Senza Drago Hedl, la giustizia croata non avrebbe mai potuto indagare sui crimini di guerra perpetrati sui civili serbi di Osijek. E' lui che per primo ha rivelato il ruolo giocato dal signore locale dell'HDZ, Branimir Glavaš, il quale sta attualmente scontando la sua detenzione in Bosnia. Gli articoli e i libri che Drago ha scritto con coraggio gli sono valsi molti premi ma anche minacce di morte
Pesanti polemiche in Bulgaria sul presunto monopolio della Sopharma, principale azienda produttrice di farmaci del Paese. Uno scontro che sconfina in altri settori economici - il proprietario dell'azienda controlla anche quotidiani e periodici - e che ha travolto i vertici del ministero della Salute di Sofia
Olivera Lakić, giornalista del quotidiano montenegrino "Vijesti", è stata brutalmente picchiata da sconosciuti. L’ennesimo attacco contro i giornalisti montenegrini che inviano una petizione alla Commissione europea per costringere il governo a reagire con misure adeguate e difendere la libertà di espressione
Dopo la protesta di piazza di migliaia di persone, la Bulgaria ha annunciato di aver sospeso il processo di ratifica dell'Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA), accordo anti contraffazione, visto come strumento di censura e controllo della rete da parte di settori importanti della società civile. Un successo significativo, nato da aggregazione spontanea tramite social network
Secondo stime recenti il 93% del software utilizzato in Georgia è piratato. Quasi tutti ricorrono all'utilizzo di software illegale senza avere la percezione di violare la legge. Nei negozi di Tbilisi si comprano computer con preinstallato Windows e altri programmi senza licenza. Nei negozi di dischi si comprano tranquillamente CD e DVD non originali. Una situazione che nel breve periodo non sembra destinata a cambiare
Un testo duramente critico nei confronti della leadership serba e della Republika Srpska dello scrittore montenegrino Andrej Nikolaidis divampa sui media e tra le istituzioni dei tre Paesi. A farne le spese alla fine il direttore della Biblioteca Nazionale della Serbia, Sreten Ugričić che viene purgato
Da poco più di un mese non esce più in edicola lo storico quotidiano Eleftherotypia. Ma non è l’unico. Sono almeno altri 5 i giornali in Grecia ad avere chiuso i battenti o ad aver ridimensionato la struttura, tra questi anche l’autorevole To Vima
E’ emergenza libertà di espressione in Turchia, dopo l’arresto a fine dicembre di 40 giornalisti in un sola notte per presunti legami con organizzazioni terroristiche. Secondo Human Rights Watch questi arresti sarebbero la conseguenza di “una definizione troppo ampia di terrorismo, che consente l’imposizione arbitraria delle più pesanti condanne"
In Bulgaria la recente campagna elettorale, come una cartina di tornasole, ha portato alla luce il difficile rapporto tra media e potere. I problemi, per l'informazione bulgara, sono gravi e strutturali: proprietà poco trasparenti, accentramento delle testate, notizie in vendita, pressioni economiche e politiche sui giornalisti. E negli ultimi anni, la situazione è sensibilmente peggiorata
Nasce a Sarajevo il primo canale televisivo di informazione in lingua locale per tutta la regione. 100 dipendenti, centri di produzione in Serbia, Croazia e Macedonia, contenderà il primato informativo alle emittenti nazionali rivolgendosi alla jugosfera
L'Azerbaijan, quale membro di Osce e Consiglio d'Europa, ha precisi impegni riguardo alla tutela della libertà di espressione. Che però spesso non vengono rispettati. Organizzazioni internazionali, governative e non, sostengono numerosi progetti per migliorare la situazione, in particolare per quanto riguarda i media. Ma gas e petrolio rendono Baku sempre più impermeabile alle critiche
Fotografo e sperimentatore, Fatih Pınar racconta storie di quotidianità, trasformazione, urbanizzazione del suo Paese, la Turchia. Un lavoro rigoroso di fotoreportage montati anche con brevi riprese audio, tenendo conto delle responsabilità del fotoreporter di fronte al vero. Un'intervista
Negli anni Novanta, mentre il resto dei Balcani era in preda la nazionalismo più sfrenato, l'Albania sembrava un'isola felice. Ora, però, il vento nazionalista sembra aver contagiato anche il Paese delle aquile. Un'analisi di questo fenomeno ci viene offerta da Ermal Hasima in un editoriale pubblicato per il settimanale albanese Panorama. Nostra traduzione
Nonostante un impianto normativo all'altezza si è ancora molto lontani in Croazia dalla tutela dei diritti delle donne vittime di violenza domestica. Un nostro approfondimento
