Mafie

Per la fine di marzo la legge sulla cooperazione con il TPI

15/03/2002 -  Anonymous User

In una Serbia ancora scombussolata dal processo a Milosevic e dove si discute sui tentativi di arresto dei serbo-bosniaci Karadzic e Mladic si continua a lavorare sul disegno di legge per la collaborazione con il TPI.

Cronache di ordinaria corruzione

14/03/2002 -  Llazar SeminiAda Soštarić

I media balcanici spesso riportano articoli ed interventi in merito alla corruzione. E' una piaga che purtroppo caratterizza tutta la regione. I nostri corrispondenti da Albania, Bosnia e Serbia ci riportano di cosa si è discusso in questi giorni.
Ha collaborato Dario Terzic.

Federazione Yugoslava: entro fine mese nuovi indiziati estradati all'Aja

12/03/2002 -  Anonymous User

Lo afferma il ministro degli esteri federale Goran Svilanovic: l'estradizione degli indiziati è l'unico paramentro sul quale si valuta la nostra volontà di collaborare con il Tribunale Internazionale, dobbiamo superare eventuali resistenze in questa direzione.

Causa contro Boutros Boutros Ghali e Kofi Annan

09/03/2002 -  Anonymous User

Un gruppo di donne di Srebrenica hanno fatto causa ai responsabili ONU che non seppero impedire il massacro nella città bosniaca. "Non capiamo perché non debbano rispondere anch'essi di determinate responsabilità".

Forum cooperazione: Claudio Bazzocchi sull'interposizione nonviolenta

08/03/2002 -  Anonymous User

Un intervento di Claudio Bazzocchi del Consorzio Italiano di Solidarietà. Che risultati sono stati raggiunti dall'interposizione nonviolenta nel contesto balcanico?

Caso 'Nacional': un anno dopo

08/03/2002 -  Luka Zanoni

A distanza di un anno dall'esplosivo caso "Nacional" la commissione incaricata delle indagini incontra il direttore del settimanale croato.

Kossovo: fiorisce il contrabbando di carburante

07/03/2002 -  Anonymous User

La zona di sicurezza tra Kossovo e Montenegro è il paradiso dei contrabbandieri. ed alle spalle dell'amministrazione del Kossovo c'è chi sta accumulando immense fortune.

Croazia: il tragico destino degli Zec

07/03/2002 -  Anonymous User

Reazioni in Croazia al processo a Milosevic. Un uomo minaccia di sparare su di un villaggio serbo. Si chiama Romeo Zec. Alcuni editorialisti ricordano altre tragiche vicende legate a quel cognome.

Macedonia: 7 morti controverse

06/03/2002 -  Anonymous User

Scontro a fuoco in un villaggio a nord di Skopje. Secondo la polizia uccisi sette terroristi appartenenti alla rete di Osama Bin Laden. Giustiziati degli innocenti secondo fonti albanesi. Le reazioni e commenti dei media.

Workshop: formazione di militari e civili per le missioni internazionali

04/03/2002 -  Anonymous User

Un workshop con l'obiettivo di verificare l'opportunità e la possibilità, i contenuti ed i metodi, della creazione in Alto Adige-Südtirol di un'attività rivolta alla formazione comune di militari e civili impegnati in missioni internazionali.

Serbia: maltrattamenti ed abusi della polizia solo nel passato?

04/03/2002 -  Anonymous User

A Nis, sud della Serbia, in un incontro pubblico si fa il punto sul rapporto tra cittadinanza e polizia. Che a fatica cercano di trasformarsi da "forze punitive e repressive" a "servizio garantito al cittadino".

Karadzic gioca a nascondino?

28/02/2002 -  Anonymous User

Una rumorosa operazione della SFOR oggi stesso ha fatto pensare all'arresto di Radovan Karadzic. L'operazione che si è conclusa con un nulla di fatto, ha suscitato forti reazioni nel governo di Banja Luka a causa della violenza con cui è stata condotta.

Milosevic, condannato all'Aja ed assolto dal suo popolo?

25/02/2002 -  Michele Nardelli

Michele Nardelli in questo commento riflette sul probabile paradosso di un Milosevic condannato all'Aja ma risorto agli occhi del suo popolo. Con l'incubo di un conflitto mai rielaborato e superato.

A dieci giorni dall'inizio del processo a Slobo

22/02/2002 -  Anonymous User

Come reagiscono i suoi concittadini? Un interessante articolo pubblicato dall'ANSA sulle reazioni tra chi si è sempre opposto all'ex dittatore. Tra questi anche il più famoso vignettista politico serbo Corax.

I kossovari divisi sul processo a Milosevic

19/02/2002 -  Anonymous User

Molti kossovari-albanesi, vittime delle politiche di Milosevic, riluttanti a testimoniare contro di lui.

Macedonia: nuova difesa e nuove speranze per gli obiettori

19/02/2002 -  Dejan Georgievski Skopje

Alcune indicazioni sulla nuova difesa militare macedone e sulla nuova legge che regola, ancora in modo non adeguato, il diritto all'obiezione di coscienza.

