Cronaca di un viaggio lungo la frontiera che separa Ungheria e Serbia tra fine giugno e inizio luglio, a una settimana dalla costruzione di un nuovo muro in Europa. Il secondo episodio
Cronaca di un viaggio lungo la frontiera che separa Ungheria e Serbia, a una settimana dall’inizio della costruzione di un nuovo muro in Europa – prima puntata
Centinaia di migranti dormono ogni notte nelle strade di Belgrado, soprattutto nel piccolo parco adiacente alla Stazione degli autobus. Le iniziative cittadine di solidarietà si moltiplicano, insieme ai presidi degli attivisti di “No borders”
Akçakale, Suruç, villaggi e campi profughi al confine siriano. Ultime tappe del viaggio nella Turchia dei rifugiati. Terza ed ultima parte del reportage
Per il momento si parla di fase “sperimentale”: poche centinaia di metri di rete e filo spinato. Il primo passo però è compiuto e – di fatto – lunedì 13 luglio l'Ungheria ha cominciato a costruire l'annunciata barriera “anti-migranti” sul confine con la Serbia.
Secondo le ultime stime dell’UNHCR, circa 1.770.000 rifugiati hanno raggiunto la Turchia dal 2011 ad oggi. Alla loro situazione dedichiamo un reportage, tra Istanbul, Diyarbakir e Urfa. La prima puntata
L'ungheria ha approvato la legge che prevede una procedura accelerata per l’espulsione degli immigrati irregolari e la costruzione di una barriera di filo spinato al confine con la Serbia. Francesco Martino, di OBC, ai microfoni di Radio Vaticana (8 luglio 2015)
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Sono centinaia i migranti che stanno arrivano ogni giorno a Subotica, nord della Serbia. Nel caldo soffocante di questi giorni, la solidarietà arriva solo da alcuni cittadini
Il Parlamento ungherese ha approvato una legge che prevede l'espulsione dei migranti con procedura accelerata, mentre prosegue la costruzione della barriera di filo spinato al confine con la Serbia. Francesco Martino (OBC) nella trasmissione "Piazza InBlu" (8 luglio 2015)
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Francesco Martino di OBC interviene a Radio Popolare sulla legge ungherese che prevede l'espulsione degli immigrati con procedura accelerata e sulla costruzione di una barriera di filo spinato al confine con la Serbia (7 luglio 2015)
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“Serbia e Macedonia sono diventate il canale in cui convogliare l'ondata di rifugiati che in UE nessuno sembra voler accogliere”. Sono parole dure, quelle con cui Gauri van Gulik, vice-direttore di Amnesty International per l'Europa e l'Asia centrale descrive la situazione sempre più preoccupante nei Balcani occidentali.
35.712. Questo è il numero – fornito dal ministro degli Interni Nebojša Stefanović - delle persone che hanno richiesto asilo in Serbia nei primi sei mesi del 2015. Principali paesi di origine la Siria, l'Afghanistan, la Somalia e l'Iraq. Sono invece più di 20mila i migranti e richiedenti asilo fermati alle frontiere e rispediti indietro.
E' pieno di insidie e tragedie il viaggio della speranza dei migranti verso l'Unione europea. In quest'approfondimento i 200 chilometri che attraversano la Macedonia
In queste ore si parla dell’ennesimo muro antimigranti che l'Europa vuole costruire, in Ungheria. "Nulla di nuovo – dice Francesco Martino, di OBC a Radio Beckwith Evangelica – muri simili sono già stati costruiti dalla Grecia e dalla Bulgaria" (18 giugno 2015)
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In questi mesi la Macedonia sta diventando sempre più centrale quale terra di transito per i migranti che tentano di raggiungere i paesi ricchi dell'Unione europea attraverso la cosiddetta “rotta balcanica”.
Sono molti i cittadini dei Balcani a tentare la via dell'emigrazione. In pochi mesi, dal nord del Montenegro, più di 3500 persone sarebbero partite per la Germania, ed in particolare per la Bassa Sassonia. Vijesti ha raccolto le testimonianze di alcuni di loro
I ragazzi di un liceo di Cividale del Friuli assieme a loro coetanei di un liceo di Belgrado hanno recentemente incontrato e intervistato lo scrittore Nikola Savic. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
In occasione dei 25 anni dall’arrivo dei primi immigrati albanesi in Trentino arriva a Rovereto la mostra fotografica di Roberto Bernadinatti sui primi albanesi accolti a Strigno nel 1991. E' promossa dall'associazione Teuta, realizzata con il contributo della Fondazione Caritro e in collaborazione con Osservatorio Balcani e Caucaso, Cinformi e Comune di Strigno
Da novembre il Kosovo ha vissuto una nuova ondata emigratoria. E molti sembrano siano stati spinti a partire da voci infondate. La disperazione e l'illusione in questo reportage
Sarajevo non è la città di un tempo. Non ci sono più decine di migliaia dei suoi abitanti, alcuni l’hanno tradita, altri l'hanno lasciata. Ma non si può colpevolizzarla per questo. Lentamente ritorna alla vita, come dopo un terremoto
E' un vero e proprio esodo, dagli esiti drammatici per il paese. Famiglie intere tentano l'espatrio. I primi a partire sono coloro muniti di titoli di studio, in particolare in ambito sanitario
La scelta di emigrare per ragioni economiche ha costretto molti cittadini romeni a lasciare i loro figli crescere da soli, rendendoli più vulnerabili ma spesso anche più decisi a combattere gli ostacoli
Dal nord dell'Albania in Macedonia e poi Spagna e Messico, sino infine arrivare negli Stati Uniti. Le autorità albanesi, in collaborazione con quelle statunitensi, hanno individuato una rete di trafficanti di esseri umani. "Ma finché c'è la povertà, il traffico continuerà", dice uno di loro. Un'inchiesta di BIRN
In occasione dei 25 anni dall’arrivo dei primi immigrati albanesi in Trentino è stata inaugurata una mostra fotografica di Roberto Bernadinatti sui primi albanesi accolti a Strigno nel 1991. E' promossa dall'associazione Teuta, realizzata con il contributo della Fondazione Caritro e in collaborazione con Cinformi, Comune di Strigno e Osservatorio Balcani e Caucaso
Nel nuovo rapporto sulla situazione dell'asilo in Grecia l'UNHCR esprime preoccupazione per le pratiche in atto ai confini che potrebbero esporre rifugiati e migranti a ulteriori rischi e raccomanda ai paesi dell'UE di non rinviare i richiedenti asilo in Grecia
Quelli che in passato erano, in Grecia, tipici lavori estivi per studenti sono oggi diventati, per molti macedoni, un modo per guadagnarsi da vivere. Un reportage