Radovan Karadžić è stato condannato a 40 anni di reclusione dal TPI per persecuzione, sterminio, omicidio, deportazione, terrore e per il genocidio di Srebrenica. Andrea Oskari Rossini di OBC in diretta da Sarajevo su Radio Onda d'Urto (24 marzo 2016)
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Il commento di Andrea Oskari Rossini, da Sarajevo, sulle reazioni in Bosnia Erzegovina alla sentenza a carico di Radovan Karadžić per persecuzione, sterminio, deportazione, terrore e per il genocidio di Srebrenica, su Radio Radicale (25 marzo 2016)
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Genocidio, persecuzione, sterminio: Radovan Karadžić è stato riconosciuto colpevole e condannato a 40 anni. La sentenza conferma gran parte dell'impianto accusatorio ma delude le vittime
Radovan Karadžić è stato condannato in primo appello dal TPI a 40 anni di reclusione per persecuzione, sterminio, omicidio, deportazione, terrore e per il genocidio di Srebrenica. In diretta da Sarajevo Andrea Oskari Rossini di OBC su Radio Popolare (24 marzo 2016)
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Alle ore 14.00 di oggi i giudici del Tribunale Penale Internazionale dell'Aja per l'ex Jugoslavia leggeranno la sentenza di primo grado a carico di Radovan Karadžić. Il commento di Andrea Oskari Rossini da Sarajevo, in Bosnia Erzegovina (24 marzo 2016)
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Domani pomeriggio i giudici del Tribunale Penale Internazionale dell'Aja per l'ex Jugoslavia leggeranno la sentenza di primo grado a carico di Radovan Karadžić
Con la sentenza sul "caso AUK", EULEX ha risparmiato al bilancio del Kosovo una perdita di 18 milioni di Euro. Purtroppo, in questi anni, è spesso mancata un'azione così efficace. Un commento sulle due facce della missione UE
Maggioranza e opposizione a fine anno hanno trovato l’accordo per approvare una legge sull’incandidabilità, la quale introduce limitazioni all’accesso alle cariche pubbliche per persone con condanne alle spalle. Una rassegna
L'Albania non ha mai fatto i conti con il proprio passato autoritario. Non contribuirà a farlo l'ennesimo provvedimento legislativo, pensato per porre rimedio a onorificenze assegnate nel 2014 a collaboratori del regime
Khadija Ismayilova, incarcerata da oltre un anno per il suo lavoro di giornalista investigativa, sarà difesa da Amal Alamuddin, avvocato esperto di diritti umani
La Corte europea dei diritti umani ha condannato l'Azerbaijan per trattamenti inumani e degradanti e mancanza di indagini effettive nel caso di Hilal Mammadov (no. 81553/12), giornalista maltrattato dalla polizia durante la detenzione in attesa di giudizio.
Fahrudin Radončić, ex ministro della Sicurezza della Bosnia Erzegovina e attuale presidente dell'Unione per un Futuro Migliore (SBB), è stato arrestato lunedì a Sarajevo.
Per dire “No” al bavaglio alla stampa turca Fnsi, Usigrai, Articolo21, Reporter Senza Frontiere Italia e molti Ordini Regionali manifesteranno il 21 gennaio a Roma davanti l’ambasciata turca e poi al ministero degli Esteri
“E' importante che giustizia venga fatta. E' per questo che siamo lieti di poter dare alla Corte [Speciale] una sede”. E' con queste parole che il ministro degli Esteri olandese, Bert Koenders, ha confermato venerdì scorso che la Corte Speciale su presunti crimini di esponenti dell'UÇK (Esercito di Liberazione del Kosovo) sarà ospitata all'Aja.
