Un commento contro corrente in cui si sostiene che l'omicidio di Djindjic sia stato commesso a fini politici. Anziché concentrarsi sulla criminalità organizzata sarebbe più proficuo ricercare in quei centri di potere che ancora hanno presa sulla società.
Il Governo bulgaro va avanti per la propria strada e conferma l'appoggio agli USA. L'opinione pubblica bulgara è contraria alla guerra ma pochi partecipano alle manifestazioni di protesta.
Riza Halimi, albanese, è sindaco di Presevo. "Si tratta di una grande tragedia ... Non credo che ci saranno grandi cambiamenti per quel che riguarda il sud della Serbia, il processo di pacificazione continuerà".
Reazioni da tutto il mondo all'omicidio del premier serbo. Si fanno sentire il Consiglio d'Europa e l'Unione Europea. A Belgrado intanto i primi arresti.
Un'interessante commento di Gordana Igric, dell'IWPR. Il nuovo governo democratico era arrivato al potere anche grazie ad un accordo di 'non belligeranza' con la criminalità organizzata. Che Djindjic sembrava intenzionato ad interrompere.
Michele Nardelli, dell'Osservatorio sui Balcani, era proprio ieri a Belgrado. "Questo assassinio pesa come non ci si può immaginare sulla vita delle persone oltre che sul futuro politico di questo paese e di questa regione nel cuore dell'Europa".
Riportiamo le reazioni in Serbia dei maggiori quotidiani. Tutti ricostuiscono la scena del delitto, nessuno pubblica invece commenti ed editoriali sull'accaduto.
I leader albanesi condannano l'attentato. Adem Demaci, ex portavoce politico dell'UCK, ha sottolineato che la perdita di Djindjic è grave non solo per i serbi ma anche per gli albanesi.
E' stato ucciso a Belgrado il Primo Ministro serbo Zoran Djindjic, vittima attorno alle 12.45 di un attentato dai contorni ancora da chiarire. Stato d'emergenza nel paese. Per la Serbia e tutti i Balcani il rischio di un grave passo indietro.
Una tavola rotonda sulla costa montenegrina mette a fuoco le carenze degli apparati di polizia e dell'esercito della nuova unione statale. Un punto di vista sulla necessità di un'immediata riforma di questi settori, attraverso le parole degli esperti.
Iniziata la formazione delle istituzioni comuni della nuova unione tra Serbia e Montenegro, qualche piccolo intoppo iniziale sull'approvazione di alcune leggi e qualche attrito tra i due stati sulla scelta dei ministri comuni.
Lunedì, Micheal Steiner, 'governatore' del Kossovo, aveva annunciato l'inizio dei negoziati tra governo serbo e governo albanese su 'questioni concrete'. Ma il cammino non è certo facile e le parti sono ancora 'muro contro muro'.
Micheal Steiner invita il Premier Djindic a Pristina ed annuncia l'inizio del dialogo con Belgrado. "Per ora limitato - a suo dire - su questioni concrete quali energia, scambi commerciali e riconocimento reciproco dei documenti personali".
Visita di tre giorni del Presidente russo in Bulgaria. Posizioni distanti sull'Iraq e relazioni che, nonostante la permanenza di Putin a Sofia, rimangono fredde tra i due Paesi.
Sono state molte le reazioni sui quotidiani kosovari all'arresto di quattro membri del disciolto UCK, tra i quali il più noto è probabilmente Fatmir Limaj, numero due del Partito democratico del Kosovo (Pdk).
Un articolo pubblicato su TOL. Un giornalista rumeno risponde alle critiche mosse da Chirac alla Romania. Deve capire che usciamo da 50 anni di comunismo e che il Paese tende ad aggrapparsi al più forte. Ma è l'UE il nostro futuro.
A seguito del cambiamento dell'orario lavorativo nella pubblica amministrazione, in accordo con gli standard europei, molte famiglie si sono trovate in difficoltà, soprattutto per non sapere dove mettere i bambini dopo la scuola.
Albania: abbiamo intervistato lo scrittore Fatos Lubonja, molto noto per le sue battaglie sui diritti umani. Si è espresso pubblicamente contro la guerra in Iraq e i politici albanesi accodati agli USA. E ne ha pagato il prezzo.
Duri commenti alla conferenza stampa del Presidente francese, dove quest'ultimo ha attaccato quei dieci Paesi dell'est Europa "... troppo precipitosi" nel sottoscrivere un documento a favore dell'intervento USA in Iraq.
Anche in Bulgaria molti cittadini sono scesi in strada contro la guerra. Se il Parlamento non ha avuto dubbi sul voto pro-attacco USA il resto del Paese è diviso.
Si è ritornati a scontrarsi sul Kossovo, per fortuna solo a parole. L'Assemblea kossovara tenta di lavorare ad una mozione che dichiari l'indipendenza della provincia, mentre il Premier serbo Djindjic scrive al Consiglio di sicurezza ONU.
Prosegue l'acceso dibattito in Bulgaria sulla posizione del Paese rispetto alla crisi in Iraq. Ma un voto in Parlamento non lascia ombre sulla posizione interventista della politica bulgara.
Di recente sempre più analisi e rapporti indicano il riaccendersi di tensioni locali. I diplomatici internazionali smentiscono una tale possibilità, mentre invece l'ANA minaccia una nuova offensiva primaverile. I timori della gente sono forti.
L'ennesima tornata elettorale in Montenegro non sortisce alcun risultato, il raggiungimento del quorum per la poltrona presidenziale è ancora lontano. Per alcuni è meglio cambiare la legge elettorale. Ma chi le paga le elezioni?
Crescono i dubbi nel Paese sull'appoggio all'intervento armato contro l'Iraq di Saddam Hussein. Ed intanto il Ministro degli esteri Passy pone tre condizioni ...