I rappresentanti dell'Agenzia per la democrazia locale di Prijedor presentano l'itinerario alla base della creazione di un Forum Civico, che dovrebbe nel tempo sostituire l'Agenzia stessa.
Come può il teatro incrinare e sovvertire i rigidi rapporti tra ruoli che portano alla guerra? Come invece rischia di fornire il necessario supporto rituale? Un testo di Guglielmo Schininà, esperto di teatro sociale in situazioni di emergenza
Le donne bosniache violentate durante la guerra sono ostracizzate da una società che rifiuta di vederle come vittime. Un reportage scritto di Belma Becirbasic e Dzenana Secic pubblicato per IWPR. La traduzione è a cura dell'Osservatorio sui Balcani.
Claudio Bazzocchi recensisce una raccolta di saggi del sociologo Zygmunt Bauman. Tra crisi dello stato nazione, integrazione europea e responsabilità di "fare società".
Osservatorio sui Balcani e Consorzio Pluriverso stanno promuovendo un percorso di ricerca-azione nel campo dllo sviluppo locale nei Balcani. Pubblichiamo qui di seguito un documento programmatico che guiderà le attività dei prossimi mesi.
Lo stallo politico in Serbia si ripercuote inevitabilmente sulla promulgazione delle leggi. Tra le varie anche quella sui media. L'Associazione dei media elettronici indipendenti sollecita le istituzioni a darsi da fare.
Arrivata ieri a Firenze una folta delegazione dal sud est Europa. Con un viaggio in pullman, attraversando tutti i Balcani. Un'espressione simbolica dell'attraversamento dei confini.
Una scuola di pace a Prijedor, Bosnia Erzegovina. E' organizzata da ADL, Osservatorio sui Balcani e supportata dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa.
Con la nuova formazione di governo cambiano anche alcune regole sull'attività dei media locali. Secondo le nuove disposizioni i politici perderanno il controllo diretto sui media.
Dopo un lungo e transitorio processo nell'Albania post comunista le istituzioni governative e la società civile stanno facendo grandi sforzi per lanciare una comune politica estera orientata all'intergrazione.
C'è bisogno di uscire dall'isolamento politico e culturale nel quale la Serbia è stata stretta in quest'ultimo decennio. Un occasione? Il festival del fumetto GRRR!
A dieci anni di distanza si richiama alla memoria il crimine contro 16 civili, sequestrati e brutalmente uccisi da un gruppo di paramilitari. Ora arrivano le accuse e un film per non dimenticare.
L'associazione GAIA sta promuovendo un'adozione del tutto particolare: sostiene la difficile vita di alcuni anziani che abitano nella capitale rumena e contemporaneamente li aiuta a continuare a prendersi cura dei loro piccoli amici.
Anche la redazione dell'Osservatorio sui Balcani aderisce allo sciopero generale del 18 ottobre, e per un giorno, il sito non sarà aggiornato. Abbiamo dato la nostra adesione non solo per la difesa degli attuali diritti dei lavoratori, ma anche per segnalare il bisogno di regole efficaci per le nuove forme del lavoro.
Forme che ormai coprono la stragrande maggioranza dei contratti di lavoro anche nel mondo delle ong e delle associazioni di solidarietà internazionale.
Segno questo della libertà e dell'umanità di questi lavori, ma in certi casi anche - temiamo - di precarietà e scarsa tutela. Scioperiamo dunque per regole e tutele per tutti, maggiore equità nelle condizioni d'impiego, sostenibilità umana del lavoro. Ma anche contro un modello di società che è escludente e fondato sulla riduzione dei diritti. I diritti degli immigrati, degli studenti e scolari, dei malati, dei cittadini. E, in questo momento nel quale il diritto internazionale sembra non aver più alcun peso, contro la guerra.
Dopo le proteste e gli scioperi degli insegnanti e dopo il grande sciopero della fabbrica di birra di Niksic, industria nazionale del Montenegro, sembra stia per iniziare una traumatica catena di scioperi ad oltranza.
Lo scorso 5 ottobre è partito da Pristina un treno diretto verso il nord del Kossovo. Pieno di giovani di tutte le appartenenze, ma anche di stranieri di organizzazioni umanitarie e dello KFOR in borghese. Per ballare, ascoltare musica, viaggiare insieme. Da Pec, scrive Marco Garofalo.
ICS e Osservatorio sui Balcani propongono la nascita di un comitato promotore del network di associazioni euro-balcaniche Europe from below. Per sostenere, dopo Sarajevo, un percorso comune verso l'Europa dal basso.
Chi conosce la realtà dei Balcani e frequenta la Bosnia-Erzegovina non è rimasto sorpreso dalla vittoria dei nazionalisti, sia nella federazione sia nella entità serba. Un commento di Claudio Bazzocchi.
Un'adozione del tutto particolare, per permettere a numerosi rappresentanti della società civile dei Balcani di venire in Italia per il Social Forum Europeo dal 7 al 10 novembre prossimi. Ed è in preparazione anche un Balkan-bus: una corriera della pace d
"E' difficile che le vittime del trafficking riescano a reintegrarsi nella società bulgara, ancora chiusa e patriarcale". E' la denuncia di chi, in questi anni, si sta occupando in Bulgaria delle donne obbligate a prostituirsi in tutta Europa.
Sostiene di avere le stimmate. Nel '95 invitava i giovani croati ad arruolarsi. Dopo un periodo passato in Italia e USA torna a Zagabria e celebra due messe, una delle quali a favore dei generali croati accusati di crimini contro l'umanità.
Da mesi nel settore pubblico non si ricevono gli stipendi. E molte categorie sono pronte a scendere in piazza. "Non prima delle elezioni" dichiarano "non vogliamo che le nostre lotte sindacali vengano strumentalizzate".
Per andare oltre alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Per salvaguardare i diritti di donne e uomini che abitano in città, fulcro della vita e delle contraddizioni moderne. Uno sforzo per riconquistare cittadinanza.
A Sarajevo intellettuali da tutta Europa si sono ritrovati per la terza volta. Tavole rotonde, mostre, presentazioni di libri. E non si è evitato di affrontare il binomio "scrittori e nazionalismo".
L'Osservatorio sui Balcani e Unimondo offrono un database con tutti i corsi su pace, diritti umani, aiuto, sviluppo sostenibile... Uno strumento per chi vuole unire azione e (auto)formazione.
A Guca, villaggio nella Serbia centrale, il festival annuale di musica rom e tradizionale. L'energia di ottoni e grancasse, i maialini allo spiedo ed una Serbia ambigua, che non si guarda in faccia e s'aggrappa ancora alle effigi di Karadzic e Mladic.