Sono una parte importante della popolazione moldava, e guardano più alla Russia che all'Europa occidentale. È la comunità rom. Andiamo alla sua scoperta in compagnia di Ion Duminica, ricercatore, a volte "gagè", a volte "zingaro"
La Commissione europea ha proposto una "clausola di salvaguardia", che rende possibile la reintroduzione dei visti per i cittadini dei Balcani occidentali. Pur non avendo effetti immediati, il documento (che dovrebbe essere approvato il 9 giugno) è sintomatico di una fase di difficoltà e scarsa fiducia
In seguito alle guerre balcaniche (1912-13) decine di migliaia di bulgari dovettero abbandonare la Tracia orientale, lasciando case e proprietà. Il trattato di Ankara (1925) garantiva compensazioni, che però non sono mai arrivate. La questione, irrisolta, continua a pesare sui rapporti tra Bulgaria e Turchia
Bulgaria e Romania restano fuori da Schengen a tempo indeterminato. Alla base dell'esclusione, problemi irrisolti nei due Paesi, ma soprattutto la crescente fragilità di una strategia comune europea
Col trattato di Losanna (1923) che metteva fine allo scontro armato, Grecia e Turchia diedero vita ad un'epocale scambio di popolazione, destinato a cambiare il volto dei due paesi. Oggi,in un clima mutato, i discendenti di molti "turchi di Grecia" vanno alla ricerca delle terre d'origine della propria famiglia
La crisi degli sbarchi a Lampedusa e l'aumento nel flusso di richiedenti asilo dalla Serbia segnalato da Unhcr ed Eurostat a seguito della liberalizzazione dei visti. La risposta di Svezia e Belgio, i Paesi più interessati dal fenomeno dei nuovi rifugiati balcanici, la posizione delle autorità serbe. Maghreb e Balcani sullo sfondo dello scontro tra Italia ed Europa
Nei Balcani la stagione dei conflitti è tramontata. Invece di procedere lungo la difficile strada del dialogo, però, in molti si affannano ad innalzare muri per tenere "l'altro" a distanza di sicurezza. E neppure l'Unione europea sembra immune da questa tentazione. Un commento
La congiuntura negativa è data da un alto tasso di emigrazione, un periodo protratto di scarsa natalità, un bacino demografico di partenza di dimensioni limitate. Sempre più importante quindi il ruolo della diaspora, che potrebbe diventare una risorsa politica interna. Un approfondimento
Negli anni passati, per molti romeni (provenienti soprattutto dalle zone rurali) l'emigrazione ha rappresentato un'occasione di riscatto economico e sociale. Oggi la crisi ha cambiato le prospettive, ma il ritorno in Romania non sembra una strada percorribile, e il futuro appare pieno di incognite
Tutte le strade, si dice, portano a Roma. Anche quella di Mussa Khan e di migliaia di muhajirin afghani per cui l'Italia è soltanto una tappa della tormentata ricerca di una vita migliore. Qui, tra i cantieri che costeggiano la Stazione Ostiense, si interrompe il racconto di un viaggio che non ha fine
Da più di 40 giorni, 300 migranti in Grecia sono in sciopero della fame per chiedere regolarizzazione e accesso a diritti fondamentali. Il governo di Atene, però, agita lo spettro dell'arrivo in massa dalle coste nord-africane. Uno stallo che si fa ogni giorno più gravido di rischi
Si chiude sabato sera il Festival di Berlino. Tre film su tutti, relativi alle aree di nostro interesse. "Almanya – Willkommen in Deutschland” racconta attraverso la storia di una famiglia l'immigrazione turca in Germania dal 1964 ad oggi. E poi la produzione albanese-greca "Amnistia" e il road movie "Here", un viaggio in Armenia con un'incursione in Nagorno-Karabakh
Anvar è un uomo di 35 anni. È stato fermato il sei gennaio scorso, senza documenti, alla stazione di Venezia Mestre e subito trasferito al Centro di Identificazione ed Espulsione di Gradisca, in provincia di Gorizia. A prima vista un caso come tanti di immigrazione illegale. A prima vista
L'idea di progressiva inclusione di tutto l'Est è impopolare tra i cittadini Ue. Ancor di più l'adesione della Turchia. Perché crisi economica e deriva populista dei partiti maggiori hanno reso l'immigrazione un tema tabù. Lo spiega l'analisi Transatlantic Trends in 8 Stati. Con l'Italia in evidenza per scetticismo e poca informazione
