L'ex generale dell'esercito serbo bosniaco Radislav Krstić, che sta scontando 35 anni di carcere per il suo ruolo nel genocidio di Srebrenica, ammette le sue responsabilità in una lettera a supporto della richiesta di scarcerazione anticipata. Reazioni divise in Bosnia Erzegovina e Serbia
Cosa si prova ad assistere al processo a Ratko Mladić dopo aver subito l'assedio della propria città, l'assedio di Sarajevo? Una riflessione in seguito alla conferma in appello della condanna all'ergastolo dell'ex capo militare dei serbo-bosniaci
La giudice italiana Flavia Lattanzi, uno dei tre componenti del collegio giudicante nel processo a Vojislav Šešelj, spiega la sua contrarietà alla sentenza. Intervista
Oltre 100 organizzazioni, singoli giornalisti e attivisti per i diritti umani hanno firmato una petizione che richiede l'immediata liberazione di Florence Hartmann, arrestata dagli agenti del Tribunale Penale per l'ex Jugoslavia (TPJ) giovedì scorso all'Aja.
Domani pomeriggio i giudici del Tribunale Penale Internazionale dell'Aja per l'ex Jugoslavia leggeranno la sentenza di primo grado a carico di Radovan Karadžić
La giustizia internazionale appare sempre più inefficace nel favorire il confronto con il passato recente dei Balcani, come dimostra il processo per genocidio in corso all'Aja
Il primo ottobre scorso il giudice statunitense Theodor Meron e il maltese Carmel Agius sono stati rieletti rispettivamente presidente e vice-presidente del Tribunale Penale Internazionale per l'ex Jugoslavia (ICTY).
La data prevista per la sentenza nel processo al politico serbo Vojislav Šešelj è stata cancellata. Lo ha stabilito il presidente del collegio giudicante, Jean-Claude Antonetti.
La rimozione del giudice Harhoff dal processo Šešelj solleva nuove polemiche sul Tribunale dell'Aja per l'ex Jugoslavia, avviato a concludere la propria esperienza in un finale di partita sempre più complicato
ll Tribunale dell'Aja per l'ex Jugoslavia ha svolto un ruolo fondamentale, ma ha dimenticato coloro nel cui interesse operava. Le recenti sentenze Gotovina e Perišić, la lotta per arrivare ad una narrazione comune del traumatico passato della regione
Il Tribunale dell'Aja ha contribuito a rafforzare narrazioni concorrenti e contrapposte rivendicazioni di vittimismo etnico. La lezione dell'esperienza sudafricana e l'importanza di strumenti regionali per il confronto con il passato
L'assoluzione di due generali croati da parte del Tribunale internazionale per i crimini nella ex Jugoslavia mina le fondamenta stesse della teoria che i tribunali internazionali possano contribuire alla pace e alla riconciliazione in situazioni post-conflitto. Una nostra traduzione
Dopo l’assoluzione al Tribunale internazionale dell’Aja dei generali Gotovina e Markač, la magistratura croata dovrà dimostrare di sapere giudicare i crimini compiuti da parte croata negli anni '90, senza quella disparità a sfavore degli accusati serbi, praticata fino ad ora
Ingiusta, scandalosa, politicamente motivata. L’assoluzione di Gotovina e Markač da parte del Tribunale penale internazionale provoca l’indignazione della leadership serba e di gran parte dell’opinione pubblica del paese
La liberazione in appello dei generali croati Gotovina e Marakač, accusati dal TPI dell’Aja di crimini di guerra, ha innescato in Croazia un’euforia collettiva. I crimini dell’operazione Oluja restano però senza colpevoli
Secondo giorno del processo all'Aja per Ratko Mladić. Si parla di Srebrenica e fuori dall'aula le madri e mogli delle vittime ricordano il massacro. Ma dopo questa due giorni i lavori del tribunale sono già sospesi
Le madri di Srebrenica, una miriade di giornalisti, gli avvocati e l'accusa. Giustizia, dolore e informazione. Parte così il processo contro il generale serbo-bosniaco Ratko Mladić, accusato di genocidio e crimini contro l'umanità, presso il Tribunale penale dell'Aja. Un racconto da chi ha seguito l'intera giornata
L'apertura del processo a carico di Ratko Mladić rappresenta un successo del Tribunale dell'Aja. Il compito di fare i conti con il nostro recente passato non può tuttavia essere demandato ai soli giudici, in assenza di un intervento della politica e della società civile a livello europeo. Un commento
L'entusiasmo per l'arresto di Ratko Mladić ha generato un clima da missione compiuta riguardo alla giustizia per i crimini commessi negli anni '90. Sono ancora molti però i procedimenti in corso, sia all'Aja che presso le Corti locali, e molti i casi ancora da indagare. In attesa di percorsi alternativi, la giustizia dei tribunali rappresenta per le vittime l'unica possibilità di ottenere una riparazione
L'arresto di Mladić, le reazioni dei media, il percorso di riconciliazione nei Balcani. L'opinione di un familiare delle vittime di Srebrenica nel giorno dell'estradizione del generale serbo bosniaco all'Aja
Ieri sera a Belgrado la manifestazione di sostegno a Ratko Mladić organizzata dal Partito radicale serbo. Incidenti per le strade, una trentina di feriti e 180 fermati. Le dichiarazioni del figlio Darko e le proteste contro il presidente Tadić
Voci pacate, stanche e quasi spezzate. Sono le voci che provengono dalle associazioni delle donne bosniache che in questi anni hanno continuato a lottare per la verità e la giustizia per i crimini degli anni '90. I commenti alla notizia dell'arresto di Ratko Mladić
La mediocre biografia di Ratko Mladić, la spossante attesa delle vittime dei suoi crimini, le prospettive del processo all'Aja. Riceviamo e volentieri pubblichiamo il commento di Luca Leone, autore e editore della Infinito Edizioni
L'arresto di Mladić apre una pagina nuova per la Serbia e per l'intera regione. Nel ventennale dell'inizio della dissoluzione della Jugoslavia, il segnale che la lunga transizione dell'ex Paese socialista è arrivata a termine. Dopo migliaia di vittime. Nostro commento
Il capo militare dei serbo bosniaci era stato formalmente incriminato dal Tribunale dell'Aja già nel luglio 1995. Nostra scheda sui capi d'imputazione di cui Mladić deve rispondere di fronte ai giudici internazionali
I giudici del Tribunale Penale Internazionale dell'Aja hanno condannato a 27 anni di reclusione l'ex capo della polizia serba Vlastimir Đorđević, giudicato colpevole di tutti i capi d'accusa emessi contro di lui, compresa la responsabilità per l'uccisione di oltre 700 civili di etnia albanese durante il conflitto della fine degli anni Novanta in Kosovo