Una grave crisi si abbatte sui media di Skopje. In molti stanno chiudendo. Penalizzati i media di opposizione. Nel frattempo, il parlamento adotta una legge bollata dall’opposizione come faziosa. Quello che preoccupa però è l’assenza di una voce critica e obiettiva
Bella, sexy e perfetta casalinga al servizio degli uomini. La pubblicità sessista invade la capitale moldava. Contro due aziende sono già partite delle cause, eppure i sexy-cartelloni sono una caratteristica onnipresente del panorama di Chişinău. Articolo e videoreportage
Una notizia falsa, pubblicata su un sito italiano, rimbalza oltre Adriatico, viene amplificata dai media kosovari ed albanesi ed apre un caso diplomatico tra Albania e Romania. Una nostra ricostruzione
Recentissimo frutto dell’ironia sferzante della “meglio gioventù” kosovara, “i Pimpsons” ovvero “the Kosova reality show”, animano gli spazi virtuali di Facebook. Vignette che danno forma a una prospettiva dal basso sulla Realpolitik kosovara, poco rappresentata da notiziari, documenti o reports istituzionali
A seguito di un editoriale al vetriolo sull'ambasciatore USA in Albania l'ambasciata statunitense interrompe tutti i contatti con il quotidiano Shekulli, il principale del Paese. Il caporedattore Adrian Thano parla di decisione "che ricorda altri tempi". Un nostro approfondimento
E' il Paese europeo con il maggior numero di media per abitante. Ma a questo non corrisponde una sufficiente qualità giornalistica. Un'analisi della libertà di stampa e del ruolo dei mezzi di comunicazione in Albania in un'intervista a Lutfi Dervishi, esperto di media e direttore esecutivo di Transparency International Albania
C’è aria di caccia alle streghe in Turchia. Nelle ultime settimane sono stati arrestati numerosi giornalisti. L'accusa? Far parte dell'organizzazione eversiva e ultranazionalista Ergenekon. Ma secondo i colleghi e le organizzazioni di categoria questi arresti sono una seria minaccia alla libertà di stampa
E' in svolgimento “Shpija e Kosoves”, seconda edizione (in versione casalinga) del “Grande fratello”. Un programma in cui non è difficile riconoscere un tentativo di auto rappresentazione collettiva della società kosovara di oggi. L'analisi della versione kosovara di uno dei più noti format televisivi
Le elezioni in Kosovo dovevano creare un governo in grado di gestire nuovi negoziati con la Serbia e rilanciare l’economia. Brogli elettorali e accuse di crimini ad Hashim Thaci, però, rendono molto complesso il compito del prossimo esecutivo
La difficile situazione dei media in Armenia. Il caso di A1+, televisione a cui da anni viene negato il diritto di trasmettere. Il commento del direttore, Mesrop Movsesyan, gli interventi della Corte di Strasburgo e dell'Unione Europea
In Slovenia il 2010 si è chiuso con un referendum. Domenica 12 dicembre si è votato sulla nuova legge di riforma dell'emittente radiofonica e televisiva pubblica. Il 72% dei votanti si è espresso contro la legge ma, per la maggioranza di governo, non è stato certo un dramma. Un nostro approfondimento
Choc in Macedonia per l'arresto del controverso media tycoon Ramkoski, ex alleato di ferro del premier Gruevski, e di 13 suoi collaboratori, per reati fiscali. Un potere mediatico unico nel Paese, quello del suo gruppo e di A1 Tv, negli ultimi tempi schierato con l'opposizione
Fra gossip e WikiLeaks, una recente ondata di scandali ha investito Mehriban Aliyeva, la first lady azera. E i media locali non ne possono parlare. Un articolo pubblicato da EurasiaNet il 14 dicembre 2010
Emin e Adnan erano stati arrestati a Baku, Azerbaijan, nel luglio 2009, con dure reazioni di organizzazioni locali e internazionali. Secondo i documenti pubblicati da Wikileaks, la leadership USA avrebbe chiesto per loro al presidente dell'Azerbaijan un “rilascio senza clamore”
La politica estera turca basata su “zero problemi” con i vicini, potrebbe subire gravi ripercussioni dalla diffusione dei rapporti in mano a Wikileaks. Nei pochi documenti pubblicati finora emergono i rapporti tra Ankara e la Russia, l'Azerbaijan, l'Iran e il Medio Oriente
In questi giorni di bufera sui documenti messi a disposizione dal sito Wikileaks impossibile non guardare anche alle informazioni riguardanti i Balcani. Benché i documenti ad oggi pubblicati siano solo una parte di quelli che si presume in possesso del sito fondato da Julian Assange alcuni elementi di interesse emergono già. Una nostra rassegna