Le organizzazioni che monitorano la libertà di stampa valutano come positiva la situazione in Slovenia, benché il mercato dei media locali sia sottoposto ad una forte influenza da parte dello stato e manchi una strategia di lungo periodo da parte di investitori privati. Ne parliamo con Marko Milosavljević, responsabile del dipartimento di giornalismo all'Università di Lubiana
La Serbia ha recentemente adottato un set di leggi sui media, in particolare sul servizio pubblico, che prevedono l'uscita dello stato dalla proprietà dei media. Secondo le associazioni di categoria la nuova normativa è buona, ma è stata introdotta grazie alle spinte di Bruxelles
Secondo Svetlana Lukić, tra le fondatrici del portale Peščanik, il lungo periodo di governo del Partito democratico in Serbia ha messo in piedi un sistema di controllo politico dei media. Poi pienamente sfruttato dal subentrante Vučić
Ljubica Grozdanovska Dimishkovska è giornalista e analista politica. Ha contribuito a redarre il recente rapporto "Nazioni in transito" di Freedom House, finendo sotto il fuoco incrociato di colleghi e politici. Un approfondimento
È ormai noto come “Scandalo Informer”, dal nome del giornale che ha pubblicato testi diffamatori sul conto della nota attivista Vanja Ćalović. Si utilizza il fango contro la strenua battaglia per la legalità nel paese
In "esteri" di Radio Popolare Inoslav Bešker, corrispondente in Italia di Jutarnji List, fornisce una panoramica sulla situazione dei media in Croazia. La trasmissione è parte di "Safety Net", progetto dedicato alla libertà di stampa in Italia, sud-est Europa e Turchia di cui Radio Popolare è media partner e promosso da OBC. (19 giugno 2014)
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Nonostante sia parte dell'Ue, la Bulgaria vive negli ultimi anni un drammatico deterioramento della libertà di stampa e di espressione. Tra le principali cause concentrazione mediatica, autocensura, pressioni sui giornalisti. Ne abbiamo parlato col professor Orlin Spasov
In Serbia sono sempre più frequenti le accuse di censura informatica mosse al governo. Sulla questione è intervenuta anche l’OSCE e la Commissione europea. Il premier Vučić ha dapprima reagito in modo molto polemico e duro, per poi abbassare i toni
L'esecutivo di Aleksandar Vučić pare adottare un doppio standard nel settore dei media: uno rivolto all'UE, con cui promette una nuova legislazione, l'altro rivolto al paese, con uno stretto controllo su testate ed emittenti televisive. Un'analisi
Censura, pressioni, licenziamenti, precarietà. La quotidianità della stampa romena fa paura. E la situazione, dall'inizio della crisi economica nel 2009, non fa che peggiorare
Il nuovo codice penale croato prevede il controverso reato di "umiliazione". Quest'ultimo rischia di limitare notevolmente la libertà d'espressione ed ha già fatto la sua prima vittima tra i giornalisti: Slavica Lukić, del quotidiano Jutarnji list
Giornalismo e libertà d’informazione sono in pericolo in Romania? Lo stato dell'editoria e il rapporto tra media e potere nell'intervista a Ioana Avadani, direttrice del Centro per il giornalismo indipendente romeno
La Turchia ha bloccato giovedì sera l'accesso a Twitter. Solo poche ore prima, il premier Recep Tayyip Erdoğan aveva pronunciato in un comizio elettorale a Bursa - in vista delle ormai prossime amministrative - parole minacciose verso il social network: "Elimineremo Twitter e simili alla radice. Non m'interessa quello che potrà dire comunità internazionale".
Le fotografie di Euromaidan in Ucraina ci interrogano sulla violenza e la sua rappresentazione. È possibile trattare questioni geopolitiche complesse sui social media senza perdere di vista il contesto e la sostanza politica degli eventi?
I tentativi di riformare il sistema dei media in Serbia sembrano essere naufragati. Le organizzazioni internazionali denunciano il peggioramento dello stato della libertà di stampa nel paese, puntando il dito contro nuove forme di controllo
La società civile georgiana è molto attiva nel movimento internazionale per gli open data, cioè per la messa a disposizione dei cittadini di tutti i dati della pubblica amministrazione. Il governo si sta adeguando, ma in forma ancora insoddisfacente
Polemiche in Turchia dopo le modifiche alla discussa legge 5651 che introducono il blocco d'ufficio dei siti web per denunce di violazione della privacy. Un provvedimento che fa gridare i critici alla censura, in un paese in cui la libertà di informazione resta sotto pressione
Reporter senza frontiere ha da poco pubblicato il suo indice annuale sulla libertà di informazione nel mondo. Una rassegna sui Paesi seguiti da Osservatorio Balcani e Caucaso
In Macedonia la libertà di espressione subisce crescenti limitazioni, e i media appaiono sempre più controllati dall'esecutivo. A destare preoccupazione è soprattutto l'uso governativo della pubblicità come strumento di pressione e addomesticamento delle opinioni
“In Republika Srpska, l'incendio delle istituzioni federali è stato descritto come un attacco alla RS, un mantra che – per quanto assurdo possa sembrare – colpisce nel segno”. Intervista a Aleksandar Trifunović, direttore del portale informativo Buka, di Banja Luka
Lo stato dei media in Serbia non è certo paragonabile a quello dei regimi più autoritari del mondo, ma non è nemmeno una situazione da tollerare e tanto meno da elogiare. Sono anni che la situazione non è rosea, ma dalle ultime elezioni è gravemente peggiorata Un approfondimento
Durante le proteste dei giorni scorsi, alcuni giornalisti hanno subito pressioni, minacce e violenze fisiche. Altri operatori dell'informazione hanno riportato gli eventi facendo gli interessi di singoli politici, invece che mettersi al servizio dei cittadini. Lo denuncia l'Associazione dei giornalisti della Bosnia Erzegovina
Media ufficiali e social network stanno fornendo versioni diverse, e parallele, di quanto sta avvenendo in questi giorni in Bosnia Erzegovina. L'analisi di Paulina Janusz
E' battaglia in Turchia sul progetto di emendare la discussa legge 5651, approvata nel 2007, che regola l'utilizzo della rete e sanziona i delitti commessi su internet. Una battaglia sfociata lo scorso 18 gennaio in disordini in piazza Taksim, ad Istanbul, con centinaia di manifestanti dispersi dalla polizia anche con cannoni d'acqua e lacrimogeni.
Era il 27 maggio del 2004 quando Duško Jovanović, proprietario e direttore del quotidiano montenegrino “Dan” veniva ucciso mentre usciva dal suo ufficio di Podgorica. “Dan” non ha mai lesinato attacchi all'esecutivo, e le minacce dirette al giornale e al suo direttore erano frequenti.
La magistratura serba ha reso noti i nomi degli esecutori dell'omicidio del giornalista Slavko Ćuruvija. Dopo 15 anni emerge ufficialmente la verità che già tutti conoscevano: il crimine fu organizzato e portato a termine dallo stato
Per le autorità in Azerbaijan Internet è libero e di piena libertà godono anche la stampa e gli altri media. E' questo il mantra continuamente ripetuto in patria e nei consessi internazionali. Ma cosa vi è oltre questa scintillante facciata?
Presentato al festival internazionale del documentario di Amsterdam “The Sochi project”, inchiesta sulle prossime Olimpiadi invernali e sulle violazioni dei diritti umani che ne hanno accompagnato la preparazione