Ad un anno dalla formazione del Governo i tre maggiori leader della maggioranza non si sono mai incontrati. Secondo Veton Surroi, direttore di Koha Ditore, sarebbe Rugova a non considerare alla sua altezza gli alleati di Governo.
Un manoscritto rubato da un monastero ortodosso in Grecia da agenti dei servizi segreti bulgari in piena guerra fredda viene ora restituito ai legittimi proprietari. Ed è polemica.
Si è aperto ieri a Trieste il festival Alpe Adria Cinema. Molti i lungometraggi e cortometraggi presenti girati nei Balcani. Quest'anno lo spazio "Scuola di cinema" sarà inoltre dedicato alla Facoltà di arti drammatiche di Belgrado.
Pugno duro del sindaco che ha portato all'eliminazione in 7 anni di più di 70.000 cani. Ma i massacri non risolvono il problema, denunciano le associazioni ambientaliste.
Alcuni ragazzi sono letteralmente cresciuti nei centri collettivi. Fuggiti da Croazia e Bosnia nel 1991-1992 hanno vissuto una vita da rifugiati. E l'uscita dalla precarietà è ancora lontana.
"Non sarà un atto unilaterale e nemmeno una seconda Dayton a definire lo status del Kossovo", dichiara l'ex ministro degli esteri albanese Paskal Milo, in risposta a recenti dichiarazioni del premier serbo Djindjic.
L'Unione europea preme: i reattori vanno chiusi. Ubbidisce il governo bulgaro che ne dichiara la chiusura ma la Corte Suprema, su invito dei deputati dell'opposizione, annulla questa decisione
Due i processi che dovrebebro essere indagati dai tribunali della Serbia, il caso Cvjetan e il sequestro di Sjeverin. Tuttavia alcuni analisti considerano i tribunali locali ancora impreparati per i crimini di guerra contro i civili.
L'ultimo 'muro di Berlino', il reticolato che divide Gorizia da Nova Gorica, sta per cadere sotto i colpi della politica di allargamento della UE. E Prodi auspica una forte collaborazione tra le due città, così vicine ma così lontane.
La nuova formazione governativa, guidata da Milo Djukanovic, ha ri-attualizzato la voce stipendi di parlamentari e ministri. Si vorrebbero stipendi più alti, ma il Montenegro non è ancora sufficientemente ricco per poterlo fare.
In questa breve analisi, a cura di Cristiana De Paoli, Movimondo si interroga sulle lesson learned dalla propria presenza nei Balcani. Per ridirezionare le future attività e per stimolare un dibattito ancora troppo sopito.
La celebrazione del Natale ortodosso in Montenegro (7 gennaio) si è divisa, come da qualche anno ormai, tra la chiesa serba e quella montenegrina (non ancora riconosciuta). Le celebrazioni, a dispetto dello scorso anno, non sono sfociate in scontri.
Un enorme 69 troneggia da mesi su cartelloni pubblicitari per le strade di Sofia. Scontato il riferimento al Kama Sutra. E nel Paese si discute sul rapporto tra pubblicità, TV, violenza e sesso.
Nel testo, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 gennaio scorso, si prevede un'indagine sulle condizioni sanitarie degli italiani che hanno operato in Bosnia Erzegovina e Kossovo. Sarà su base volontaria, e rivolta sia ai militari sia ai civili.