Promosso da ANCI e MAE un progetto di formazione a favore degli operatori dei comuni italiani impegnati in progetti di cooperazione allo sviluppo. Le iscrizioni si chiudono nel gennaio 2003.
Si è da poco concluso il convegno nazionale dell'Osservatorio. Iniziamo a pubblicare i molteplici materiali emersi. Qui di seguito la relazione introduttiva di Michele Nardelli
Una rassegna delle posizioni di intellettuali e attivisti serbi nell'attuale dibattito sui crimini di guerra, il processo a Miloševic, il confronto col passato e la commissione per la verità e la riconciliazione
E' lo scrittore albanese Fatos Lubonja il vincitore del premio Alberto Moravia 2002 per la narrativa straniera. Ha ricevuto il premio il 3 dicembre, presso il Teatro Sala Umberto a Roma.
Abbiamo intervistato Annalisa Tomasi, responsabile dell'ADL di Prijedor in occasione di uno dei primi incontri sullo sviluppo locale. "Il dibattito è stato partecipato anche se non sono emersi piani di azione concreta".
E' possibile una vera riconciliazione oggi in Bosnia Erzegovina? Lo abbiamo chiesto al prof. Gajo Sekulic, docente alla facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Sarajevo
Come è strutturato in Serbia il cosiddetto terzo settore? Quale l'eredità del passato? Saranno in grado le ONG serbe di sopravvivere alla diminuzione dei finanziamenti dall'estero? Un intervento di Predrag Cetvanin del Comitato per le Iniziative Civiche.
Assolti 8 poliziotti accusati di crimini di guerra. Opinione pubblica divisa, i nazionalisti plaudono, gli altri si chiedono come uscire dall'impasse morale nella quale ci si trova. Traduzione di un articolo di Milica Cubrilo, pubblicato su Diplomatie Judiciaire.
Un intervento di Claudio Bazzocchi sul rapporto tra modello di sicurezza dell'occidente e ruolo delle ong. La "povertà" ha ragioni strutturali, non può essere oscurata dallo spirito umanitario.
I rappresentanti dell'Agenzia per la democrazia locale di Prijedor presentano l'itinerario alla base della creazione di un Forum Civico, che dovrebbe nel tempo sostituire l'Agenzia stessa.
Come può il teatro incrinare e sovvertire i rigidi rapporti tra ruoli che portano alla guerra? Come invece rischia di fornire il necessario supporto rituale? Un testo di Guglielmo Schininà, esperto di teatro sociale in situazioni di emergenza
Le donne bosniache violentate durante la guerra sono ostracizzate da una società che rifiuta di vederle come vittime. Un reportage scritto di Belma Becirbasic e Dzenana Secic pubblicato per IWPR. La traduzione è a cura dell'Osservatorio sui Balcani.
Claudio Bazzocchi recensisce una raccolta di saggi del sociologo Zygmunt Bauman. Tra crisi dello stato nazione, integrazione europea e responsabilità di "fare società".
Osservatorio sui Balcani e Consorzio Pluriverso stanno promuovendo un percorso di ricerca-azione nel campo dllo sviluppo locale nei Balcani. Pubblichiamo qui di seguito un documento programmatico che guiderà le attività dei prossimi mesi.
Lo stallo politico in Serbia si ripercuote inevitabilmente sulla promulgazione delle leggi. Tra le varie anche quella sui media. L'Associazione dei media elettronici indipendenti sollecita le istituzioni a darsi da fare.
Arrivata ieri a Firenze una folta delegazione dal sud est Europa. Con un viaggio in pullman, attraversando tutti i Balcani. Un'espressione simbolica dell'attraversamento dei confini.
Una scuola di pace a Prijedor, Bosnia Erzegovina. E' organizzata da ADL, Osservatorio sui Balcani e supportata dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa.
Con la nuova formazione di governo cambiano anche alcune regole sull'attività dei media locali. Secondo le nuove disposizioni i politici perderanno il controllo diretto sui media.
Dopo un lungo e transitorio processo nell'Albania post comunista le istituzioni governative e la società civile stanno facendo grandi sforzi per lanciare una comune politica estera orientata all'intergrazione.
C'è bisogno di uscire dall'isolamento politico e culturale nel quale la Serbia è stata stretta in quest'ultimo decennio. Un occasione? Il festival del fumetto GRRR!
A dieci anni di distanza si richiama alla memoria il crimine contro 16 civili, sequestrati e brutalmente uccisi da un gruppo di paramilitari. Ora arrivano le accuse e un film per non dimenticare.
L'associazione GAIA sta promuovendo un'adozione del tutto particolare: sostiene la difficile vita di alcuni anziani che abitano nella capitale rumena e contemporaneamente li aiuta a continuare a prendersi cura dei loro piccoli amici.
Anche la redazione dell'Osservatorio sui Balcani aderisce allo sciopero generale del 18 ottobre, e per un giorno, il sito non sarà aggiornato. Abbiamo dato la nostra adesione non solo per la difesa degli attuali diritti dei lavoratori, ma anche per segnalare il bisogno di regole efficaci per le nuove forme del lavoro.
Forme che ormai coprono la stragrande maggioranza dei contratti di lavoro anche nel mondo delle ong e delle associazioni di solidarietà internazionale.
Segno questo della libertà e dell'umanità di questi lavori, ma in certi casi anche - temiamo - di precarietà e scarsa tutela. Scioperiamo dunque per regole e tutele per tutti, maggiore equità nelle condizioni d'impiego, sostenibilità umana del lavoro. Ma anche contro un modello di società che è escludente e fondato sulla riduzione dei diritti. I diritti degli immigrati, degli studenti e scolari, dei malati, dei cittadini. E, in questo momento nel quale il diritto internazionale sembra non aver più alcun peso, contro la guerra.
Dopo le proteste e gli scioperi degli insegnanti e dopo il grande sciopero della fabbrica di birra di Niksic, industria nazionale del Montenegro, sembra stia per iniziare una traumatica catena di scioperi ad oltranza.
Lo scorso 5 ottobre è partito da Pristina un treno diretto verso il nord del Kossovo. Pieno di giovani di tutte le appartenenze, ma anche di stranieri di organizzazioni umanitarie e dello KFOR in borghese. Per ballare, ascoltare musica, viaggiare insieme. Da Pec, scrive Marco Garofalo.