Pesanti sentenze di primo grado contro il "gruppo di Kumanovo" responsabile dei gravi scontri con la polizia macedone nel maggio 2015. Un giudizio che però non rimuove le ampie zone d'ombra sulla vicenda
Il significato della sentenza all'ergastolo per genocidio e crimini di guerra emessa dal TPI a carico di Ratko Mladić, ex comandante delle forze serbo-bosniache, per voce del collaboratore di OBCT Alfredo Sasso (24 novembre 2017)
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Pochi media in Serbia si sono concentrati sulle motivazioni della condanna all’ergastolo per Ratko Mladić. Scarse le parole sui crimini compiuti dall’ex comandante, come se il passato non esistesse
Il collaboratore di OBCT Alfredo Sasso è intervenuto a Radio Colonia sulla condanna all’ergastolo dell’ex comandante delle truppe serbo-bosniache, Ratko Mladić, per crimini contro l'umanità e per il genocidio di Srebrenica (23 novembre 2017)
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La condanna all'ergastolo di Ratko Mladić ha provocato in Bosnia Erzegovina reazioni opposte, a causa di un mancato processo di elaborazione comune del passato. Alfredo Sasso, collaboratore di OBCT, ne parla a Radio Beckwith (23 novembre 2017)
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Ergastolo per genocidio e crimini contro l’umanità. È questa la sentenza emessa il 22 novembre dal Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia nei confronti dell’ex capo militare dell’esercito serbo-bosniaco
Wolfgang Petritsch è stato Alto Rappresentante in Bosnia Erzegovina fra il 1999 e il 2002. Un suo commento sulla condanna in primo grado all'Aja di Ratko Mladić
Alfredo Sasso, collaboratore di OBCT e da Srebrenica l'operatrice dell'Ong Cesvi Azra Ibrahimović, analizzano la sentenza a carico di Ratko Mladić, tra reazioni divise e possibili conseguenze in Bosnia Erzegovina (22 novembre 2017)
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L'ex comandante delle truppe serbo-bosniache, Ratko Mladić, è stato condannato dal TPI all'ergastolo. Il commento di Alfredo Sasso, collaboratore di OBCT, andato in onda su Radio Onda d’Urto (22 novembre 2017)
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La sentenza di condanna all'ergastolo del generale serbo-bosniaco Ratko Mladić emessa dal TPI, nel servizio del collaboratore di OBCT Alfredo Sasso andato in onda nel GR di Radio Inblu (23 novembre 2017)
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Condanna all'ergastolo per l'ex comandante dell'esercito serbo bosniaco, colpevole di genocidio e complicità in genocidio per i fatti di Srebrenica, crimini contro l'umanità, deportazione, persecuzione. E' la sentenza di primo grado pronunciata oggi, 22 novembre, dalla Corte del Tribunale Penale Internazionale dell'Aja presieduta dal giudice Alphons Orie.
Il Tribunale Internazionale dell'Aja ha condannato all'ergastolo l'ex comandante delle truppe serbo-bosniache. La sentenza nei dettagli e le prime reazioni in Bosnia, con Dragan Petrović, corrispondente Ansa da Belgrado, e Alfredo Sasso di OBCT (22 novembre 2017)
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Il 21 novembre il giornalista Oğuz Güven di Chumhuriyet è stato condannato a 3 anni di carcere. A Radio Inblu Dimitri Bettoni, corrispondente di OBCT da Istanbul, aggiorna sulle continue violazioni della libertà di espressione e di stampa in Turchia (22 novembre 2017)
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Alfredo Sasso, collaboratore di OBCT, ha riassunto il significato della sentenza all’ergastolo a carico dell’ex comandante delle truppe serbo-bosniache, Ratko Mladić, alla trasmissione “Pomeriggio InBlu” (22 novembre 2017)
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Il ministro degli Esteri kosovaro Behgjet Pacolli si scontra con l'amministrazione dello stato sulla proprietà del Grand Hotel Pristina, simbolo della città e oggi semi-abbandonato. Una situazione che rischia di provocare un evidente conflitto di interessi
E' stato arrestato ed è a processo negli Stati Uniti Reza Zarrab, businessman iraniano con doppia cittadinanza turca. Un caso intrecciato alle vicende interne e internazionali della Turchia negli ultimi anni
Il presidente del principale partito romeno, Liviu Dragnea, accusato di aver sottratto fondi per decine di milioni di euro quando era un amministratore locale
Domenica 5 novembre migliaia di persone sono tornate in piazza in Romania per protestare contro la riforma della giustizia voluta dalla maggioranza di governo
Ex-collaboratore dei servizi segreti, Gjorgi Lazarevski ha reso pubbliche migliaia di intercettazioni telefoniche registrate per anni in maniera illegale. "Bombe" che hanno fatto cadere il governo Gruevski
Partito in Turchia il controverso processo a un gruppo di attivisti, arrestati durante un workshop di Amnesty e accusati di sostegno al terrorismo. Nella prima udienza gli imputati hanno ottenuto la libertà su cauzione
Un'organizzazione criminale italo-albanese dedita al narcotraffico dall'Albania smantellata nei giorni scorsi a Catania ha finito per scuotere, pesantemente, anche la politica albanese
La matassa dell’affaire Agrokor, che sta scuotendo la Croazia dall’inizio di quest’anno, ha finalmente cominciato a dipanarsi, lasciando presagire un possibile epilogo giudiziario
Il 31 dicembre chiude i battenti il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia. L'ultimo grande atto sarà la sentenza contro il generale Ratko Mladić, l’ex comandante militare dei serbi di Bosnia, prevista per il prossimo 22 novembre
Demolizioni nel cuore di Belgrado, proseguite per ore, con le autorità che affermano di non essere a conoscenza di nulla. A più di un anno di distanza rimangono ancora ignoti i nomi di chi è coinvolto nel cosiddetto "Caso Savamala"
In assenza di telecamere e macchine fotografiche, vietate nelle aule dei tribunali turchi dagli anni 2000, l’atmosfera e i momenti più critici del processo sarebbero rimasti nascosti al pubblico più ampio se non ci fossero stati i disegnatori
L’inchiesta nei confronti del magnate serbo Bogoljub Karić, avviata nel febbraio 2006, è stata contrassegnata dalla lentezza e dall'inefficacia delle istituzioni giudiziarie, finendo per essere archiviata nel dicembre 2016
Continua la tragica odissea legale di Nuriye Gülmen e Semih Özakça, i due insegnanti in carcere da maggio e in sciopero della fame da più di sei mesi. Chiedono solo indietro il loro posto di lavoro
Se si vogliono evitare gli errori del passato, la Corte speciale del Kosovo deve cambiare strategia e guardare al Kosovo nel suo complesso, con coraggio e senza sottovalutare le possibili ripercussioni. Un commento
E’ la mancanza di solidarietà che viola regole e principi europei non la sua dimostrazione concreta e quanto mai necessaria. Lo scempio dell’eredità dell’esperienza degli anni ‘90, la necessità di agire come società civile europea