Nonostante il dispiegamento della missione europea Frontex, il confine tra Grecia e Turchia lungo il fiume Evros continua ad essere il principale punto di passaggio per i migranti diretti in Europa. Per fermarli, il governo di Atene ha ora annunciato la costruzione di un muro
Da oggi 15 dicembre la liberalizzazione dei visti Schengen è valida anche per Albania e Bosnia Erzegovina. Un anno fa erano stati aperti i confini ad altri tre paesi: Serbia, Montenegro e Macedonia. Ma il processo non è irreversibile. Recenti timori di una crescita esponenziale delle domande d'asilo hanno spinto l'Unione europea ad attivare un meccanismo di monitoraggio
Le nuove vie migratorie passano sempre meno per il Mar Mediterraneo. E' il confine terrestre fra Grecia e Turchia la nuova porta d'Europa. Venti giorni fa l'Ue, attraverso l'agenzia Frontex, è intervenuta inviando uomini e mezzi, ma il sud-est Europa non è ancora preparato ad affrontare un tale fenomeno
Dalla fine del regime di Enver Hoxha, in Albania, e dai successivi massicci flussi migratori degli albanesi verso l'Italia sono passati ormai molti anni. Una lente interessante per comprendere al meglio questo fenomeno è quello dell'integrazione nel mondo del lavoro. Una nostra analisi
La Grecia in crisi assiste ad un nuovo fenomeno, l'esodo dei lavoratori stranieri. Un'uscita in massa, causata dalla crisi occupazionale. Il Paese fa i conti: a breve calo demografico, gap di sviluppo ed entrate in rosso per le casse dello Stato
Ancona, Italia. Ecco l'"Europa" sognata da Mussa Khan. Anche qui, però, ad accogliere i muhajirin reti metalliche e procedure che rendono la richiesta di asilo una prospettiva sfuggente e lontana
Lo sdegno Ue a fronte dei provvedimenti anti-rom in Francia si profila come tempesta in un bicchier d'acqua. Niente sanzioni per Parigi, ha deciso la Commissione europea. I rom con passaporto comunitario potranno fare ricorso. Ma le espulsioni continueranno
Dal 13 ottobre i residenti delle repubbliche del Caucaso del nord godranno di un regime agevolato per entrare in Georgia. La mossa unilaterale del presidente georgiano Saakashvili che ancora una volta parla di un “Caucaso unito” ha suscitato malcontento a Mosca
A Igoumenitsa i muhajirin sognano l'Europa. Non importa che ci siano già, per loro quella che conta comincia al di là dell'Adriatico. Qui anche Mussa Khan, come molti prima di lui, tenta le sue carte con la sorte
Atene. Il luogo di nascita della democrazia, cela un lato oscuro e doloroso. Sono le strade e le piazze in cui i muhajirin vivono nell'illegalità, in attesa di un futuro che non arriva. Un buco nero che inghiotte vite e destini e in cui Mussa Khan sembra essersi perduto
Nel nostro Paese viene da Romania, Bulgaria, dai Balcani e dall'Est extra Ue un immigrato residente su due. Senza contare cioè le presenze di chi è originario dell'Europa centrale. Lo rivela un'elaborazione esclusiva per Osservatorio, a partire dai dati Istat. Ecco dove vivono, per regione e per provincia, le principali comunità
Vittime di conflitti che non li riguardano. Come quello annoso tra Grecia e Turchia, che ha lasciato un'eredità mortale di mine lungo il confine dell'Evros. Ma anche una volta arrivati nella sospirata terra ellenica, i muhajirin trovano un paese in piena crisi economica, sempre meno disposto ad offrire loro protezione ed asilo
Turchia, Bulgaria, Grecia. Tre nazioni separate e unite dall'Evros-Meriç-Maritsa, oggi ultima porta per i muhajirin che tentano di approdare in Europa. Mussa Khan, forse, è passato, ma sono sempre più i suoi compagni di viaggio che perdono la vita nei meandri scuri del fiume
Sull'autobus Tirana-Skopje vi sono molte giovani donne con bambini. Sono appena state a trovare i parenti, nel nord dell'Abania e ora ritornano alle loro case in Macedonia. In questo reportage una storia di migrazioni e matrimoni
In Germania tiene banco il libro choc di Sarrazin sull’immigrazione musulmana, fattore di declino nazionale in un futuro prossimo. La replica arriva dai mille volti della comunità turca nel Paese, ormai alla terza generazione e quanto mai diversi tra loro. Ma per lo più ancora lontani dall’integrazione
Istanbul, punto di sutura tra due continenti, Asia ed Europa. Passaggio obbligato per i rifugiati come Mussa Khan, soprattutto ora che le rotte dei muhajirin si sono spostate verso nord. Qui il loro destino incrocia le contraddizioni in bilico tra sviluppo economico e diritti negati