Servizio civile e militare: situazione in cambiamento in Serbia

18/02/2002 -  Ada SoštarićMihailo Antović Belgrado e Nis

Un rapido sguardo ad una delle questioni più controverse nonché tema di dibattito in Serbia in questi giorni: servizio civile e servizio militare. A cura di Ada Sostaric e Mihailo Antovic.
Nella Repubblica Federale di Jugoslavia (FRJ) svolgere il servizio civile è possibile, ma impraticabile in realtà. La FRJ, e soprattutto la Serbia, è sempre stata una società piuttosto patriarcale, in parte a causa della sua peculiare collocazione geografica e delle circostanze storiche che spesso l'hanno condotta a guerre e conflitti. Quindi, tradizionalmente il servizio militare era considerato un atto di onore, raramente messo in discussione o evitato, ad eccezione di un'esigua minoranza di intellettuali e attivisti per i diritti umani. Dagli anni Novanta tuttavia, con la guerra e la distruzione della ex-Jugoslavia, la percezione sta lentamente cambiando.
La recente eredità della guerra costituisce oggi per l' esercito jugoslavo un problema a più livelli.
A livello 'micro' i giovani uomini coscritti oggi sono poco entusiasti di dare un anno della propria vita alla 'patria' e cercano di evitarlo, lasciando la Serbia per l'estero o simulando malattie e invalidità. Per sfuggire al reclutamento i più istruiti scelgono di svolgere all'estero i propri studi post-laurea, poiché in caso di ritorno in patria fino ai 35 anni sarebbero reclutabili (il limite ordinario è invece di 27 anni). Ciò implica anche un problema di 'fuga di cervelli' dalla Serbia. Effettivamente, le condizioni in cui si svolge il servizio militare sono pessime: si è lontani da casa, i compiti sono piuttosto duri, il cibo scarseggia e, non ultimo, si è costretti a sorbire le lezioni degli ufficiali più vecchi, convinti di vivere ancora nel pieno dell'era comunista.
A livello 'macro', l'esercito è in grosse difficoltà economiche, nonostante il 70% del budget delle Federazione Jugoslava venga destinato alle spese militari. L'equipaggiamento è antiquato, il cibo spesso è scarso o di pessima qualità. L'ultima generazione di soldati di leva (da giugno ad oggi) ha ricevuto continue licenze per l'impossibilità dell'esercito di garantire condizioni di vita decorose. Politicamente, l'esercito sembra ricevere pressioni dall'esterno e dall'interno: da un lato si rendono necessari adeguamenti strutturali agli standard europei per inserirsi nel contesto internazionale (timidamente cominciati due settimane fa, con il pensionamento forzato di un terzo dei generali), come la riduzione della durata del servizio civile e la parziale professionalizzazione dell'esercito; dall'altro molti politici (ad esempio, Djindjic) considerano un retaggio del tempo passato l'esistenza di un esercito di grandi dimensioni, che richiede ingenti e ingiustificabili risorse economche.
Infine, gruppi di attivisti per i diritti umani fanno pressione affinchè la sfera militare venga posta sotto il controllo di istituzioni civili, la durata del servizio militare sia ridotta e la possibilità di svolgere il servizio civile sia offerta ai giovani maschi.
Una grossa copertura mediatica è stata data alla recente proposta di cambiamento della legge federale sull'esercito jugoslavo, presentata dallo YUCOM, il Comitato di giuristi yugoslavi per i diritti umani. Nel decennio precedente il servizio militare durava 12 mesi (in guerra spesso prolungati a 14-15, se si era così fortunati da sopravvivere), laddove lo pseudo servizio civile durava 24 mesi. 'Pseudo' perché la definizione era quella di "servizio senz'armi", svolto all'interno e sotto la giurisdizione delle istituzioni militari. Questa opzione era fortemente osteggiata dai militari e quei pochi ai quali veniva garantita, in base a motivi religiosi o morali, erano mandati per due anni nei luoghi montani più remoti. Da qui nasce la richiesta di riforma dello YUCOM, supportata da 30.000 firme di cittadini, raccolte in 14 città serbe, presentata nel dicembre 2001. Il nucleo della rivendicazione riguardava il riconoscimento dell'obiezione di coscienza come diritto umano fondamentale, l'equiparazione a 7 mesi di durata per il servizio civile e militare, lo svolgimento del servizio civile nel luogo di residenza e, soprattutto, presso istituzioni civili e sociali (organizzazioni non governative e umanitarie) anziché come servizio militare senz'armi. La proposta è stata rifiutata dal parlamento e dal governo jugoslavo.
Ma data la pressione dell'opinione pubblica, e nonostante le resistenze dell'apparato militare, sempre in dicembre, è stata approvata la riduzione della durata del servizio militare da 12 a 9 mesi. Il servizio civile avrebbe dovuto essere portato da 24 a 18 mesi, ma, grazie alla continua pressione di gruppi di attivisti serbi e stranieri (a questo proposito, ricordiamo che nel settembre 2001 l'EBCO, European Bureau for Conscientious Objection, ha organizzato proprio a Belgrado un seminario sull'obiezione di coscienza nei Balcani, al fine di supportare le istanze della società civile pacifista locale), è stato ridotto a 13. Nessun altro cambiamento è stato legiferato, a causa dei diversi punti di vista all'interno della coalizione al governo. Non è stato reso pubblico su quali questioni vi siano divergenze.
Presumibilmente, il servizio civile sarà consentito a chi si dichiara obiettore di coscienza per ragioni morali e sarà svolto al di fuori delle istituzioni militari (fonte: Radio B92, Dicembre 2001). La possibilità di pagare per evitare di prestare servizio di leva, più volte menzionata negli ultimi mesi, è stata rifiutata come 'incostituzionale'. Alcune fonti riportano poi che il limite d'età per essere reclutati sarà elevato dagli attuali 27 a 30 anni di età, ma l'attendibilità di questa informazione sarà verificata quando la proposta di legge tornerà in Parlamento, nella prima metà del 2002.
In questo quadro, non bisogna però dimenticare gli esiti di un opinion poll condotto dall'Agency Strategic Marketing, effettuato intervistando 1537 cittadini serbi adulti, secondo cui, da dicembre 2000 a dicembre 2001, la percentuale di coloro i quali pensano che la Serbia debba proteggere i propri interessi entrando nella Nato è scesa dal 14 al 7 %, mentre il 26%, contro il 17% di un anno prima, ritiene importante che la Serbia abbia un forte esercito.
In apparenza non molto sembra cambiato nell'esercito jugoslavo, che rimane l'istituzione più chiusa e riottosa al cambiamento in Serbia. Ma la sua apertura e trasformazione sembra inevitabile nei mesi e negli anni a venire. La nuova legge, in attesa di esame quest'anno, farà chiarezza su molte cose.

