra Italiani, Croati e Sloveni. Giacomo Scotti, giornalista e scrittore di Fiume/Rijeka, racconta il clima di questi giorni e nella propria analisi contestualizza i fatti storici per i quali oggi in Italia si celebra il giorno del ricordo. Pubblichiamo ampi stralci dell'intervista realizzata in collaborazione con Radio Onda d'Urto
Solo con la caduta di Ceausescu il Paese ha cominciato a riconoscere le responsabilità romene nell'Olocausto e nei crimini commessi dal regime del generale Antonescu, alleato di nazisti e fascisti, nei confronti della comunità erbaica. Ciò che negli anni del comunismo era stato rimosso emerge ora: tra lo stupore e l'incredulità dei romeni.
Non è una ricostruzione storica, ma un'occasione per aprire una riflessione su di un periodo oscuro. Così "Il cuore nel pozzo", la controversa fiction sulle foibe prodotta dalla Rai e da Rizzoli audiovisivi, nelle parole di Leo Gullotta/Don Bruno. L'intervista, in collaborazione con Radio Onda d'Urto, è stata realizzata prima della messa in onda del film
Dure reazioni in Croazia alla proiezione dello sceneggiato televisivo "Il cuore nel pozzo", prodotto dalla Rai e dalla Rizzoli audiovisivi. Secondo il quotidiano di Fiume/Rijeka Novi List, si tratta del peggior film di propaganda mai realizzato. L'opinione di Furio Radin, rappresentante della minoranza italiana al Parlamento di Zagabria, e della Unione dei Soldati Antifascisti. Tace la Zagabria ufficiale
Le inseparabili vicende dei profughi serbi, croati e bosniaci. La dimensione regionale del diritto al ritorno e il sistema della proprietà sociale in ex Jugoslavia. Il percorso di integrazione europea della Croazia, il caso simbolo di Krstina Blecic e la campagna in corso in vista del giudizio di Appello presso la Corte dei Diritti Umani di Strasburgo. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
E' stato eletto nell'Assemblea del Kosovo, nonostante il boicottaggio delle elezioni della maggior parte degli elettori serbi. Ora ha accettato l'incarico di Ministro per il ritorno e le minoranze. Si chiama Slavisa Petkovic, nuovo arrivato sulla scena politica Kosovara. I serbi lo attaccano, il governo di Haradinaj loda la sua disponibilità a collaborare. Una vicenda esemplare della schizofrenia istituzionale del Kosovo.
In "Viaggio verso il sole" (1999) aveva raccontato la condizione delle minoranze nel proprio Paese attraverso la storia dell'amicizia tra un giovane turco e un giovane kurdo. Ora, con "Aspettando le nuvole", nelle sale turche dal 7 gennaio, la giovane regista Yesim Ustaoglu parla dei Greci del Mar Nero. La intervista del quotidiano "Radikal"
Cresce nel Paese il sentimento antiamericano, per la crescente instabilità regionale, la preoccupazione per le sorti della minoranza turca e i continui attacchi ai convogli. 30.000 cittadini iracheni voteranno in Turchia. La tensione tra Kurdi e Turkmeni e il referendum dei Kurdi iracheni per l'indipendenza. I movimenti di popolazione nell'Iraq del nord e il latente confronto Usa-Iran
Dopo le inquietanti dichiarazioni negazioniste e antisemite apparse sulla rivista della gioventù islamica SAFF e sulla Televisione Alfa di Sarajevo, cala un assordante silenzio nel Paese che per primo in Europa ha visto ripetersi l'orrore dei campi di concentramento. Nella giornata della memoria, pubblichiamo un commento su questa vicenda da parte del settimanale Feral Tribune
"Il Turco non ha altro amico che il Turco." E' questo lo slogan dei Lupi Grigi dell'MHP, Partito di Azione Nazionale, al governo dopo le elezioni del 1999 ed ora tornati alle retorica militante e xenofoba delle origini. La lunga teoria di attacchi nei confronti di Greci, Kurdi e giovani di sinistra, la paranoia identitaria, l'opposizione al "cosmopolitismo"
Crescono le preoccupazioni nella Serbia del sud all'approssimarsi dei colloqui sullo status definitivo del Kossovo. Con la riforma del proprio esercito, necessaria per conformarsi agli standard Nato, Belgrado progetta un Comando Unificato nell'area a maggioranza albanese di Presevo e Bujanovac. Le reazioni nella zona, all'indomani dell'incidente che è costato la vita ad un giovane Albanese
Gli anni '90 hanno causato nei Balcani ingenti movimenti di popolazione, la distruzione di molte proprietà e l'occupazione di altre. E' avvenuto anche per la Croazia. Con un taglio giuridico in questa tesi di laurea si analizza il rientro della minoranza serba in Croazia.
In questa tesi di laurea si ripercorre il drammatico esodo delle comunità italiane dalle regioni da loro abitate e passate, dopo la seconda guerra mondiale, alla Jugoslavia. Riportiamo una breve introduzione a cura dell'autore della tesi ed il testo integrale di quest'ultima.
Un giovane albanese è stato ucciso da militari serbo-montenegrini mentre illegalmente attraversava il confine tra la Serbia e la Macedonia. Mentre la comunità albanese torna a chiedere la smilitarizzazione dell'area, da Belgrado Dusan Janjic, del forum delle relazioni interetniche, chiede che al confine i militari vengano sostituiti dalla polizia. Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
In Vojvodina si fanno più insistenti le richieste di autonomia. Decentramento a favore delle comunità serbe del Kossovo? Perché non garantire lo stesso alla minoranza ungherese in Vojvodina?
A che punto è la Serbia a distanza di oltre quattro anni dalla caduta del regime di Milošević? Ne parliamo col professor Aljoša Mimica, sociologo e docente all'Università di Belgrado, uno dei fondatori del Circolo di Belgrado, il gruppo di intellettuali che negli anni novanta cercò di fare muro contro la degenerazione della cultura e della società in Serbia
L'attivista per i diritti umani Natasa Kandic ha causato una vera e propria tempesta in Serbia. L'associazione che guida, l' Humanitarian Law Centre, ha infatti accusato i servizi segreti di aver coperto i crimini di guerra commessi dalle unità serbe in Kossovo. Con tanto di nomi e cognomi. Riportiamo il testo da lei pubblicato su B92.
La scorsa settimana alla periferia di Atene due giovani albanesi hanno sequestrato un autobus con 26 persone a bordo, prendendole tutte in ostaggio. Un atto che i due sequestratori hanno voluto imporre come "eroico", ma che la maggior parte dei loro connazionali ha condannato duramente. Forte il timore di atti di razzismo sugli albanesi che vivono e lavorano in Grecia
Il governo sloveno prima commissiona una ricerca e poi la secreta. Perché? Non è ancora chiaro, probabilmente veniva sostenuto che alle minoranze nazionali occorre garantire più diritti. Un articolo di Borut Mekina tratto da TOL e tradotto a cura di Osservatorio sui Balcani.
Rappresentante della coalizione "Povratak" (Ritorno) nella Assemblea del Kosovo tra 2001 e 2004, a capo della Lista Serba per il Kosovo e Metohija nel corso delle recenti elezioni, Oliver Ivanović è uno dei principali esponenti politici dei Serbi del Kosovo. Nostra intervista