Si aggrava il conflitto istituzionale aperto tra Banja Luka e Sarajevo. Gli accesi toni nazionalisti di questi giorni, però, sembrano rivolti a coprire questioni di corruzione, non problemi etnici
La Fondazione Alexander Langer Stiftung, in collaborazione con la rivista “Una Città”, ha pubblicato un quaderno tematico dedicato a 10 anni di relazioni intessute fra la Fondazione e la Bosnia Erzegovina. Un rapporto iniziato nel 2005 con la consegna del premio Langer a Irfanka Pašagić di Tuzlanska Amica e proseguito negli anni successivi con la nascita del progetto “Adopt Srebrenica”
La Corte di Appello dell'Aja impone di rifare il processo ai due ufficiali serbi, ribaltando la giurisprudenza precedente e riaprendo la discussione sulle responsabilità di Belgrado per i crimini commessi in Bosnia Erzegovina e Croazia
I singoli sistemi giuridici del continente sono sempre più integrati con il contesto europeo. Un'analisi sulla situazione nei paesi sorti dalla disgregazione jugoslava. Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa tesi di laurea
Servizio sull'estradizione in Italia del bosniaco accusato dell’uccisione di tre pacifisti italiani nel maggio del 1993 in Bosnia Erzegovina, su "EstOvest" di Radio Rai1 (13 dicembre 2015)
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Hanefija Prijić (Paraga), responsabile dell'uccisione di tre volontari italiani il 29 maggio del 1993 in Bosnia centrale, arrestato in ottobre a Dortmund ora verrà estradato in Italia. Andrea Rossini (OBC), che seguì la vicenda fin dagli anni Novanta, ne parla ai microfoni di Radio Onda d'Urto (10 dicembre 2015)
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Il tribunale di Dortmund ha deciso nella serata di ieri di estradare in Italia Hanefija Prijić (Paraga) , il cittadino bosniaco considerato responsabile dell'uccisione di tre pacifisti italiani avvenuta il 29 maggio 1993 a Gornji Vakuf.
Hanefija Prijić (Paraga), responsabile dell'uccisione di tre volontari italiani il 29 maggio del 1993 in Bosnia Erzegovina, arrestato in ottobre in Germania ora verrà estradato in Italia. Andrea Rossini (OBC) ne parla al GR di Radio Popolare Network (10 dicembre 2015)
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La Corte Costituzionale della Bosnia Erzegovina ha dichiarato incostituzionale la data del 9 gennaio come festa nazionale della Republika Srpska (RS), l'entità del paese a maggioranza serbo bosniaca. Il presidente della RS, Milorad Dodik, minaccia un referendum contro la decisione dei giudici
Arrestati ieri in Turchia direttore e capoufficio di Ankara del quotidiano Cumhuriyet, accusati di spionaggio e depistaggio sulle armi spedite in Siria. La denuncia è arrivata dal presidente Erdoğan in persona
Miroslava Milenović, membro del Consiglio per la lotta alla corruzione, è stata aggredita fisicamente davanti alla sua abitazione. Da tempo aveva allertato la polizia, ma non c'è mai stata alcuna indagine
Arrestato all'aeroporto di Dortmund su mandato internazionale Hanefija Prijić (detto comandante Paraga), responsabile dell'uccisione in Bosnia di tre volontari italiani il 29 maggio del 1993. Andrea Rossini di OBC ha raccontato il caso, ai microfoni di Radio Popolare (29 ottobre 2015)
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Arrestato a Dortmund su mandato internazionale Hanefija Prijić, responsabile dell'uccisione di tre volontari italiani il 29 maggio del 1993 in Bosnia centrale. Andrea Rossini (OBC), che seguì la vicenda fin dagli anni Novanta, ne parla ai microfoni di Radio Onda d'Urto (28 ottobre 2015)
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Questa mattina intorno alle 8.30 è stato arrestato presso l'aeroporto internazionale di Dortmund Hanefija Prijić (Paraga), cittadino bosniaco di 52 anni.
Nel 1990 i minatori arrivarono nella capitale Bucarest per reprimere manifestazioni di protesta contro l'allora presidente Iliescu. Vi furono morti e feriti. Ora riaperte le indagini su quanto accaduto