Vedi anche:

Esercito Jugoslavo

www.yucom.org.yu

EBCO

Radio B92

Kossovo: la settimana delle proteste

13/02/2002 -  Anonymous User

Lo scorso venerdì l'ennesima dimostrazione a favore dei tre comandanti dell'UCK arrestati per crimini di guerra è sfociata nella violenza. E' forse l'inizio di un nuovo periodo di instabilità per la regione?

Delitti ed alibi: inizia il processo a Milosevic

13/02/2002 -  Anonymous User

E' iniziato ieri il processo a Slobodan Milosevic. Quest'ultimo imposterà la propria linea difensiva sulla contestazione della legittimità del tribunale Penale Internazionale dell'Aja. Pubblichiamo un lucido editoriale a questo proposito di Massimo Nava.

Due tende in riva al lago

06/02/2002 -  Davide Sighele

Come a volte l'informazione rischia di deformare la realtà. Un campeggio estivo per bambini orfani rischia di divenire un pericoloso campo di addestramento di terroristi.

Tunnel di Sarajevo: l'ambiguità di un simbolo

29/01/2002 -  Dario Terzić

Sarà tra pochi giorni inaugurato il "Museo del tunnel" che sorgerà ad un'imboccatura di quello che era l'unico passaggio per uscire dall'assedio. Simbolo della resistenza della popolazione di Sarajevo o qualcosa di più?

A Sarajevo si manifesta per l'obiezione di coscienza

28/01/2002 -  Anonymous User

In Bosnia Erzegovina non è ancora possibile per un giovane optare per il servizio civile. In questi ultimi anni se ne è iniziato a parlare. Ecco i primi risultati.

Truffa in Bosnia: vuoi un lavoro in Italia? Paga

24/01/2002 -  Anonymous User

Avevano versato una cauzione di quasi 500 euro per un lavoro in Italia. Ma il giorno della partenza gli uffici della "Ekotera" erano chiusi ed i responsabili spariti nel nulla.

Macedonia: elicotteri ed aerei da combattimento dall'Ucraina

23/01/2002 -  Anonymous User

Continua la politica di riarmo del governo macedone. Fornitrice privilegiata l'Ucraina. Negli ambienti NATO è palese la preoccupazione mentre l'opinione pubblica macedone inizia a chiedersi quanto questo riarmo costerà al Paese.

Incidenti in Kosovo: cosa fa la polizia internazionale?

07/01/2002 -  Luka Zanoni

Due gravi incidenti si sono verificati in questi giorni in Kosovo. In discussione l'operato della polizia internazionale.

Bosnia-Erzegovina: ogni giorno minacciati sei giornalisti

30/12/2001 -  Anonymous User

La difficile situazione dell'informazione in Bosnia-Erzegovina. La libertà d'espressione delle proprie opinioni non è certo garantita, ed anzi subisce minacce giornalierie nonostante siano passati oramai sei anni dalla fine della guerra.

Macedonia: terra biblica

28/12/2001 -  Anonymous User

The greatest political controversy surrounding the Macedonian Church (MPC) is actually the Constitution. The Constitution was amended to mention the other major religious groups besides the MPC.

Macedonia: la crisi non è finita

20/12/2001 -  Anonymous User

Prosegue la crisi macedone tra il freddo invernale e l'impasse dei politici locali.

La Serbia e la lotta alla corruzione

19/12/2001 -  Anonymous User

Conferenza stampa a Nis di Transparency International, organizzazione non governativa internazionale che si occupa di lotta alla corruzione.